Calabro’ comincia dalla Fiera

«Voglio ringraziare quanti, tra artisti, cantanti, ballerini, pittori, giocolieri, atleti, volontari hanno partecipato alla grande festa della cultura che si è tenuta in Fiera. Grazie al fatto che decine di artisti in ogni campo hanno gratuitamente offerto i loro talenti la cittadella fieristica è tornata ad essere viva e pulsante per un intero pomeriggio».

Con queste parole il candidato del Partito Democratico Felice Calabrò ha reso omaggio agli artisti che sabato pomeriggio si sono esibiti per l’apertura ufficiale della sua campagna elettorale per diventare sindaco di Messina. Calabrò ha scelto la Fiera come simbolo del degrado e dell’abbandono che regnano in riva allo Stretto.

«Questa è la mia città, questo lungomare che è stato ingabbiato da muri e cancelli e che non riusciamo a vedere se non per pochi giorni l’anno. Anche questa è la mia città, il teatro comunale lasciato morire per quasi 20 anni e che solo grazie ad un gruppo di ragazzi testardi ed entusiasti è tornato a vivere, questi viali che per tutto l’arco dell’anno restano deserti se non per sporadiche manifestazioni che però non rendono giustizia alla bellezza ed alle potenzialità della Cittadella» ha detto dal palco allestito per l’occasione.

«Stasera abbiamo voluto iniziare un percorso con quanti hanno risposto al nostro appello» ha aggiunto l’ex capogruppo al Consiglio comunale, che si è spinto a progettare con l’immaginazione cosa farne di un luogo fra i più belli della città, rimasto abbandonato per vent’anni: «Nella città della cultura c’è spazio per i musei tematici, il museo del mare, il museo delle tradizioni, l’esposizione permanente dell’opera dei pupi, ed ancora una pinacoteca. Questi ampi viali li immaginiamo come dei centri sportivi all’aperto, con i canestri, le panchine, all’americana».

Se saranno solo visioni, specchietti per gli elettori-allodole in cerca del sindaco giusto per risollevare la città, o di progetti concreti e realizzabili in un quinquennio che si preannuncia estremamente difficile, lo potrà dire solo il futuro.