Mettici la firma, “Libera la Benzina”. E’ partita anche a Messina la campagna nazionale di raccolta firma lanciata dalla Cisl con la quale si chiede di abbassare il prezzo della benzina. La Cisl di Messina ha attivato dei punti di raccolta presso le sedi del sindacato in tutta la provincia e sui luoghi di lavoro.
La Cisl, di fronte ai continui e ingiustificati aumenti del prezzo della benzina, ha ritenuto fosse necessario e opportuno consentire ai cittadini di far sentire la loro voce. La campagna, che punta alla raccolta di almeno 500.000 firme di comuni cittadini, si prolungherà sino al 31 maggio.
Il caro-benzina è una situazione ormai non più sostenibile e derivante da una fiscalità che colpisce le fasce più deboli, quali i lavoratori e i pensionati, alla quale si devono sommare gli effetti negativi di un mercato bloccato e saldamente nelle mani di pochi “oligopolisti” che controllano tutta la filiera e stabiliscono, a monte, i prezzi per ogni singola area di mercato. In sostanza, distributori e impianti – senza “bandiera” riforniti dalla medesima compagnia – che praticano un prezzo più basso di quelli che espongono un marchio. Due diversi canali di vendita per discriminare i cittadini e penalizzare quelli che non hanno la fortuna di avere nelle vicinanze della loro abitazione un impianto a basso prezzo.
L’Antitrust è già intervenuta avviando un’indagine conoscitiva sull’opaco sistema che grava enormemente sui cittadini e rappresenta un vero e proprio “prelievo fiscale coatto” al quale va messa la parola fine.
L’iniziativa “Libera la Benzina” ha tra gli obiettivi quello di rompere la “filiera” petrolifera in quanto chi produce non può contemporaneamente scendere al consumo o detenere reti di distribuzione; costituire un Acquirente Unico – sulla falsariga di quello creato per l’energia elettrica – che garantisca l’approvvigionamento del mercato e l’allargamento delle funzioni del GME (gestore del mercato elettrico) anche al comparto dei carburanti (GMEC); impedire ai gestori vincoli all’acquisto, in esclusiva, dalla società produttrice e a prezzi più alti di quelli rintracciabili sul mercato libero. Prezzi decisi da queste ultime società secondo le loro convenienze.
L’iniziativa parlamentare di vera e sostanziale riforma ed apertura del mercato petrolifero nazionale depositata dai diversi gruppi parlamentari, vedrà anche la CISL in prima linea per dare voce ai lavoratori, ai pensionati, alle famiglie che sono stufi di pagare sempre il conto a volte anche, attraverso una salata e progressiva tassazione indiretta.
Per effetto combinato della “sterilizzazione” dell’Iva e dell’apertura dei mercati, è stimabile che si avrà un risparmio rilevante per le famiglie stimato attorno a circa 400 €/anno.