CONSIGLIO GENERALE CISL MESSINA. GENOVESE: “BASTA CON LE SOLUZIONI TAMPONE, IL TERRITORIO E’ IN CRISI PERCHE’ SI CONTINUA A FARE GLI STRUZZI DAVANTI AI PROBLEMI, DISPONIBILI A UN PATTO PER 1000 NUOVI POSTI DI LAVORO NEL 2010”
BERNAVA: “A MARSALA SI CELEBRA UNA UNITA’ D’ITALIA CHE NELLA SICILIA ORIENTALE NON C’E’. SERVE UNO SCATTO D’ORGOGLIO DELLA POLITICA.
L’IMPUGNAZIONE DELLA FINANZIARIA REGIONALE E’ LA TESTIMONIANZA CHE LE FURBIZIE DELLA POLITICA SICILIANA NON PRODUCONO PIU’ EFFETTI”.
11 maggio ’10 – Una città in crisi, adesso. Ma una città “che deve uscire dalla crisi”. Parole del segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese, pronunciate nel corso del Consiglio Generale del sindacato messinese tenutosi al Teatro Vittorio Emanuele alla presenza del segretario nazionale organizzativo Paolo Mezzio e del segretario generale della Cisl siciliana Maurizio Bernava.
La crisi di Messina al centro dei lavori e del dibattito con tutti i rappresentanti delle federazioni della Cisl.
“Basta con la frase si può uscire dalla crisi – ha detto Genovese – dalla crisi si deve uscire, con l’impegno di tutte le forze del territorio. Non si deve più solo tamponare i problemi o mettere pezze, ma bisogna impegnarsi a costruire opportunità di lavoro, realizzare intese per favorire l’attrattività del territorio, così da creare nuova occupazione. Ribadiamo – ha proposto il segretario della Cisl messinese – la disponibilità a operare con una deroga temporanea ai contratti nazionali per un patto che serva a creare mille nuovi posti di lavoro nel 2010, perché riteniamo che fare lo struzzo e tollerare lavoro nero, sotto occupazione, disoccupazione e sfruttamento significa continuare a uccidere lentamente questo territorio.
Gli ultimi esempi sono sotto gli occhi di tutti. Viene a galla l’attuale enorme mancanza nell’organizzazione dei Servizi Sociali dopo la chiusura dell’Ente Strumentale del Comune. La mobilitazione, le richieste, le sollecitazioni, la disponibilità da noi manifestate sembrano solo fiato sprecato e tempo perso. Altro che dialogo, ci sembra di sbattere contro un muro di gomma. Quanto, ancora, devono attendere anziani, diversamente abili e le loro famiglie per trovare serenità? Quanto deve durare la pazienza dei tanti lavoratori? La limitatezza delle risorse finanziarie, più volte manifestata dall’Amministrazione Comunale, dovrebbe stimolare il raggiungimento di sinergie con tutti i settori della nostra società. Occorre coordinare, programmare, controllare e armonizzare gli interventi per ottenere un duplice obiettivo di un miglior utilizzo della spesa e della qualità dei servizi. Il Sindaco e l’Amministrazione dell’Asp 5 che s’incontrano nei convegni e nelle cerimonie, non hanno il tempo, o forse la voglia, di mettersi attorno ad un tavolo con le parti sociali per definire un protocollo d’intesa. Il protagonismo che si evidenzia, se pur critico dell’attuale dibattito politico sui servizi sociali, non lascia intravedere alcuno spiraglio propositivo sul futuro dei lavoratori, i quali lavorano con uno stato d’animo di gran preoccupazione. Non si parla più di stabilizzazione e non si sa il giorno o il mese o l’anno in cui saranno riscosse le retribuzioni compromettendo la serenità del rapporto di lavoro e quindi l’efficacia e la qualità dei servizi. Passando all’Atm – ha proseguito Genovese – si continua a elemosinare soluzioni tampone senza risolvere il vero problema, quello della razionalizzazione e della riorganizzazione in maniera efficiente e senza sprechi dell’azienda. Per evitare una crisi irreversibile, l’Atm deve proiettarsi a un futuro che in altre città è già realtà: deve diventare gestore unico di tutta la mobilità urbana, integrandosi con i servizi di Ferrovie dello Stato per i pendolari della provincia e per i siciliani che transitano verso il continente”.
Dal tema dei trasporti ha avviato la sua relazione il segretario generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava che ha evidenziato come “si sarebbe aspettato uno scatto d’orgoglio della classe politica della Sicilia orientale nel giorno in cui a Marsala si festeggia l’unità d’Italia col Capo dello Stato. Un’unità che a Messina e in Sicilia orientale è stata spogliata da Ferrovie dello Stato. Siamo fermi a un sistema di trasporti borbonico, con una politica distratta che non si rende conto di come siamo fuori dal sistema Italia. L’intervento del Commissario dello Stato – ha detto Bernava – che ha impugnato una parte significativa della Finanziaria regionale è la conferma che la furbizia tipica della politica siciliana non serve più per aggirare norme e vincoli di stabilità. Il sistema Sicilia sta crollando tra indebitamento progressivo della Regione e degli Enti Locali e la diminuzione delle entrate”.
Rivolgendosi all’assemblea e al segretario nazionale Mezzio, Bernava ha poi lanciato la proposta della Cisl siciliana: “La salvezza della Sicilia sta nel concentrare le risorse sullo sviluppo che attivi investimenti produttivi, nell’avviare i processi di razionalizzazione della spesa delle amministrazioni locali e degli enti che producono servizi, nel darsi un percorso strategico di modernizzazione infrastrutturale della Sicilia dove sinora è mancata la programmazione. Ma allora – ha concluso Bernava – chi sta dietro la politica? Chi programma le strategie? Chi consente che aumenti l’indebitamento con spese che servono solo ad alimentare consenso elettorale?”.
Di crisi ha parlato anche il segretario nazionale Paolo Mezzio che ha concluso il Consiglio Generale ricordando come “Messina viva una situazione drammatica, così come la Sicilia. Qui si stanno sentendo adesso gli effetti della crisi. Non sono effetti che coinvolgono solo le grandi imprese – ha detto Mezzio – ma purtroppo anche le piccole, quelle a conduzione familiare.
Come Cisl chiediamo che al centro dell’attenzione della Politica ci sia il lavoro, ma purtroppo non avvertiamo l’attenzione necessaria, si parla di altro”.