Siamo ornati nell’aula bunker del Tribunale….in attesa che finalmente si possa cominciare sentendo Angelo Siino e Caterina Ingrasciotta Bulgarella
Corte di Assise in aula
Si apre l’udienza, nuovo giudice a latere
Il presidente della Corte di Assise comincia l’udienza invitando il tecnico a presentare una relazione circa l’ennesimo incidente che ha provocato ritardi alla fissata udienza, perché così – dice – non si abbiano più a ripetersi. Il presidente Pellino inoltre informa le parti della nomina del nuovo giudice a latere, dott. Samuele Corso, che sostituisce il giudice Genna trasferito ad altra sede. Come da procedura le parti procedono alla riassunzione del dibattimento fin qui svolto in tutti i suoi atti.
Si acquisiscono i verbali
Il pm Gaetano Paci annunzia alla Corte di Assise che le parti , accusa, difesa, parti civili, hanno concordato l’acquisizione dei verbali di interrogatorio resi dalla signora Caterina Ingrasciotta Bulgarella, persona informata dei fatti, del 30 settembre 1988, processo verbale di acquisizione materiale, 14 ottobre 1988, processo verbale del 6 luglio 1989, verbale di dichiarazioni del 21 ottobre 2009. Le parti ascolteranno la vedova dell’editore di Rtc, Puccio Bulgarella, solo per alcune domande aggiuntive.
Scontro dialettico in aula, poi si comincia….Rostagno incontrò Falcone….I no…
Alla fine l’accordo che sembrava raggiunto tra le parti rischia di saltare. I pm non appena annunciano l’intenzione di non fare domande alla teste Ingrasciotta, le difese degli imputati dichiarano di volere fare altrettanto e così le parti civili si trovano impedite a potere intervenire. L’avv. Elio Esposito (Saman) chiosa: “Prendiamo atto che le difese hanno paura delle domande delle parti civili”. I pm a questo punto fanno marcia indietro, e dichiarano la volontà a porre domande. In aula arriva il teste Ingrasciotta. La prima domanda riguarda la conoscenza con Angelo Siino, oggi pentito, cosiddetto ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra. “L’ho visto insieme a mio marito (Puccio Bulgarella editore Rtc ndr) alcune volte, forse 30 anni fa”. Il pm Del Bene chiede rispetto al delitto Rostagno a quando risalivano gli incontri, “prima e dopo” dice la teste. “I rapporti erano originati dal lavoro di imprenditore edile svolto da mio marito, non so cosa facesse Siino. La mia presenza in alcuni incontri è stata sempre occasionale, qualche volta a Palermo, una volta a Roma….Mai si è parlato del delitto di Mauro Rostagno…Non so se mio marito ha mai parlato con Siino del delitto Rostagno…Una volta a Roma con Siino c’era un’altra persona, molto tempo dopo ho saputo che era Giovanni Brusca…l’ho appreso dai giornali…Mi risulta che a mio marito fu notificato disagio per gli interventi tv di Rostagno. Mauro non denunciava fatti nuovi ma un costume, di queste lamentele informammo Mauro. Siino parlò di lamentele con mio marito per gli interventi tv di Rostagno…Io questo solo ho sentito…Mauro Rostagno commentava quello che già era cronaca incideva molto sul costume non denunciava fatti nuovi era una scelta sua quella di fare cambiare costume..Conferma che Rostagno seguiva in particolare il processo per l’omicidio del sindaco di Castelvetrano Lipari,m dove imputato era il boss di Mazara Agate….Mauro sapeva comunicare e quindi la forza della comunicazione era grande e costituiva novità, era un tratto nuovo di fare giornalismo, difficile da rintracciare in altri…Era nelle intenzioni della tv di estendere il bacino di utenza, oltre la provincia di Trapani, ma mancavano le forze economiche….Con mio marito di questa vicenda ne abbiamo parlato anche in presenza di tanti, la spiegazione era sempre quella che era stata la mafia a volere morto Rostagno…eravamo convinti di una matrice mafiosa del delitto…l’origine di questa convinzione scaturiva dall’analisi della faccenda, anche una sorta di intuizione per l’esperienza di vita quotidiana”. La parola alle parti civili. Esposito per Saman. L’Ingrasciotta ricorda di essere stata docente di storia e filosofia, e che si occupava della gestione della tv ma non dal punto di vista amministrativo, una sorta di supervisione la sua a Rtc. Esposito chiede se Cicci Cardella ha mai chiesto al marito di fare abbassare i toni degli interventi di Rostagno? No la risposta della teste che ribadisce invece che ci sono state altre sollecitazioni per moderare gli interventi di Mauro in tv ripetendo