Non sono solo i detenuti – specie quelli sottoposti al carcere duro del 41 bis – che non gradiscono il trasferimento nel carcere di Bancali “Giovanni Bacchiddu”, scelto dallo Stato come modello nel pacchetto delle iniziative per la lotta alla mafia. Anche i funzionari – specie quelli non sardi – preferiscono girare al largo e questo spiega le difficoltà finora incontrate dal ministero della Giustizia e dal Dipartimento nel trovare un direttore in pianta stabile.
Finora si è andati avanti con provvedimenti a tempo e solo pochi giorni fa era trapelata la notizia della nomina di un direttore in pianta stabile: il nome era quello di Graziano Pujia che pare abbia già impugnato il provvedimento. Niente da fare, quindi, almeno per ora.
E così per correre ai ripari la scelta è stata quella di puntare su un funzionario che conosce bene quella realtà e che ha dimostrato di avere professionalità e capacità di gestione di livello superiore. Così, almeno per ora, a dirigere Bancali torna una donna, la dottoressa Patrizia Incollu, che reggerà anche Nuoro e Mamone: un carico di responsabilità notevole ma che la direttrice – che vanta una esperienza pluriennale con risultati di rilievo durante la sua attività di funzionario dello Stato – ha già dimostrato di sapere fronteggiare. La Milanesi (che ha retto finora Bancali a scavalco) dirigerà invece Alghero e Tempio.
In attesa che si sblocchi la vicenda del nuovo direttore, quindi, si torna al passato, con una scelta che in questo momento sembra l’unica in grado di dare garanzie
Nei giorni scorsi – dopo i gravi episodi delle aggressioni agli agenti della Polizia Penitenziaria che avevano fatto salire la tensione nella struttura penitenziaria di Bancali – c’era stata la visita del provveditore regionale delle carceri sarde Maurizio Veneziano. Un sopralluogo per incontrare l’agente ferito e anche il detenuto protagonista della violenta protesta che – a sua volta – ha denunciato di essere stato picchiato. Ma anche per rendersi conto di persona delle criticità esistenti in una struttura di prima fascia che merita sicuramente ben altre attenzioni a livello centrale. Il provveditore aveva confermato a breve l’arrivo del direttore e nell’arco di due settimane anche del comandante della Polizia Penitenziaria. E nel frattempo aveva garantito che per il periodo di vacanza avrebbe nominato un commissario per la reggenza.