Questa faccenda della parità dei sessi si sa, è sempre stata spinosa, ma dopo aver sentito il pupillo dei Lunapop sbraitare ai microfoni d’Italia che Gli uomini e le donne sono uguali, pensavo non ci si potesse spingere oltre. E invece eccoli qui, un gruppo giovani sulla trentina che mi fissano dallo schermo della TV, brandendo con mano sicura un Tampax misura extralarge. I tre stanno lì in piedi e a turno illustrano come indossarlo senza difficoltà ‹‹Sfilare la prima parte›› ‹‹inserisco il tubicino dentro la…›› ‹‹poi si sfila il tubicino di plastica››. Spiegano tutto con grande familiarità e dovizia di particolari, come se nella loro vita non avessero fatto altro che cambiare un assorbente dopo l’altro. Si lanciano persino in una grottesca imitazione dei gesti da compiere per rendere più agevole il tutto, lasciandosi scappare qualche sorriso imbarazzato. “Questa era facile, daì!” conclude poi il più sfacciato del gruppo, che un paio di minuti prima aveva provato con scarso successo a calzare un paio di collant.
“Tampax – Facile, a prova di uomo” dichiara una voce fuori campo, e i tre ragazzi scompaiono. Bell’affare, un assorbente a prova di uomo. Peccato che nessuno di loro ne indosserà mai uno.
In un mondo in cui non si fa che inneggiare ad un’uguaglianza indiscriminata, dimentico delle preziose e quanto mai innegabili differenze, sembra che la facilità con cui un uomo potrebbe indossare un Tampax incoraggi una donna ad acquistarne una confezione. Eppure le scolarette nascondono ancora gli assorbenti sul fondo dello zaino, mentre le madri deboli e stanche sussurrano all’orecchio dell’amica “non mi reggo in piedi, ho le mie cose”. Massima discrezione, occhio a non farvi sentire fanciulle.
E mentre gli uomini si danno da fare con trucco e parrucco, un’adolescente corre dalla madre accusando un fastidioso prurito intimo. Già, perché se una quattordicenne alle prese con le sue prime esperienze avvertisse un disagio del genere ne parlerebbe immediatamente con un genitore, invece di spulciare il web alla ricerca di una soluzione più semplice che le possa evitare un controllo dal ginecologo. Come no. E mentre la ragazza arrossisce per aver raccontato di quel fastidio che la imbarazza tanto, la mamma la rassicura porgendole una crema vaginale che tiene in borsa, pronta all’uso. Anche in questo caso nessun accenno ad eventuale visita specialistica, ma una soluzione rapida che possa far dimenticare alla figlia non tanto il prurito quanto il disagio.
Così se da un lato si ha l’assurda pretesa che anche gli uomini imparino ad usare il Tampax, gli spiacevoli malesseri che precedono quei giorni vanno comunque taciuti, nascosti da maglie oversize e correttori waterproof.
E se malauguratamente una donna come tante, in preda a confusione e smarrimento, dovesse tirar fuori dalla sua borsa un assorbente scambiandolo per la patente di guida, la tensione sarebbe così palpabile da dover correre immediatamente ai ripari. Una nuova trovata commerciale diventerà improvvisamente indispensabile per evitare episodi spiacevoli come questo: chiudete tutto con cura in un grazioso porta-assorbenti colorato e non avrete più nulla da temere.
E allora cari uomini, prima di impartire lezioni su come usare un Tampax, imparate a non inorridire quando sentite parlare di igiene intima femminile e ciclo mestruale: gli uomini e le donne non sono affatto uguali e in questo non c’è proprio nulla da nascondere.