che Rostagno ne fu messo a conoscenza. Avv. Miceli. “Il messaggio di Mauro era quello di invitare chi ascoltava ad avere consapevolezza del fenomeno mafioso, con la forza di Mauro c’era solo lui a fare il giornalista in quel modo…..Lui prima di essere ucciso doveva preparare un nuovo programma Avana, aveva fatto la sigla, non avevo però mai parlato con lui dei contenuti, sapeva che ci stava lavorando, mi fece vedere la sigla….con me non parlò mai di gerarchie mafiose….non so se ne parlò con altri dentro Rtc…parlava con gli altri giornalisti ma non so di cosa….Ho conosciuto Falcone – continua la teste – so che Rostagno doveva incontrarlo e credo che lo abbia incontrato”. La difesa si oppone alla domanda. “Nei verbali non c’è traccia di conoscenza tra la teste e il giudice Falcone”. Il pm Paci evidenzia: “Vincenzo Sinacori fece riferimento proprio ai rapporti tra la signora Ingrasciotta e il giudice Falcone, ricorda ancora che il sig. Bulgarella non era ben visto dentro Cosa nostra per i suoi rapporti di conoscenza con Falcone. E quindi la parte civile non aveva fatto domande che si basavano su possibili segrete conoscenze. Domanda ammessa. So che Rostagno – dice la teste – mi disse di avere incontrato Falcone ma non so i contenuti, io non chiedevo se non mi si diceva spontaneamente….Non ricordo quanto tempo prima rispetto alla morte, forze alcuni mesi prima, i periodi mi sfuggono…So di interviste di Mauro a Paolo Borsellino non ricordo i contenuti i temi non li ricordo erano servizi giornalistici……Sulle auto che si davano cambio davanti sede Rtc, la teste dice di ricordare qualcosa del genere, esattamente i dati furono comunicati al momento, oggi non ho chiaro il ricordo….” Avv. Lanfranca. Con l’arrivo di Rostagno a Rtc ascolti aumentati? “Gli ascolti aumentarono moltissimo ….le trasmissioni erano molto seguiti….gli editoriali…lo so perché si percepiva questo parlando con la gente in giro”. Sull’incontro con Brusca: “A Roma era con una signora e con Siino…”. Avv. Crescimanno: “Attività di Rostagno era retribuita non ricordo esattamente quanto, mensilmente, dopo il delitto tante discussioni con mio marito, con altri,….dopo il delitto ci preoccupammo….non so se mio marito temeva per la sua incolumità non ne abbiamo parlato siamo rimasti sconvolti dal delitto come una carro armato che ci fosse passato sopra…..non ricorda la teste chi fisicamente li invitò a fare allentare il lavoro in tv di Rostagno….”Non ho nomi da potere fare – risponde la teste – me li faccia lei i nomi…..”. Nel verbale c’è scritto: “Questa richiesta c’è stata fatta da molti a Trapani…tante voci….se avessimo dato ascolto Rostagno non sarebbe stato ucciso”……L’avvocato Crescimanno chiede i nomi e i cognomi: “E’ un discorso di opinione pubblica” risponde la teste “c’era clima pesante ma non le posso dire questo o quest’altro…una persona specifica non mi viene….è un’atmosfera….ambienti della normale borghesia trapanese…ambienti normali…..non ricordo dei nomi particolari”. Il presidente interviene ricordando gli obblighi di testimone. Nel verbale vengono citati pressioni particolari con richiesta di interrompere rapporto con Rostagno, ma non sembra che siano questi sussurri e voci….”La mia dichiarazione è stata trascritta in un modo che non volevo dire io….Non c’è stata mai minaccia…forse mi sono espressa male…è stato sentire comune….Non voglio nascondere nulla era allora una intenzione…..non è possibile fare nomi…. mi dispiace che a suo tempo non ho percepito la gravità delle cose…Avv. Greco. Scambio di opinioni sui servizi tv? “Qualche volta ci sentivamo niente di particolare l’ultima volta che ci siamo visti mi disse che aveva qualcosa di particolare che non poteva essere detto televisivamente e questo qualche ora prima del delitto…Credo che riguardasse una inchiesta che stava facendo su Marsala….Gli chiesi io notizie su Marsala….era qualcosa che non poteva essere detta televisivamente….l’ultima cosa che stava facendo…Ricordo che dopo il delitto consegnai molto materiale ad una ispettrice di Polizia giunta da Roma…consegnai anche cassette e lettere anonime, trovato in emittente nella stanza di Rostagno….Mauro aveva una borsa che portava sempre dietro. Avv. Rando. La reazione della società civile a favore di Rostagno era fatta da opinioni personali….risponde così la teste a specifica domanda…molta partecipazione ci fu ai funerali…una perdita così grande si sente….