DICHIARAZIONE PUBBLICA DEI CONSIGLIERI DEL GRUPPO CONSILIARE “FALCONE CITTA’ FUTURA” SULLA VICENDA RELATIVA ALLA QUERELA DELLA GIUNTA DEL COMUNE DI FALCONE (MESSINA) NEI CONFRONTI DEL GIORNALISTA ANTONIO MAZZEO
AL SIG. SEGRETARIO DEL COMUNE DI FALCONE
AL SIG. MINISTRO DEGLI INTERNI – ROMA
AL S.E. SIG. PREFETTO DI MESSINA
ALL’ASSESSORATO ENTI LOCALI – PALERMO
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLLICA DI MESSINA
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PATTI
ALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI MESSINA
In ordine al punto posto all’ordine del giorno di questa seduta, il gruppo consiliare “Falcone Città Futura”, unitamente a tutti i sostenitori e simpatizzanti, in via preliminare ci tiene a ribadire pubblicamente la propria solidarietà al giornalista Dott. Antonio Mazzeo vittima del brutale e irresponsabile attacco da parte del Sindaco di questo Comune.
Ciò non tanto per manifestare maggiore o minore condivisione rispetto alle opinioni e alle argomentazioni del suo articolo (che oggi, con la convocazione di questa seduta, sembrate quasi volere processare pubblicamente), ma piuttosto per denunciare il gesto intimidatorio della Giunta Municipale (unica in Italia a querelare un giornalista con i soldi pubblici della collettività) e per riaffermare il principio irrinunciabile della libertà di espressione, di opinione, di critica e di parola.
Non tocca a noi fare da giudici o inquirenti su ciò che è avvenuto nel passato più o meno recente del nostro paese, ma davvero non possiamo non manifestare solidarietà a chi ha il coraggio di esporsi in prima persona contro il malaffare ed oggi, insieme a noi, si ritrova a dover condividere addirittura una querela penale che, ormai è chiaro agli occhi di tutta l’Italia, vuole condurci alla barbarie,trascinando il dibattito politico, amministrativo, sociale, storico e culturale del nostro paese nelle aule di un tribunale.
È noto a tutti che un anno e mezzo fa, allorquando è emerso il coinvolgimento di taluni personaggi nelle inchieste antimafia denominate “Pozzo” e “Gotha”, abbiamo cercato di porre in maniera assolutamente pacata, rispettosa e responsabile il tema del condizionamento di certi ambienti sulla vita politica del nostro Comune: in risposta a ciò abbiamo raccolto solo montagne di querele da parte dell’intera Amministrazione Comunale e, cosa più grave, abbiamo dovuto registrare il silenzio omertoso e assordante di quanti, come il Sig. Sindaco, invece, aveva e dovrebbe avere il dovere morale e istituzionale di prendere pubblicamente le distanze da certi ambienti.
Questo è quello che ci saremmo aspettati da subito se a guidarvi fosse stato un sincero (e non strumentale) desiderio di salvare il nome e l’onorabilità, se non di questa Amministrazione, almeno del Comune di Falcone e dei suoi cittadini.
La risonanza mediatica avuta dal caso-Falcone a livello nazionale (attribuibile più che all’articolo di Antonio Mazzeo, alla nefanda decisione del Sindaco di querelarlo), insieme ai numerosissimi attestati di solidarietà per il giornalista da parte di commentatori, associazioni e osservatori esterni alla contesa politica di Falcone, purtroppo hanno messo in evidenza agli occhi di tutta Italia chi realmente abbia leso l’immagine del nostro paese e della nostra terra: nessuno può gioire di ciò, neppure il più fiero avversario politico, neppure di fronte alla tristissima lettera aperta del Sindaco che, purtroppo, ha finito col peggiorare ulteriormente la situazione.
