Attentato Brindisi: Chiesto l’ergastolo

Per Giovanni Avvantaggiato, che con una sua bomba ha procurato la morte di Melissa Bassi, è stato chiesto l’ergastolo.

Il pubblico ministero Guglielmo Cataldi durante la requisitoria ha chiarito anche la posizione della moglie di Giovanni Avvantaggiato: “. “La moglie, dalle immagini del chiosco –  non avrebbe forse riconosciuto il marito, ma avrebbe riconosciuto i vestiti. La moglie lo ha riconosciuto, ma io il favoreggiamento non glielo posso contestare e per il concorso non ho le prove. Non escludo che abbia potuto esprimere la decisione di compiere la strage anche alla moglie.

Tuttavia, non posso fare le mie requisitorie sulle mie impressioni. L’attentatore però secondo il pubblico ministero avrebbe agito con una determinata lucidità, tanto da rimanere sul posto, per godersi lo spettacolo della deflagrazione. A seguire il dibattimento c’erano anche le compagne di Melissa Bassi, le stesse che sono state colpite nell’attentato. Oggi sono arrivate con una maglietta che attraverso una scritta racchiude il dolore che ancora si portano dietro: “’Lo sapeva il destino che noi siamo più forti di lui, noi non dimentichiamo, giustizia”. C’è ancora molto commozione per quello che è successo un anno fa, ma l’attentatore non ha mostrato nessun segno di pentimento e di resipiscenza, come ci ha spiegato al telefono Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia europea: “Io ero tra la famiglia di Melissa e le ragazze che hanno sostenuto per tutto il tempo lo sguardo criminale di questo uomo che nonostante tutto continua a ridere, anche oggi quando il pubblico ministero ripercorreva i momenti della strage . Lui continuava a ridere dalla cella. Le ragazze e la famiglia hanno dimostrato una dignità e una compostezza ammirevole. Queste ragazze poi hanno delle cicatrici sul corpo ma hanno soprattutto delle cicatrici nell’anima che gli resteranno a vita. I genitori di Melissa hanno perso la loro unica figlia e nonostante tutto contrappongono a questo ghigno la loro dignità, che è un esempio per tutto il paese.

La mia presenza qui, ha detto in conclusione Sonia Alfano trascende il mio ruolo istituzionale. Ho un rapporto di affetto con le ragazze e un rapporto di stima con il procuratore Cataldo Motta e quindi non potevo mancare alla requisitoria.

L’avevo promesso. Voglio pensare che la mia presenza possa essere anche un sostegno alla ricerca di giustizia e verità”.