E’ milanese il primo Cafe’ abitato da gatti

I “Neko Cafè” sono famosissimi in Giappone, veri e propri spazi a misura di gatto, con stanze giochi, tira-graffi, scalette percorribili, angoli relax e zone cibo.

Come ci spiega Alba Gualtieri, 28 anni, che insieme al suo compagno Marco Centonza, 31 anni, il 23, 24 e 25 ottobre inaugurerà il Crazy Cat Café”, in via Napo Torriani 5; l’idea nasce dalla volontà di creare un ambiente lavorativo che potesse accomunare la passione per i gatti e l’interesse per le adozioni. Un punto di riferimento per le associazione che se ne occupano.

“Il nostro obiettivo è quello di creare una rete tra le associazioni e professionisti. Un posto per gli amanti dei gatti, di chi è interessato alle adozioni, ma anche per chi un gatto ce l’ha già e vuole approfondire la conoscenza in un luogo di confronto. È una ricerca ma anche un farci trovare.. Siamo già in contatto con qualche associazione e siamo alla ricerca, ma disponibili ad essere trovati e contattati.

Tutto è cominciato dopo un viaggio in Giappone con il mio compagno, ad aprile 2014. Siamo stati attratti da una vetrina con una locandina di un gatto che teneva tra le zampe un caffè, incuriositi siamo entrati e abbiamo scoperto questo mondo meraviglioso. Una stanza con una ventina di gatti. Ad entrambi era piaciuto molto il clima che si respirava. Il gatto ti porta automaticamente ad essere più tranquillo per non disturbarlo se dorme. E abbiamo pensato che sarebbe stato bello portare questa atmosfera in una città come Milano. Una città frenetica, dove c’è molto caos, dove sembra sempre di andar di fretta. Creare un ambiente dove potersi rilassare. Il caffè viene servito al tavolo, perché non c’è un bancone e, allora, sei quasi obbligato a prenderti 10 minuti per te.

Tornati in Italia abbiamo cominciando le nostre ricerche e abbiamo compreso che c’erano altri Cat Cafè in Italia e in Europa e abbiamo deciso di visitarli, fino ad arrivare a Parigi”.

Il “Crazy Cat Cafè” sarà il terzo “Neko Cafè” in Italia, dopo Torino e Roma.

Uno squarcio di tranquillità nella frenetica Milano,  in compagnia di Freddie, Patti, Bowie, Nina, Elvis e Blondie,  i sei felini che i proprietari hanno salvato dalla strada.

“Quattro di questi gatti li abbiamo presi da una ONULS, uno è un trovatello, mentre l’ultimo è stato abbandonato in clinica e arriva direttamente dalla nostra veterinaria.

Tantissime persone ci stanno scrivendo e prevediamo di creare anche delle serate durante le quali l’incasso sarà devoluto ad un’associazione o ad un’altra. Cercando di dare spazio a tutti in modo pensato e sensato”.

A livello igienico che precauzioni avete adottato?

“Il locale è casa loro, ed è pensato in modo da risolvere tutte le loro esigenze. Passerelle in alto, scalettine. Un po’ come tutti i Cat Cafè la loro zona cibo e lettiere è separata dalla zona ristorazione ed è accessibile solo a loro e al personale. Lo spazio dove si conserva e prepara il cibo è chiuso, quindi caffetteria e cucina non sono posti dove i gatti possono andare”.

Un po’ di voi…

“Il mondo della ristorazione per noi è una scommessa, una novità. Io ho studiato psicologia, mentre Marco è un consulente del lavoro. Siamo appassionati di ristorazione ma non fa parte del nostro background formativo e lavorativo. Adesso ci concentreremo solo su questo, ma mi piacerebbe più avanti riuscire a portare avanti il percorso già iniziato e diventare una psicoterapeuta. Marco ha già qualche cliente. Stiamo seguendo dei corsi di caffetteria, ci teniamo a servire cose buone e soprattutto a saperlo fare”.

I gatti…

“L’unica selezione che abbiamo fatto, è stata quella relativa al carattere. Noi abbiamo due gatti in casa, uno si nasconde non appena arriva qualcuno che non conosce, l’altro invece è molto socievole. I gatti hanno dei caratteri e si possono vedere fin da piccoli. Volevamo che vivessero bene questa esperienza, ma non tutti apprezzano il contatto umano o lo ricercano e non tutti vivono bene gli estranei. Non sarebbero stati bene gatti troppo paurosi o territoriali.

Per questo motivo l’inserimento è stato davvero lungo. Abbiamo fatto degli esperimenti, portato i nostri amici, dei bambini e li abbiamo osservati. I nostri gatti, tutti e sei, adorano le coccole, non si nascondono, vengono in braccio subito.

Da questo punto di vista siamo sereni… vivranno bene il contatto umano. Se dovessimo accorgerci che qualche gatto la vive male troveremo una soluzione di adozione. Il loro benessere prima della consumazione, prima del cliente.

Siamo stati aiutati da figure competenti ed il nostro messaggio è anche questo. La passione non sempre basta. Partecipare ad incontri di specialisti fa sempre bene, come rivolgersi a professionisti, veterinari ma anche e soprattutto allo psicologo animale o comportamentista animale”.

12 mila mi piace sulla pagina facebook e il locale non è ancora aperto al pubblico

“Tutta questa attenzione non ce l’aspettavamo. La cosa che ci fa piacere è che tutto il pubblico che ci segue è un amante dei gatti, sensibile al tema delle adozioni”.

Il 3% dei contenuti su internet parlano di gatti, dal 1995 ad oggi i gatti hanno conquistato il web. Questi numeri e questa ricerca sono diventati il titolo di una mostra ‘How cats took over the Internet’ al MoMi (Museum of Moving Image) di New York. Studi marketing stanno già vagliando il fenomeno e i Cat Cafè, sembrano essere l’icona simbolo del momento e l’attenzione dimostrata dai molti utenti internet lo conferma. La volontà di condivisione di questa passione fa il resto.