“ Noi alle prove generali del Partito della Nazione non partecipiamo, non ci interessa . Ricostruire il centrosinistra, questo è un impegno a cui siamo disposti … alle prove generali del Listone ,parola che evoca altre epoche, noi non intendiamo partecipare ! ” Queste sono le parole lapidarie pronunciate da Massimo D’Alema all’apertura della Campagna elettorale per Claudio Fava alle Regionali Siciliane del prossimo Novembre . Parole che suonano forti come missili sparati in direzione del PD e del suo segretario Matteo Renzi . Questa candidatura alternativa a quella di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, designato da Leoluca Orlando con i democratici e gli alfaniani di Area Popolare, approfondisce una rottura che si rende sempre meno sanabile .
Grande è stata l’affluenza del pubblico della sinistra al Salone delle Bandiere di Messina, che ha accolto la candidatura di Claudio Fava ; da segnalare tuttavia la scarsa presenza di giovani . Per lo più ad essere presenti molti militanti della sinistra passata, dal PCI alle sue trasformazioni successive . Importante è invece menzionare la presenza istituzionale, come spettatori, degli assessori della Giunta Accorinti Daniele Ialacqua, Nina Santisi e Federico Alagna, nonché il consigliere comunale Maurizio Rella, in quota Cmdb .
Ad aprire il convegno e moderarlo è Domenico Siracusano, rappresentante di MDP Messina ( Movimento Democratico e Progressista ), forza politica che ha organizzato l’evento e che sostiene Claudio Fava . Presente anche il Senatore palermitano di Articolo 1 MDP Francesco Campanella, che però non ha preso la parola . Per Siracusano le tematiche che ispireranno la campagna elettorale delle forze che sostengono Fava saranno Lavoro, Ambiente e Salute, guidati dallo strumento dell’Autonomia regionale “ oscurata da anni di cattiva politica ” . Con un ringraziamento ai compagni di MDP, e alle forze politiche che fanno parte della coalizione, Sinistra Italiana, Verdi e l’area socialista, ha chiuso la sua introduzione.
Durante il suo discorso Fava ha insistito molto sull’inconsistenza di una campagna elettorale in cui la Sicilia viene abbandonata a se stessa, soprattutto dal PD . “ Ci spiega il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi che questa campagna elettorale non è iscritta sul libro, la Sicilia è una terra di nessuno di cui si occuperanno i vassalli . Ci spiega il sottosegretario Faraone che queste sono elezioni locali ! ” come dire che il destino dei siciliani conta poco o nulla . Siciliani che abbandonati dalla politica si devono arrangiare come possono secondo Fava, che denuncia che in Sicilia “ Non esiste il voto d’opinione, esiste un voto di necessità, di subalternità, di devozione . ” Anche D’Alema, che ha parlato dopo il candidato alla Regione, ha sostenuto che “ il Mezzogiorno ha perso nel tempo il suo peso politico ” ed accusato l’arroganza di Renzi e Alfano i quali “ non avrebbero mai osato occuparsi delle elezioni in Piemonte e in Lombardia come hanno fatto con i destini della Sicilia ” . Un peso contrattuale con il potere romano che la Sicilia deve riconquistare, e per D’Alema la persona giusta per questo obiettivo è proprio Fava . Crocetta aveva provato a imporsi con Roma, e questo per D’Alema, tra diversi difetti, è stato uno dei suoi grandi meriti . Mancavano però le capacità politiche al Presidente della Regione uscente .
