Bagheria come Roma

Anche Bagheria, primo comune in Sicilia, si aggiunge a Roma, Napoli, Grosseto e Milano e trascrive il suo primo matrimonio contratto all’estero da coppie dello stesso sesso.

Questo pomeriggio, il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, ha sottoscritto la prima trascrizione nel Registro di Stato civile del Comune di Bagheria di un matrimonio same sex, a seguito della ricezione di un’istanza di trascrizione del matrimonio omosessuale celebrato all’estero, formulata dall’architetto Gianfranco Aiello, di origini bagheresi, che ha sposato, con rito civile, lo scorso 31 dicembre 2013, a Strasburgo, il dottor Olivier Michel Grasser.

Nonostante la circolare diramata dal ministro dell’Interno che impone ai Prefetti di far cancellare tutte le trascrizioni delle unioni tra persone dello stesso sesso, contratte all’estero, perché le registrazioni –secondo il Ministro Alfano –  sono di competenza dello Stato, il sindaco di Bagheria, in armonia con quanto sostiene il Movimento di cui fa parte, non solo è a favore delle unioni civili ma rispetta la carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la Legge italiana n° 218/1995”.

“Non posso andare contro due persone che si amano – esordisce il sindaco – lo Stato deve garantire le pari opportunità per tutti. Il M5S ha chiesto ai cittadini di esprimersi con un sondaggio, hanno partecipato alla votazione 25.268 attivisti, di questi addirittura 21.360 hanno votato sì – racconta Cinque, che spiega: i matrimoni tra persone dello stesso sesso si trascrivono all’anagrafe per certificare l’esistenza di un rapporto riconosciuto all’estero, non si tratta di  dichiarare che due persone sono sposate in Italia, cosa che ovviamente fino ad ora non è possibile fare nel nostro Paese perché non vi è una legislazione in materia”.

In sostanza il sindaco ritiene che si tratti di una sorta di certificazione, ad opera degli uffici comunali, che due persone risultano sposate, appunto, all’estero.

Non sono solo le norme, l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che recita che: “è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura – spiega il sindaco – che mi hanno condotto a sottoscrivere questa richiesta di trascrizione ma anche le parole della più importante guida spirituale, papa Francesco e la sua apertura, il suo essere paterno con tutti, la sua misericordia. Per questo voglio ricordare alcune sue parole: “se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene”.

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