Si è svolto, presso i locali del palazzo municipale di San Fratello, l’incontro organizzato dal sindaco Salvatore Sidoti Pinto in collaborazione con “l’Obiettivo”, quindicinnale siciliano del libero pensiero. Presente il direttore responsabile Ignazio Maiorana che ha parlato del progetto “Il Ponte”, un incontro tra Associazioni giovanili e adulti, al fine di realizzare vari progetti per il recupero delle esperienze degli adulti e trasferirle ai giovani, col fine di creare integrazione sociale e qualche posto di lavoro. Il progetto già messo in atto in diverse realtà delle Madonie ha avuto un notevole successo e perciò si spera di trasferirlo e consolidarlo anche sul territorio dei Nebrodi. In pratica i protagonisti di questo ambizioso progetto saranno proprio i cittadini, a partire dai pensionati, vera fonte di sapere e scrigno di esperienze e tradizioni; successivamente, i giovani che dalla loro parte dovranno come delle spugne assimilare quanto più possibile per non disperdere il grosso patrimonio culturale radicato nei secoli e ormai in via di estinzione. Giovani alla quale ci si aggrappa affinché gli antichi borghi montani abbiano un futuro. Per fare ciò Ignazio Maiorana ha presentato una ricetta colma di buoni propositi: riappropriarci delle campagne e di quei lavori ormai finiti nell’oblio, organizzando degli incontri, vere e proprie “scampagnate dell’amicizia” che mascherate dal divertimento avranno il pregio di essere una fonte di informazioni per i giovani…dal pane di casa alla potatura, molti dei più antichi mestieri che rendevano nobile questo angolo di terra, sono stati rapidamente sostituiti nella testa dei giovani dalle tecnologie odierne, con l’ulteriore danno dell’immobilismo delle generazioni del nuovo millennio, dediti ormai alla sola cultura tecnologica. Per carità, ben venga la tecnologia, ma bisogna che sia accompagnata da altri valori che non possono essere sostituiti, oltre al fatto che l’utilizzo della tecnologia deve essere sempre contenuto nei limiti e fungere da supporto puntando sulla qualità piuttosto della quantità. Invece quasi tutti i giovani di oggi – soprattutto gli adolescenti – donano la loro attenzione solamente sull’ultima diavoleria elettronica offerta dal mercato, rivolgendosi principalmente ad interessi banali e futili, oltre che schiavi di un sistema che non concede alternative e blocca la creatività e l’innovazione frutto della manualità, cioè la vera ricchezza dell’uomo, perché ci ha permesso di progredire. Oggi, come sostenuto da Maiorana la manualità dei ragazzi è fortemente rappresentata dalla disinvoltura davanti alla tastiera del pc e al tastierino dei cellulari, ma tutto ciò sembra davvero poco per garantire un futuro alla nostra società. E se la continuità delle tradizioni è lo scopo principale degli incontri fra i cittadini di diverse generazioni, secondariamente il progetto potrebbe in futuro portare a sviluppare una nuova economia agricola sul territorio, portando nelle campagne un turismo diverso dal solito ma in forte crescita un po’ dappertutto: alla scoperta delle genuinità dei prodotti caserecci, meglio se accompagnati dalle singolarità del territorio, nel caso di San Fratello il riferimento cade sul cavallo sanfratellano, i giudei, la lingua gallo-italica ecc… Un incontro, quindi, molto interessante che non si fermerà qui, al contrario avrà – come promesso dal sindaco Sidoti – un seguito di appuntamenti per provare a cambiare le sorti del paese, mettendo sul campo quanto discusso ieri. Per realizzare un progetto come quello presentato ieri da Ignazio Maiorana, bisogna partire dalla cose più semplici e perciò non sarebbe una cattiva idea, concentrarsi sul flusso di passanti che attraversa San Fratello la domenica per raggiungere il bosco. Se parte di questi passanti fossero indotti a fermarsi, spinti dall’interesse per il centro e le sue attrattive, sarebbe già un grosso passo avanti. Per fare ciò l’ideale sarebbe l’istituzione settimanale della “domenica dell’orgoglio sanfratellano”, con tanto di apertura delle chiese e dei monumenti, punti di ritrovo ed informazione, mantenendo alto il livello di ospitalità con piccole degustazioni o manifestazioni varie. Chissà che tutto ciò possa realizzarsi nell’antico borgo medievale, visto il bellissimo esempio che ci è stato dato dal presepe vivente 2011 a cura della Scuola Alessandro Manzoni: si potrebbero aprire le antiche abitazioni, concederle a realtà e attività presenti sul territorio, realizzando eventi per coinvolgere quanta più gente possibile. Ma San Fratello non può più permettersi solamente di aspettare che i turisti giungano nel nostro territorio e allora che ben vengano i viaggi di integrazione sociale e culturale, come quelli organizzati dalla Società fra Militari in congedo: esportando la nostra cultura e le nostre singolarità inconsapevolmente diventiamo il migliore manifesto pubblicitario, fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ed è proprio sul pacchetto organizzativo che verrà presentato ai turisti che bisognerà lavorare maggiormente, perché è ormai risaputo che il primo problema di San Fratello è la pessima valorizzazione del suo patrimonio, caratterizzata da una inadeguata presentazione pubblicitaria. |
di Carmelo Emanuele |