E proprio con Crocetta, che pure non sarà della partita, è andato giù duro Claudio Fava , e con gli altri avversari politici, nessuno escluso . “ Non c’è verità ” secondo Fava “ nelle parole di Rosario Crocetta ” che pure sottolinea di considerare persona perbene . Il candidato di sinistra critica le espressioni “ dure e preoccupate ” con cui Crocetta difendeva la propria iniziale ricandidatura, secondo cui i politicanti non avrebbero aspettato altro che lui si facesse da parte, per tornare a fare affari, ma la sua dignità e libertà non erano negoziabili . “ Dopo due giorni ” ha ricordato Fava “ Crocetta dice, io non mi candido, è il giorno della mia liberazione ”. Sarebbero passaggi che hanno il senso “ della furbizia e del tatticismo ” . L’abbandono di Crocetta sarebbe stato funzionale perché il candidato del PD Fabrizio Micari potesse dire che la sua sia “una candidatura in netta discontinuità con il passato e di cambiamento ” ma “ quale discontinuità è possibile se l’intera truppa degli assessori e deputati di Crocetta fa parte della sua campagna elettorale e il suo Vicepresidente è stato scelto con criteri rigidissimi, uomo di Alfano e Castiglione ? ” Con l’ironia ed il sarcasmo che lo contraddistinguono D’Alema ha sostenuto, commentando la stessa vicenda del ritiro dalla corsa dell’attuale inquilino di Palazzo d’Orleans, che “ Crocetta è stato imbarcato con un incontro a Roma e la promessa di un posto in Senato . Qualcuno dovrebbe avvertirlo che le promesse di Renzi vanno prese con una certa cautela ” . Sono seguiti applausi e risate della Platea .
Ce ne sono anche per il candidato Cancelleri, in quota M5S, e poi per Musumeci . Fava ha detto “ Non c’è verità nelle parole che non pronuncia il candidato 5 stelle, anche lui persona perbene, con una vocazione ad invecchiare troppo rapidamente ” con riferimento agli slogan della sua campagna . “ Ha imparato subito di cosa non bisogna parlare perché non porta voti, non una volta è stata spesa la parola mafia . Invece una battuta suadente che arriva alla pancia di tanti è – dice citando Cancelleri – no alla demolizione delle case che rappresentano abusivismo di necessità .” . Per Fava si tratta di “ un’ossimoro straordinario, perché la Sicilia ha un sesto dell’abusivismo di tutto il Paese ” e ha chiuso l’argomento M5S criticando duramente il Regolamento approvato a Bagheria dal Sindaco Patrizio Cinque ( su cui avevamo trattato un approfondimento ) .
Fava indirizza le sue critiche infine a “ Nello Musumeci, anche lui persona perbene, che lancia la lista questa terra Diventeràbellissima ; ma siamo sicuri che lo diventerà caricando nella lista 32 ex assessori di Cuffaro e di Lombardo ? “ con queste considerazioni ha conquistato l’ applauso del pubblico presente.
Il Candidato alla Regione Siciliana per la coalizione a sinistra del PD ci tiene però a precisare, riferendosi agli slogan e soprattutto quelli in riferimento a vitalizi e pensioni d’oro “ non è la battaglia facile che mi preoccupa quanto quello che non si dice, bisognerebbe parlare della burocrazia regionale che oggi anche per chiamate clientelari ha un numero globale di dipendenti di 15 regioni a statuto ordinario … Di Riscossione Sicilia che serve ahimé a riscuotere le tasse, ahimé perché le tasse non vengono riscosse . Esiste un credito non riscosso di circa 50 miliardi ”per questo motivo Riscossione Sicilia “ha assoldato 844 avvocati ed assistenti che devono occuparsi di recuperare quello che altrimenti non è possibile recuperare ” Ha lasciato intendere quindi che su questi numeri, su quelli dell’evasione e dei dipendenti della Regione, interverrà qualora eletto Presidente .
Claudio Fava ha terminato il suo discorso, prima di lasciare la parola a D’Alema, difendendosi dalle accuse di chi vorrebbe la sua candidatura come decisa per dar fastidio a Renzi e al Nazareno “Ci si dice << voi vi state candidando per far perdere il Partito Democratico >> il Partito Democratico perderà perché ha scelto di fronte a un centrosinistra che avesse una sua coesione, di stare con Alfano . Noi non ci candidiamo contro nessuno, Non ci si candida contro, ci si candida per ! ”
Massimo D’Alema non si è trattenuto nei confronti del Partito Democratico, le sue parole lasciano chiaramente intendere la formazione di un fronte alternativo al PD, con l’intenzione di ricostituire il centrosinistra, che Renzi con le sue politiche avrebbe cancellato. Una frase su tutte evidenzia questa volontà “ Noi non abbiamo il diritto di uccidere la sinistra, possiamo suicidare noi stessi come individui… io penso che anche la Sicilia abbia diritto alla sua quota, di avere una forza di sinistra ” . Renzi insomma starebbe uccidendo la sinistra andando incontro ai voti del centrodestra che si credeva fosse orfano di Berlusconi . Ma Berlusconi dice D’Alema “ ha sette vite come i gatti ” .
