Il 20 di settembre l’istituto comprensivo di Lipari ospita il gruppo SorridiAmo, degli educatori cristiani di rito evangelico che attraverso la musica, il canto, il gioco e varie forme artistiche portano ai bambini delle elementari la parola del Verbo con strumenti e metodi adatti all’apprendimento dei bambini.
E scoppia l’inferno. Alcune mamme dell’isola, infatti, dopo i racconti dei propri figli, denunciano sul web il gruppo di propaganda religiosa, accusandolo di far leva sul gioco per inculcare ai più piccoli le proprie idee e il proprio credo. Ripartiamo alcuni commenti per rendere noti i toni aspri e intrisi d’intolleranza che la discussione sul web ha assunto.
Prima mamma: “Carissimi amici volevo portare a conoscenza di alcuni fatti successi oggi a scuola. Nessuno ha il diritto di cercare di corrompere dei bambini facendogli vedere le cose attraverso i giochi… Io credo che il preside della scuola di canneto abbia dato il permesso di andare a trovare i ns figli nelle classi ad alcune persone senza titolo, i nostri parroci non hanno il permesso di accedervi ma queste persone si!.. Siccome quasi tutta la scuola pratica la religione cattolica io pregherei le mamme di fare sentire la loro voce, noi che lottiamo per non fare togliere i crocifissi dalle classi facciamo sì che tutto ritorni come prima o se proprio non si può perché si disturbano quei ragazzi che non sono cattolici allora nessuno deve avere il permesso di accedere a scuola
Seconda mamma: Io… mi sono sentita ingannata, sono persone che non vengono prese in considerazione e stanno cercando d’inserirsi nella maniera più viscida che c’è!!: con la falsità!! Credendo le persone stupide!!! …perché distogliere i bambini dalla propria religione dal proprio credo, quel credo che noi stessi genitori gli abbiamo trasmesso, ma che si sono messi in testa che deve finire peggio dell’Isis? ….IO AUTORIZZO LA SCUOLA!!! LA scuola è Tenuta a darmi spiegazioni!!! Io non sono contro nessuno!!! Ma devo essere INFORMATA E DEVO POTER DECIDERE!! IO E IO SOLO COMANDO SU MIO FIGLIO!!!…Almeno i testimoni di Geova suonano il campanello!!!
Terza mamma: Si prevede un bell’inizio di anno scolastico…. se questi vogliono fare incontri settimanali coi bambini….io farò un’astensione scritta come fanno i genitori che non vogliono che i propri figli frequentano l’ora di religione
Giovane Simpatizzante: Ho visto una piazzetta piena di bambini a cui regalavano palloncini. Questa non è una religione, questa è un’associazione a delinquere!! Un palloncino può far cambiare idea a un bimbo innocente! Ringrazio di non essere mamma perché ancora sono abbastanza piccola, ma giuro se ci fosse stato mio figlio/a in quella classe non so questi “Maledetti” che fine avrebbero fatto!!
Quarta mamma: Io non discrimino nessuna religione ma questo è stato un doppio gioco x plagiare i nostri bambini chiedevano autorizzazione alle mamme prima. Ne loro e ne altri per legge possono avvicinarsi ai bambini all’interno della scuola senza consenso delle mamme o comunque senza comunicazione ai genitori ogni genitore deve sapere chi entra in contatto dei propri figli e poter decidere di negare il consenso
Il gruppo sbarcato a Lipari aveva in programma di presentare lo spettacolo di animazione anche nelle frazioni di Pianoconte e Quattropiani, dove vi sono altre due scuole elementari. Il programma, che si avvale di tecniche ludico-espressive mediante l’Animazione Educativa, era stato preventivamente approvato dal Dirigente Scolastico dell’Isola di Lipari Renato Candia. Il quale, venuto a sapere della protesta sul web, prende carta e penna, precisa la posizione della scuola, riconosce la validità della proposta educativa, conferma il programma e parafrasando Umberto Eco le tratta da imbecilli.
“La proposta era stata vagliata dallo scrivente, dopo aver acquisito la scheda dello spettacolo stesso e aver informato l’associazione proponente dei vincoli cui l’Istituzione scolastica è sottoposta in materia di tutela verso ogni forma di propaganda politica, religiosa e/o commerciale”. La proposta è stata portata in collegio dei docenti (09.09 u.s.), comunicata ai fiduciari di plesso della scuola primaria e pubblicizzata con una locandina esposta all’esterno dei plessi.
