“L’orrendo crimine consumatosi ieri in provincia di Roma, che ha visto un marito, guardia giurata, assassinare a colpi di pistola la ex moglie, ripropone in tutta la sua drammaticità il più grave fenomeno sociale del nostro Paese: la violenza in famiglia”, così l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani. “In due giorni – evidenzia il matrimonialista – si sono consumati due fatti gravissimi che confermano che le donne sono le vittime annunciate di una mattanza infinita e comunque di violenze insopportabili. A Pesaro un’avvocatessa è stata sfigurata con l’acido dal suo ex compagno, anch’egli avvocato, mentre a Roma una guardia giurata ha ucciso la moglie”.
“Questi episodi – precisa l’avv. Gassani – dimostrano che la violenza in famiglia è trasversale e può essere consumata anche da soggetti che dovrebbero conoscere perfettamente e più degli altri il disvalore dei propri comportamenti. In particolare, le separazioni e i divorzi nel nostro Paese producono una lunga scia di sangue perché il sistema giuridico-giudiziario non contempla concrete misure di prevenzione della violenza, anche quando il conflitto coniugale è elevatissimo”.
E continua: “ Occorre urgentemente prevedere nelle procedure di separazione e di divorzio la presenza di un mediatore familiare e di un criminologo, il primo per abbassare il livello del conflitto e il secondo per prevenire violenze di ogni tipo, incluso l’uxoricidio. Le denunce sporte dalle donne nei confronti degli ex compagni non sono seguite da idonee misure di protezione e di controllo. Il nostro sistema da anni non muove un dito per combattere concretamente il femminicidio”.
Alcuni dati: “Il 30% delle separazioni giudiziali – spiega l’avv. Gassani – è accompagnato da fatti violenti che spesso coinvolgono anche donne che esercitano un ruolo importante nel mondo della politica e della comunicazione. Resta il dato che solo il 5% delle donne vittime di violenza sporge denuncia. Tutte le altre sopportano ogni tipo di angheria domestica pur di mantenere il marito e non creare scandali. La questione è anche culturale.”.
Infine: “Nel corso del prossimo Congresso Nazionale gli avvocati matrimonialisti presenteranno uno studio sulle misure di prevenzione e repressione per combattere le violenze intrafamiliari”.