Il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra
(esponente del Movimento 5 Stelle), ha deciso di richiedere ufficialmente e con
urgenza la convocazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Una
richiesta che arriva dopo molte sollecitazioni “informali” al titolare del
Viminale che però, dal dicembre 2018, ha sempre declinato l’invito su quella
che è sua materia di competenza: la lotta alla mafia. Morra ha deciso di
rendere pubblica la sua richiesta nei confronti di Salvini solo oggi, spiegando
di aver “richiesto con lettera ufficiale in data 7 maggio 2019 la convocazione del
ministro dell’Interno Salvini in commissione Antimafia”. Salvini, parlando con
i cronisti, ha garantito che andrà certamente “in commissione
Antimafia”.
“Ho richiesto con lettera ufficiale il 7 maggio la convocazione del
ministro dell’Interno Salvini in commissione Antimafia. Lettera ufficiale che è
partita solo dopo numerose sollecitazioni informali per fissare una data di
audizione già dalla terza settimana d’insediamento della commissione stessa,
ovvero a dicembre 2018. Il rispetto istituzionale avrebbe richiesto una veloce
risposta alle interlocuzioni informali anche per dare precedenza a chi è
preposto con le sue linee guida alla lotta alla mafia”.
Ma essendo stati vani i tentativi finora messi in campo, si è arrivati così
alla lettera ufficiale, che “è solo l’ultimo passaggio che oggi, anche alla
luce dei nuovi arresti in Sicilia, mi vede costretto a renderlo pubblico e
ribadire l’urgenza dell’audizione del ministro Salvini”. Gli arresti in Sicilia
a cui fa riferimento Morra riguardano da vicino la Lega, in quanto tra le
persone finite in manette c’è anche Paolo Arata, consulente per l’energia del
Carroccio e coinvolto anche nell’indagine che ha portato alle dimissioni del
sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri.
È quindi almeno da sei mesi che il ministro dell’Interno declina l’invito a
riferire sulla lotta alla mafia. Tema molto caro a Salvini, che non a caso si
sofferma molto spesso sulla questione e rivendica i suoi risultati in termini,
soprattutto, di beni confiscati alla criminalità organizzata.