Messina ha ricordato Angelo Musco. L’incontro organizzato dal club Kiwanis Messina centro, si è tenuto all’hotel Royal, La lectio magistralis di Gilberto Idonea è stata introdotta da Dario Tomasello, docente di letteratura italiana contemporanea all’università di Messina. La verve dell’artista catanese ha incantato un grande pubblico sia nazionale che internazionale anche se –nota che stona- di questo attore e di Giovanni Grasso, suo scopritore, come ci racconta, Gilberto Idoneo a Catania, non se ne parla, nonostante siano stati riconosciuti come più grandi attori tragici del mondo. Di Grasso, Lee Strasberg ammirò “la genialità emotiva” e ancora oggi nella scuola che porta il suo nome accanto al metodo Stanislavskij esiste un metodo chiamato naturalistico che deriva direttamente da Grasso. Gli inizi però non furono semplici .
Siamo all’inizio della prima guerra mondiale quando la compagnia teatrale di Grasso , che ha assoldato tra le sue fila anche un il giovane Musco , parte proprio dalla città dello stretto e dal teatro Mastroeni per un tour artistico. Gli spettacoli erano divertenti ma mancava il pubblico che popolasse il teatro tanto che per sopravvivere la compagnia dovette vendere tutto quello che possedeva. Il successo arriva con il paraninfo di Luigi Capuana recensito quella sera da Renato Simoni per il Corriere della sera.
Dopo quello spettacolo, tutti tornarono nella pensione in cui alloggiavano mentre Musto si recò davanti alla sede del giornale in via Solferino per attendere una copia del giornale. Il commento del critico sancì il successo:“Egli è un comico irresistibile, -scrisse Simoni- un comico tutto estinto dagli occhi accesi , dalla faccia bruciata, bizzarro, indiavolato , colorito come una maschera del tempo fecondo”. La loro permanenza a Milano così si allungò di sei mesi. Tempo in cui potevano sfoderare il proprio repertorio artistico. Le commedie a loro disposizione però erano assai limitate. così Nino Martoglio andò a trovare nella sua casa romana, Luigi Pirandello, per convincerlo a scrivere qualcosa per la compagnia teatrale e per Angelo Musco, la cui recitazione lo colpì profondamente.
Nasceranno tre capi saldi del teatro . Pensaci Giacomino, Liolà e il berretto a Sonagli. Le interpretazioni di Musco faranno vincere a Pirandello il premio nobel e le rappresentazioni oltrepasseranno i confini dell’ Italia approdando dapprima a San Pietroburgo e poi Buenos Aires. Ammirato da Mussolini che lo elogiò anche nelle pagine del Popolo d’Italia sceglierà Messina come patria d’elezione, comprando il grande Hotel. Il sei ottobre del 1937 a Milano un infarto lo stroncò. Il re della risata fece piangere l’Italia intera. Il treno funebre arrivò a Catania dopo sette giorni, perché i suoi fan affollavano le stazioni di tutta Italia per salutarlo. Grazie a questo attore -ha sottolineato Gilberto Idonea – il teatro si è avvicinato alla gente.