Sentiamo troppo spesso parlare di opere della nostra memoria e luoghi della Cultura sfregiati da una guerra all’immagine che diventa negazione stessa della storia, luoghi che in paesi che si definiscono civili sono lasciati al pressapochismo ed all’incuria, monumenti ostaggio di scelte politiche poco illuminate, di carrozzoni burocratici che spesso più che valorizzarli li negano alla fruizione della collettività, di opere danneggiate, sostituite da operazioni che non conoscono il senso del Bene Culturale. Esistono poi le piccole comunità, dove il senso di appartenenza spesso è più forte e che tutelano con fervore le tracce del loro passato, come sta avvenendo in questi giorni a Salice.
Esiste una Messina del Rinascimento, che si esprime attraverso frammenti o opere che si trovano ancora nei loro luoghi originari. Un rigoglioso che può esprimersi al meglio e sostanziarsi con il recupero della bellezza dell’opera d’arte. In quest’ottica l’evento svoltosi domenica 20 settembre alle ore 20 nella chiesa madre di Salice, in occasione della conferenza “L’Arte Contemporanea incontra il Rinascimento” per presentare un progetto finanziato dal Kiwanis Club Messina, presieduto dal dott. Giovanni Oteri che a breve terminerà il suo mandato. “ Abbiamo deciso di attenzionare un villaggio della nostra città, ci dice il presidente, la scelta di Salice è dovuta anche alla presenza dei coniugi Tomasello, membri attivi del Kiwanis di Messina. Un altro esempio virtuoso di operosi club Service che riconoscono nel recupero dell’integrità dell’opera d’arte un’operazione verso un servizio pubblico essenziale e che ha permesso alla parrocchia guidata da don Dario Giardina di attivarsi per ridare lustro alle sue opere d’arte, con la gioia di tutta la comunità salicese. Il progetto permetterà, così come è già avvenuto con il restauro della Fontana di Giano inaugurata a Giugno in seguito ad un protocollo d’intesa tra l’Università, il Comune ed il Lions Club Messina Host, di ridare splendore ad un’altra opera attribuita all’artista messinese Rinaldo Bonanno.
Sotto le mani attente della restauratrice Rosaria Catania grazie all’eliminazione di muffe ed altri parassiti si conta di restituire piena leggibilità cromatica al tondo, perfetta sintesi narrativa di poesia e prospettiva, che si conserva, ancora oggi in situ, insieme ai resti della chiesa della SS. Annunziata nel villaggio di Salice. Il bassorilievo in marmo, con angelo svolazzante e Vergine Annunciata, ed al centro un vaso con i gigli simbolo della purezza è, come ci racconta la dott.ssa Caterina Ciolino, espressione di una Messina del ‘500 teatro della Battaglia di Lepanto, fervida grazie al nascente Consolato della seta, ed ai rapporti culturali che il potente Senato messinese intratteneva con scultori ed artisti toscani come il Montorsoli ed il Calamech. Durante la serata e prima del rinfresco “siciliano” in canonica preparato dalle mani operose della comunità salicese, per incrementare il fondo per il restauro del tondo sono stati sorteggiati due quadri di artisti contemporanei Santoro e Giovanni Oteri ( in arte Giotto) dal titolo Omaggio a Matisse e fondale marino, quest’ultimo vinto da un salicese Mario Lotta.
La consigliera della sesta circoscrizione Giusy Feminò esprime visibilmente emozionata tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto Sono stata ben felice di fungere da tramite tra la parrocchia ed il club service e di vedere la comunità così interessata all’iniziativa, malgrado il tempo inclemente eravamo un buon numero. Stiamo già pensando ad una grande festa da organizzare non appena, tra qualche mese, il restauro verrà ultimato.
Speriamo che, una volta ultimato il restauro, il tondo sia un elemento trainante per far crescere considerevolmente anche il numero di curiosi e visitatori dell’antico ed interessante borgo di Salice.