Il Dirigente scolastico in un primo momento sospende lo spettacolo al fine di verificare se vi fosse una qualche forma di propaganda religiosa da parte dell’associazione proponente. Poi, dopo aver sentito alcuni dei docenti presenti alla rappresentazione, ha riconvocato l’associazione proponente per confrontarsi sulle ragioni del dissenso. Fatto questo, appurato che i contenuti dello spettacolo erano realmente quelli dichiarati dalla compagnia, ne ha disposto la replica e ha confermato il programma in tutte le sue parti.
Il dirigente, in ultimo, non resite o forse coglie solo l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Si ricorda quanto il compianto filosofo Umberto Eco ebbe modo di dichiarare: – I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel-. Intenti come quelli descritti dal Gruppo SorridiAmo, dovrebbero di certo essere promossi e non repressi… Dovremmo parlare di più con gli adulti di domani e raccontargli che l’amore, il rispetto, la tolleranza, l’umiltà, l’impegno, il lavoro, le passioni comunque vincono e premiano sempre, anche se ad insegnarcelo è stato un uomo di colore, di un’altra religione e di un altro orientamento politico. La scuola in particolar modo dovrebbe insegnarci attraverso la conoscenza ad essere liberi… liberi anche di conoscere le differenze tra una religione ed un’altra e scegliere quella che più semplicemente entra nel nostro cuore”.
Non potevamo tralasciare le dichiarazioni della compagnia accusata di proselitismo religioso e siamo andati a raccogliere le loro versione dei fatti anche perché, e pur potendolo fare tramite le loro pagina F.B., hanno preferito avvalersi del nostro giornale piuttosto che rispondere via web.
“Abbiamo deciso di non rispondere alle affermazioni scritte e condivise sul web, perché non condividevamo i toni e le modalità. Ma ci teniamo molto ad esporre con chiarezza in cosa consiste la nostra attività e cosa fa il nostro gruppo. Approfittiamo quindi dell’opportunità che ci sta dando il vostro giornale e per questo vi ringraziamo”, così spiega Rosanna Spezio, responsabile del gruppo.
“Il Gruppo SorridiAmo non ha fini di lucro, ma attraverso l’attività svolta da volontari dà vita a programmi per la tutela del bambino, nell’ambito di una pedagogia fondata su principi di etica cristiana; attività favorevoli al benessere, fisico, mentale e spirituale del fanciullo. Moralizzazione, educazione alla legalità, valori spirituali e rispetto per la vita, sono temi forti ma, se trasmessi attraverso il gioco e l’animazione, sono piacevolmente accolti e messi in pratica dal bambino. Ciò che anima e motiva il lavoro del Gruppo SorridiAmo è il desiderio di raggiungere quanti più bambini possibili, non per svolgere attività di proselitismo ma per comunicare un messaggio carico di speranza, pace, amore. All’interno del gruppo operano diverse figure professionali, assistente sociale e logopedista, i quali mettono in opera le proprie conoscenze al fine di elaborare progetti idonei all’età del bambino e alle sue esigenze educative. Amiamo definirci Educatori Cristiani, perché il nostro obiettivo è quello di contribuire attivamente, alla costruzione/ricostruzione dell’Identità Cristiana, con lo scopo di guidare il bambino a fare una reale esperienza con Gesù. Riteniamo che sia importante diffondere il messaggio Cristiano, e lo studio della Bibbia, al fine di sostenere continuità dei principi cristiani alle nuove generazioni.
“Questo programma portato nelle scuole nasce dall’idea che, nel corso del tempo, le emozioni e la conoscenza di esse abbiano subìto una svalutazione…Tale svalutazione delle emozioni rischia di condurre la società verso un “analfabetismo emozionale”. Altro obiettivo del progetto è di stimolare e potenziare lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva, in quanto riteniamo che essa riveste per il soggetto un ruolo determinante per diventare emotivamente competente, con la consapevolezza che tutto ciò richiede tempo e un allenamento continuo affinché possa trasformarsi in un’abilità completamente acquisita e generalizzata. Attraverso lo spettacolo di animazione proposto s’intende offrire a bambini e ragazzi una chiave di lettura diversa delle proprie Emozioni, al fine di poterle riconoscere e gestire, convertendo le emozioni negative in atteggiamenti positivi”
Di tutta questa polemica ciò che colpisce è che tutti hanno esposto le loro impressioni trasformandole in certezze, senza mai cercare un confronto con le parti, senza mai riuscire a comprendere quanto potente e deleteria possa essere la comunicazione sul web.