Si è tenuto presso Palazzo Piacentini, sede del distretto giudiziario di Messina, del Tribunale e della Corte d’Appello, un flash mob che ha visto l’intervento del Presidente Distrettuale dell’ANM dott.ssa Maria Teresa Arena, del Presidente degli Avvocati Vincenzo Ciraolo, del Presidente della Corte D’ Appello Dott. Michele Galluccio e della Dott.ssa Di Bella in rappresentanza del personale di cancelleria del Palazzo di Giustizia.
Il Flash mob organizzato dall’Amn Nazionale avrebbe dovuto prevedere solo la lettura di un documento unitario con il quale l’associazione dei Magistrati denunciava la grave emergenza che il settore della giustizia si trova oggi ad affrontare e a titolo dimostrativo “la sospensione dell’attività di supplenza indebita a cui da tanto tempo la magistratura è chiamata”, dichiara la Dott.ssa Arena. Si pensi che molto spesso sono gli stessi magistrati che in udienza si trovano a fare il lavoro dei cancellieri che mancano, primo fra tutti scriversi materialmente i “verbali”.
Ma la spada di Damocle rappresentata dalla riforma dei Distretti Giudiziari che il Governo vuole applicare in virtù della Spending review e che vede in prima linea la soppressione della Corte d’Appello di Messina, ha convinto della necessità di condividere sia con il personale e sia con gli avvocati l’ennesimo grido d’allarme in favore della Giustizia.
Sembra che la Città di Messina sia da tempo nel mirino di forze avverse che la vogliono spogliare delle Istituzioni più importanti e rappresentative del territorio. La richiesta d’accorpamento dell’Autorità Portuale, la tentata chiusura della Camera di Commercio, la chiusura della Banca d’Italia son già un grave danno arrecato alla città. Ed ora la paventata chiusura della Corte D’appello, che sarebbe una grave offesa non solo per la città ma per l’intero sistema giustizia della Sicilia e della provincia di Messina, consente di dire che la città è avviata verso una lenta agonia.
I documenti letti dalla Dott.ssa Arena confermano in pieno questa sensazione di scoramento. ” Già oggi le gravi difficoltà di ordine logistico e meramente materiale del sistema giustizia del Distretto sono sotto la luce di tutti ed è chiaro ed evidente che la situazione si aggraverebbe in conseguenza di un’eventuale soppressione di alcune Corti di Appello. Mancando, allo stato, sia nelle sedi di Catania che in quelle di Palermo, degli edifici idonei a garantire l’eventuale accorpamento degli uffici giudiziari sopprimenti”. Precisa il documento dell’Anm. “Del resto, continua, la realizzazione di strutture adeguate comporterebbe dei costi talmente alti da rendere assolutamente antieconomico il detto accorpamento. A ciò deve, altresì, aggiungersi la specificità del territorio caratterizzato anche da difficoltà nella rete di comunicazione viaria e ferroviaria non comparabili ad altre realtà nazionali”.
“Ma non basta, continua il documento, perché la realtà criminale del territorio ne verrebbe avvantaggiata dal contestuale trasferimento degli uffici del distretto che verrebbero meno in conseguenza della soppressione. Si pensi al Tribunale di Sorveglianza, al Tribunale per i Minorenni e la Procura dei Minori, alla Direzione Distrettuale Antimafia, al Gup distrettuale, al Tribunale Sezione Riesame. Inevitabilmente una perdita di “controllo” e di esercizio della legalità in un territorio da sempre caratterizzato da una pervicace presenza di criminalità organizzata”.
Sulla stessa linea il Presidente degli Avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, che dopo aver dato lettura di una proposta di delibera presa dall’avvocatura di Messina sin dal 2014 e trasmessa a tutti gli Organi Istituzionali interessati, dal Presidente della Repubblica alla deputazione cittadina, dal Sindaco al Prefetto, ha sottolineato il timore che gli appelli ed i documenti vari non siano più sufficienti a scongiurare la chiusura della Corte d’Appello di Messina. “Aggiungo che dobbiamo fare oltre ad uno sforzo comune anche uno sforzo di fantasia, perché temo che quanto da noi fatto finora; documenti corposi, pertinenti, importanti, incontri e riunioni, forse non sono sufficienti. Dobbiamo immaginare delle iniziative ancor più incisive che possano indurre gli organi centrali a riflettere su quanto prospettato. Sarebbe disastroso per la città”,
E’ toccato al nuovo Presidente della Corte d’Appello, Michele Galluccio, mettere l’accento sulla necessità che “la battaglia per la corte d’Appello di Messina non sia limitata solo a coloro che operano nel Palazzo a difesa dalla loro nicchia, della loro comodità o del loro privilegio. “Sono convinto, continua, che il venir meno della Corte abbia delle ricadute in termini economici e di prestigio per l’intera città. Una volta caduta la corte si determinerà un declassamento dell’intera città ed è per questo che abbiamo bisogno di tutte le forze politiche e istituzionali. Dal Sindaco al Prefetto, dall’università alla deputazione cittadina.
“Bisogna ricordare, conclude il Presidente Galluccio, che la Corte d’Appello insieme all’Università di Messina sono stati in questi anni, dopo il terremoto del 1908 che aveva azzerato la stessa “civitas” e la memoria storica della città, le uniche Istituzioni che hanno saputo ricostruire una nuova memoria storica. Per questo dopo aver perso la memoria non vorremmo oggi perdere il nostro futuro”
L’audio integrale degli interventi è disponibile al link: http://spreaker.com/user/ilcarrettinodelleidee/flash-mob-per-la-corte-d-appello-di-mess
Pietro Giunta