Il 22 aprile si celebra come ogni anno la Giornata Mondiale della Terra. Conosciuta a livello internazionale come Earth Day, è giunta al suo 43esimo anniversario. Il tema di quest’anno è “il volto del cambiamento climatico” e mette in fila una serie di problematiche ambientali, legate alla salvaguardia del Pianeta.
Le Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile. La celebrazione coinvolge precisamente 175 paesi. Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Prima all’interno del mondo universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo che coinvolge sempre più cittadini.
Recentemente, in Italia l’opinione pubblica è stata chiamata al voto referendario che ha sancito con oltre il 90% il no al ritorno al nucleare per il nostro Paese e alla privatizzazione e gestione dell’acqua da parte di terzi, mettendo in moto una galassia di sigle e realtà che hanno fatto leva sulla sensibilità della società civile.
L’attenzione all’ecologia e alla difesa dei cosiddetti “beni comuni”, di cui l’ambiente è fonte generosa, sono ormai entrate nel dibattito quotidiano. Inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili sono tematiche a cui la comunità internazionale prova a far leva nelle strategie contro lo sfruttamento indiscriminato di “madre terra”. Non sono solo le analisi macroeconomiche e le tematiche come lo scioglimento dei ghiacciai ad interpellare la comunità internazionale. Spreco di cibo, di risorse pubbliche, l’uso improprio di fonti di energia anche domestiche sono argomenti di cui farsi carico nelle politiche economiche dei singoli Governi.
Va ricordato come molti Paesi industrializzati abbiamo disatteso agli impegni siglati in sede ONU. La Conferenza di Marrakech del novembre 2001 per intenderci. In quella sede 40 Paesi sottoscrissero il protocollo di Kyoto. Due anni dopo, più di 120 Paesi avevano aderito al trattato. Nel 2004 poi l’adesione della Federazione Russa, considerata importante poiché questo paese produce da solo il 17,6% delle emissioni. Ad Ottobre 2009 gli stati che hanno aderito e ratificato il protocollo risultano 184 lasciando intravvedere un’inversione di rotta che avrebbe restituito respiro all’intero pianeta (noi compresi che il pianeta lo abitiamo).
Parallelamente agli impegni in chiave di economica globale, all’inizio degli anni 2000 si sono costituiti in molti paesi movimenti e scuole di pensiero sulla “decrescita felice”, analogia sui temi della demitizzazione dello sviluppo fine a se stesso e alla sostenibilità come contributo da offrire alle future generazioni. Crescere all’infinito in un ambiente dalle risorse finite? Non è possibile, meglio farsene una ragione. A meno che si voglia andare dritti verso la catastrofe. E’ questo il presupposto dell’approccio della decrescita che insiste – non senza ragione – come esistano situazioni frequenti in cui ad un aumento del Prodotto interno lordo (PIL) si riscontra una diminuzione della qualità della vita. In Italia, poi, sono diverse le esperienze avviate sul connubio economia e benessere degli individui.
Come sostiene Luca Mercalli – volto noto per i telecomandi che amano sintonizzarsi sulla trasmissione di RaiTre “Che Tempo che fa” di Fabio Fazio – “il futuro che abbiamo di fronte sarà molto diverso da quello che hanno sperimentato le generazioni precedenti”. E’ proprio lui il consulente scientifico della casa di produzione Zenit Arti Audiovisive che lancia sulla piattaforma Indiegogo la campagna di finanziamento collettivo del documentario “ULTIMA CHIAMATA, le ragioni non dette della crisi globale”, proprio in occasione del 43mo appuntamento sullo stato di salute della terra. Il film ripercorre la storia di uno dei primi e più controversi libri ambientalisti, The Limits to Growth (tradotto in italiano con il titolo “I Limiti dello sviluppo”), che quarant’anni fa suscitò scalpore sul futuro del pianeta: la crescita fisica dei consumi materiali in un sistema finito come la Terra non può essere infinita.
Earth Day Italia festeggia la Giornata della Terra con un grande concerto a Milano. I protagonisti sul palco saranno Fiorella Mannoia e Khaled, i due artisti, per la prima volta insieme sul palco, da sempre usano la loro musica per raggiungere le popolazioni più sofferenti del Pianeta; la Mannoia spesso volto e sostenitrice di associazioni non governative e Khaled, cantante algerino che grazie alla sua capacità di fondere i sound arabi con quelli occidentali rock e folk è riuscito a superare barriere politiche e culturali, e nominato, per il suo impegno, Ambasciatore di buona volontà della Fao.
Nelle parole di Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia, la scelta della location: “Dopo la scelta forte e simbolica della città di Napoli per il concerto 2012 quest’anno ci siamo spostati a Milano dove rimarremo anche con le prossime due edizioni dell’Earth Day Italia, perché vogliamo essere presenti sino all’expo 2015, che consideriamo l’appuntamento più importante per lo sviluppo di politiche della sostenibilità e della tutela ambientale”.
In Sicilia numerose le iniziative. A Palermo un fitto programma di laboratori, mostre fotografiche, proiezioni e documentari. Special guest Giacomo Di Stefano, Uomo dell’anno 2013 per aver percorso l’Europa in barca a remi. Ieri, come in tutta Italia, all’Orto botanico della città normanna la rete locale che compone il “Forum nazionale Salviamo il Paesaggio” ha organizzato poi la Marcia per la terra.
Interessante la manifestazioneche si sta svolgendo a Cefalù, in occasione della prima edizione di EARTH DAY 2013, una manifestazione patrocinata dal Comune di Cefalù, in collaborazione con Earth Day Italia e con l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Tecnologico, articolata in tre giornate (sabato, domenica e lunedì), e volta a promuovere iniziative di sensibilizzazione nei riguardi dell’ambiente e della natura, a partire dal proprio territorio. Nel corso delle giornate di EARTH DAY 2013-CEFALU’ – iniziate lo scorso venerdì 19 aprile e che oggi si concludono – Piazza Duomo verrà arredata a verde con un ‘carosello’ di micro-giardini temporanei realizzato da florovivaisti, e saranno esposti modelli in scala di opere di ingegneria naturalistica.