Una lettera dai toni esagitati da comizio elettorale, alla quale potremmo ribattere punto su punto (cosa che faremo nelle sedi opportune dato che saremo costretti a difenderci di fronte a un giudice) e, soprattutto, una lettera che in maniera quasi puerile cerca di buttarla in polemica sterile, personalizzando lo scontro e non fornendo alcuna risposta davvero convincente sui rilievi mossi: in alcuni passaggi-chiave addirittura, finisce per utilizzare argomentazioni palesemente false e fuorvianti.
Non vogliamo disquisire sulla lunga sfilza di provvedimenti amministrativi posti in essere da questa e dalla precedente Amministrazione che la dicono lunga sul grado di trasparenza e di estraneità rispetto a certi ambienti e a certe logiche clientelari: ciò che più ci ha colpito dell’intera vicenda, infatti, è l’utilizzo assolutamente subdolo e strumentale del tema della lotta alla mafia.
Se è vero che ad oggi nessuno è mai venuto né in quest’aula né altrove a prendere pubblicamente le distanze da taluni personaggi, è altrettanto vero che mai questa Amministrazione si è costituita parte civile in alcun processo di mafia; quando si afferma il contrario si mente sapendo di mentire.
Il fatto che tali decisioni possano essere prese soltanto oggi, cioè a distanza di un anno e mezzo e solo dopo aver querelato avversari politici e giornalisti non graditi, purtroppo finisce per svilire persino la valenza simbolica di tali gesti, svuotandoli di ogni significato politico, istituzionale e morale perché dettate esclusivamente dalla contingenza del momento.
Inoltre, appare davvero sconcertante che il Sindaco nella sua lettera utilizzi l’argomento dello scarto di voti delle scorse elezioni, per cercare di contestare il pesante grado di ingerenza di certi personaggi nella campagna elettorale: non vogliamo scomodare l’enorme produzione letteraria e cinematografica per spiegare come storicamente la mafia abbia fatto incetta di voti nei tanti Comuni della Sicilia ed elencare la lunga lista di politici gratificati da valanghe di voti, che poi si è scoperti essere conniventi con certi ambienti: anzi, a guardare bene, si tratta di un dato ancor più preoccupante se si pensa che, nel nostro caso, ad essere rieletto “a furor di popolo”(come continuamente lui stesso ama vantarsi) è stato un Sindaco sfiduciato nella scorsa legislatura da ben 9 consiglieri su 12 e tenuto a galla da soli 3 Consiglieri Comunali.
Del resto, non c’è bisogno di andare troppo lontano, basta leggere qualche riga della recentissima operazione “Gotha 3” sulle elezioni amministrative degli anni scorsi nel vicinissimo Comune di Mazzarrà (con amministratori eletti con percentuali prossime al 70%), per ritrovare esattamente gli stessi metodi e addirittura le stesse facce, gli stessi personaggi che affollavano le strade, le case, i pubblici comizi e persino i seggi elettorali di Falcone durante la campagna elettorale del 2011.
Da parte nostra, nel preannunciare decisioni che a questo punto si renderanno necessariamente drastiche ma inevitabili a causa dell’evidente inagibilità democratica del nostro Comune, ci teniamo a ribadire l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle istituzioni superiori: così come siamo certi che le forze dell’ordine, nel compiere il loro dovere, come noi e come l’intera comunità falconese, hanno visto con chi e dove sono andati taluni personaggi durante i giorni della scorsa campagna elettorale e nei mesi immediatamente precedenti.
Infine, nel sottolineare che anche stasera il Sindaco ci dimostra in maniera plateale di utilizzare le istituzioni a suo uso e consumo,continuando a vessare l’intero Consiglio Comunale dato che dopo aver dichiarato di non essere più intenzionato a partecipare a nessuna seduta, ritiene di presenziarvi solo quando pensa gli faccia comodo, dichiariamo di abbandonare l’aula.
Falcone, 25/09/2012
I CONSIGLIERI COMUNALI
La Macchia Monica Barbara
Paratore Carmelo
Mancuso Santo
Barresi Giuseppe
Paratore Franco