“Se il qui presente Sig. Sindaco avesse una cravatta la indosserebbe con lo stesso senso di onestà e con la stessa naturalezza con la quale indossa la sua maglietta”. Con queste parole il Generale di Divisione Luigi Robusto si è rivolto a Renato Accorinti, durante il discorso per la festa dell’arma.
Eppure ancora oggi c’è chi apostrofa il Sindaco Accorinti per la sua maglietta e per i suoi sandali, facendo di questo argomento motivo di odio e di disprezzo. Ma se guardiamo una foto scattata durante le celebrazioni dello scorso 2 Giugno, vediamo tre diverse calzature: le prime parte di una divisa; quella di un Generale, da sempre prive di ogni riferimento alla moda quasi delle informi scatole nere, sempre tirate a lucido. Le seconde decisamente femminili, appartengono alla Prefetta Dott.ssa Maria Carmela Librizzi, non manca il vezzo femminile, quello delle grandi occasioni: tacchi e applique in cristalli (o simil); vengono indossate con grazia e con il dovuto distacco.
Ed ecco poi due normali sandali aperti, modello “francescano”. Tutte e tre rappresentano le istituzioni.
Nessuno mai se la sentirebbe di criticare le scarpe di ordinanza del Generale, come ovviamente tutti abbiamo travato elegante l’innocente vezzo della Prefetta. Quindi perché vedere il male in un paio di sandali, perché urlare allo scandalo per una Tshirt che esprime un pensiero di pace, eppure questo Sindaco è ampiamente stimato da tutte le cariche istituzionali e quel suo abbigliamento è stato accettato persino a Bruxelles e a New York dove il Sindaco Accorinti ha degnamente rappresentato la Città di Messina e i Messinesi onesti.
Non so dire se l’attuale Sindaco tornerà a amministrare la nostra città, ma mi farebbe piacere pensare che questi cinque anni siano serviti ad allontanarci dalla nostra gretta mentalità, provinciale e sottomessa e che un po’ di quei sandali siano entrati nel nostro pensiero