Ad Antimafia di Sicilia il cugino di Leonardo Vitale.

Palermo.
Sembra uno scherzo, un pesce d’aprile inoltrato ma, è tutto vero. Gli iscritti di antimafia di sicilia mi mandano messaggi privati, per informarmi di manifestazioni, eventi, per ringraziarmi, per sostenermi; fin qui tutto è molto normale e quasi una routine ma, ieri leggendo gli ultimi messaggi, ho letto uno che mi ha lasciato senza parole; leggo il mittente del messaggio “Francesco Paolo Vitale”, conoscendo il cognome noto nel panorama mafioso, penso subito che si tratti di un omonimo, poi, il messaggio:
“Carissimi, grazie per avermi accolto fra i vostri amici. vi chiedo, se ne condividete l’idea, di far conoscere mio cugino Leonardo Vitale. primo, vero, pentito di mafia per ritrovata fede in Dio e per motivi di coscienza. attingete sue notizie dal sito leonardovitale.it. fatemi conoscere il vostro parere circa la mia richiesta che venga canonizzato quale martire. inviatemi un vostro commento. grazie per tutto l’aiuto che potete darmi. auguri di pace e bene nel Signore Gesù. ciao. franco vitale .
Dunque vado nel sito e anche se gia conoscevo la storia di Leonardo Vitale, inizio a conoscere fatti e realtà nuove, lati della storia mai esplorati; bene, Leonardo Vitale ha aiutato l’antimafia a penetrare per la prima volta “cosa nostra”, ma non è stato preso molto sul serio, l’hanno preso per pazzo, l’hanno sottoposto ad elettroshock, l’hanno distrutto umanamente, il tutto per far si che non venisse preso sul serio e che non creasse dei danni ingenti come anni dopo creò Tommaso Buscetta; Buscetta appunto, non fu preso per pazzo, non venne ignorato, mentre Leonardo disse quasi le stesse cose di Buscetta, descrisse “cosa nostra”, da chi era composta, diede un nome alla mafia prima solo intesa come mafia, entità misteriosa e sconosciuta, il cui nome venne fuori per la prima volta da Leonardo Vitale.
Pensate a cosa sarebbe oggi la mafia se Leonardo veniva preso sul serio, se veniva ascoltato, saremmo decenni avanti, ma questo grande pentito sfuggì al straordinario giudice Falcone che riuscì comunque a penetrare nell’organizzazione criminosa ma anni più tardi e con meno tempo a disposizione.
In questo sito si racconta del pentimento di Leonardo Vitale che da testimonianze, fu un pentimento scaturito dalla coscienza e non da interessi, Tommaso Buscetta si pentì anche se non si definì mai un pentito perchè non rinnegava quello che aveva fatto, ma dato che non ne faceva più parte (perchè faceva parte della mafia perdente)e anche per vendetta volle raccontare tutto ai magistrati;  Leonardo invece, ebbe una conversione spirituale, che lo portò a rinnegare quella vita ed a raccontare tutto, per permettere a quelli che ancora ne facevano parte di seguire la sua strada.
Penso e credo lo pensiate anche voi, che bisognerebbe ricordare questo grande uomo e riconoscerlo come vittima di un sistema che lo ha schiacciato, solo perchè non era il capo assoluto  ma un semplice uomo colluso.
Riconoscere Leonardo Vitale è importante e penso che sia il caso di rendergli la dignità che altri gli hanno tolto; tutti possiamo cambiare, anche se abbiamo fatto cose orrende nelle nostra vita, il pentimento totale e la strada giusta per cambiare vita; a tutti i pentiti di mafia che hanno portato il loro contributo all’antimafia per debellare questo cancro, va un grosso applauso ed una grande riconoscenza, perchè senza di loro “cosa nostra” sarebbe ancora solo la mafia, un entità sconosciuta e non presa sul serio.

Un rigraziamento al Francesco Paolo Vitale.