Sprofondata in una fossa e ritrovata sei giorni dopo, Fortuna torna fra le braccia della sua padrona. Succede a Panarea dove Fabio Donchia, parrucchiere dell’isola, si dedica da tempo ai cani della vicina durante le sue frequenti trasferte. “Fortuna e Ultima sono madre e figlia – ci spiega Donchia – Sono fuggite entrambe, eludendo la recinzione. La più grande non è riuscita a fare ritorno, sordità e cataratta hanno complicato le cose.” Fortuna si sarebbe smarrita, per poi finire in una buca da cui le era impossibile uscire. “Probabilmente ha trascorso lì l’intera settimana, mentre io non facevo che cercarla.” La cagnolona era scomparsa, ma Donchia non aveva intenzione di arrendersi: dopo aver allertato quanta più gente possibile, ha ispezionato ogni angolo dell’isola finché non l’ha trovata. “A scovarla è stato il cane di un conoscente. Il suo terreno confinava con quello in cui era finita Fortuna, così non è stato difficile per lui stanarla.” A salvare la poveretta è stata l’ostinazione di Fabio, che non avrebbe mai potuto rassegnarsi alla sua scomparsa. “Con lei la sorte è stata clemente – racconta il coiffeur – ma non tutti i quattro zampe dell’isola possono sperare in un comodo e caldo giaciglio.” A Panarea non esistono rifugi né canili e le associazioni animaliste sono pressoché assenti, così ai randagi non resta che rovistare nei cassonetti alla ricerca di un po’ di pane raffermo. Il prossimo obiettivo di Donchia è la creazione di una colonia felina, in modo da tenere sotto controllo i gatti “di strada”, ma non intende fermarsi qui. “Intendo dar vita ad una sorta di ricovero, una struttura dove accogliere e curare i senza padrone. Magari chissà, potrebbe essere utile anche per trovar loro una casa per sempre.”
In un meridione dove il randagismo è una piaga endemica e gli abbandoni e i maltrattamenti restano impuniti, c’è chi vuol fare la differenza. È un braccio di ferro estenuante, ma la resa non è un’opzione: uno scodinzolo basterà a far dimenticare ogni fatica.