Il suo discorso resta incentrato su Renzi, vero bersaglio di D’Alema più di Crocetta e del sistema politico siciliano, ma presenta anche alcune critiche sul merito dei provvedimenti, come vedremo riguardo all’Immigrazione . Renzi viene irriso quando pretende di essere l’artefice di una ripresa del Paese “ Fa un po’ ridere quando si sente dire che la ripresa economica è merito delle Riforme di Renzi, quando gli altri paesi europei hanno più ripresa di noi senza avere le riforme di Renzi . Io sono rispettoso della propaganda, si ha libertà di dire delle panzane, è compito dei cittadini demistificarle ” Insomma il segretario PD non avrebbe alcun merito se non quello di aver rallentato la ricrescita . “ Dalla crescita sono escluse le donne, i giovani, il Mezzogiorno ” e “ non c’è una battaglia meridionalista, né una classe dirigente , c’è un asservimento al potere romano ” .
Sono stati messi sotto accusa il Jobs Act, la Riforma della Scuola, e le politiche sull’Immigrazione ed i rapporti con l’Egitto. “ Abbiamo ristabilito i rapporti con l’Egitto, che importa di Giulio Regeni ! Prevale l’interesse nazionale, bisogna fare affari e l’Egitto ha un peso nella situazione libica ”riferendosi agli immigrati africani ha detto “ Abbiamo fatto un accordo con i libici perché non li facciano più partire, non è una novità assoluta perché lo aveva già fatto Berlusconi con Gheddafi, ma queste decine di migliaia di persone che spesso vengono dalla guerra vogliono raggiungere l’Europa, e che adesso invece sono bloccati in Libia, noi del loro destino possiamo disinteressarci ? “ . Richiamando ad una politica umana che dovrebbe essere il riferimento della sinistra, critica l’operato del Governo Gentiloni “ Bisognava prima imporre ai libici di affidare all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite il controllo sui loro campi di lavoro, poi fare una selezione inviando dei responsabili europei… i richiedenti asilo li portiamo in Europa suddividendoli tra i Paesi Europei, quelli che non hanno diritto d’asilo li aiutiamo a tornare nei loro paesi ” una linea merkeliana, D’Alema ha infatti avuto modo di elogiare il lavoro svolto dalla Merkel sul tema .
Tornando a parlare del PD e volendo ribadire come aveva fatto Fava che non c’è una candidatura contro il PD ed anzi “ Abbiamo a cuore anche la sorte di chi è rimasto nel Partito Democratico, abbiamo lasciato tanti compagni con cui vogliamo discutere, come Cuperlo e Orlando ” D’Alema conclude il ragionamento “ queste persone, se noi saremo forti, conteranno di più, noi stiamo lavorando anche per loro ” . Questo significa che il dialogo resta aperto anche con quella parte del PD che guarda a sinistra, ma finché non ci sarà un centrosinistra forte, il PD di Renzi resterà con Alfano.
E’ stato sicuramente questo convegno un’occasione interessante per comprendere, oltre alle trame regionali, come si comporterà Articolo 1 nei prossimi sviluppi, anche alle politiche . Sembra trasparire che se il risultato delle elezioni dovesse essere discreto, potrebbe esserci una candidatura alternativa al PD anche a livello nazionale, magari in coalizione con Sinistra Italiana ed altri partiti e movimenti della sinistra . Un po’ troppo poco è stato detto sui programmi per la Sicilia, c’è stata soprattutto molta propaganda, ma forse bisognerà attendere la candidatura “ufficiale” a Palermo domenica 10 Settembre per scoprire i dettagli . Ci si aspetta di sapere di più .
Michele Bruno