I tre anni maledetti del Teatro Vittorio Emanuele

La definizione della pianta organica, la stabilizzazione dei Professori d’Orchestra, la mancanza di produzioni teatrali e operistiche ha portato le maestranze artistiche del Teatro a lavorare nel 2013 solo due settimane. E’ chiaro che tutto questo bailamme e il non saper dare delle risposte in un periodo di profonda crisi non può essere imputato al nuovo Presidente Maurizio Puglisi. Ce l’ha confermato l’ex direttore artistico del Teatro Vittorio Emanuele Maurizio Marchetti, che parla come “un’appassionato di teatro e come un professionista” essendo il suo mandato scaduto ad agosto. “Oggi si stanno cercando delle soluzioni amministrative per sopperire a delle carenze che si sono riscontrate soprattutto e sottolineo soprattutto negli ultimi tre anni di gestione.”

Che il Teatro di Messina sia in una profonda crisi è un dato certo che hanno sottolineato anche le parti sociali, rappresentate dai sindacati, che proprio in questi giorni hanno lamentato la mancanza di un dialogo con il Presidente e con il Commissario. Ma questo ancora non ci aiuta a comprendere come mai dopo la ricostruzione del 1985 ed alcune stagioni che ci avevano visti protagonisti, al pari della Scala o della Fenice, nel panorama nazionale ci siamo ridotti ad essere l’unico Ente Teatrale, forse al mondo, a non avere in pianta organica in artista, un musicista, un regista, un truccatore o uno scenografo. Una contraddizione in termini che c’è stata confermata anche da Rosaria Mastrosimone, la 1° viola dell’orchestra. Rosaria lavora per il Teatro di Messina a produzione, ciò significa che se non vi sono produzioni non lavora anche se “contrattualmente” lei stessa si definisce a tempo determinato ed in cerca di stabilizzazione. In verità dovremmo parlare di lavoratori stagionali ovviamente se la “stagione” da frutti.

“Noi, professori d’orchestra, abbiamo un contratto da dipendente a produzione anche se non siamo inseriti in pianta organica, mentre i professori che insegnano a scuola o nelle medie sperimentali hanno un contratto autonomo. Cerchiamo la stabilizzazione fermo restando che vi è un emendamento nella legge regionale che prevede che il 20% del bilancio dell’Ente sia impiegato proprio per la stabilizzazione degli artisti e per la produzione. E pur essendo previsto in bilancio non è stato mia applicato”.    

Ai tempi del Presidente Ordile e del Vicepresidente Faranda vi è stato qualche tentativo di stabilizzarvi ?

“No, tanto è vero che noi siamo stati sempre in agitazione, abbiamo presidiato il Teatro, abbiamo fatto diverse manifestazioni ed a un certo punto c’è stato un muro con il Presidente Ordile che non ha voluto più confrontarsi…Noi abbiamo incontrato questo nuovo Presidente che ha tutta la volontà di voler risollevare il Teatro e spero che ci sia il giusto binomio per poter arrivare presto ad una soluzione anche se ha riconosciuto che è di fronte a delle situazioni non facili…venendo dal Teatro sicuramente avrà una visone non solo politica della situazione ma mi auguro che sappia muoversi anche politicamente, in modo da unire l’anima artistica con quella politica amministrativa.

Come è noto la nomina da parte del Sindaco Accorinti di un tecnico e produttore artistico come Puglisi a presiedere il Teatro ha fatto certo “rumore” in città, perché per la prima volta si è scelto senza il bilancino della politica e senza dover rendere conto a quella o quell’altra forza politica. Per questo ci è sembrato opportuno sentire in merito proprio l’alter ego politico di questa storia, l’ex Vicepresidente del Teatro e attuale Consigliere Comunale della rinnovata Forza Italia Daniela Faranda.

Nei primi mesi la mia attività è stata ricognitiva anche se ero già stata contatta da alcuni dipendenti tanto da aver individuato (già allora) delle priorità: la pianta organica e l’equiparazione del personale. Poi mi sono interessata alle sponsorizzazione esterne e sono riuscito ad organizzare una mostra di pezzi in argento…l’ex Presidente Ordile era molto attivo tanto che essendosi insediato sei mesi prima aveva già pianificato tutto il lavoro, tant’è che il primo anno noi abbiamo trovato già tutto pronto.

Che risultati abbiamo raggiunto sotto la sua gestione ?

Hehe, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ facile dire che il consiglio d’amministrazione ha distrutto tutto, che gli altri erano più bravi…rammento un articolo: “i magnifici sette”, dove un consigliere della vecchia gestione diceva che loro erano stati più bravi (di noi) …Ora per carità, bravissimi, ma sono capitati in un periodo storico in cui la moneta arrivava e la Regione era in un tempo di vacche grasse, quindi gli Enti Pubblici si sostenevano bene. Noi invece… e per quanto mi riguarda è stato molto difficile essere anche un supporto vero (al Cda) perché i miei suggerimenti, forse, sono stati un po’ sottovaluti.     

Cosa pensa del nuovo Presidente ?

Il nuovo presidente lo conosco bene, è uno appassionato di Teatro, ha fatto l’attore, ha fatto il produttore, non so se poi amministrativamente riuscirà a dare una svolta, mi auguro di si. E’ chiaro che come attore conosce gli attori non so se poi dal punto di vista gestionale possa riuscire a trovare la soluzione…in questo momento sarebbe complicato per tutti, in più aggiungo e non parlo di Maurizio Puglisi che il preconcetto per cui (come dicono i cittadini) non essendo un tecnico della materia non si può amministrare, non ha fondamento. Io credo che non sia così, io credo che per amministrare ci voglia buon senso e studio della materia.

Le dichiarazioni della Faranda ci sono apparse molto caute anche se qualche dubbio sulla capacità amministrativa e gestionale del nuovo presidente ci sembra l’abbia posto, come non ci vuole molto sforzo a notare un certo “rimpianto” per il ruolo perso dalla politica nelle nomine di sottogoverno quando parla della convinzione dei cittadini che li porta a preferire i tecnici ai politici.

Emerge con chiarezza, sia nelle dichiarazioni della Mastrosimone che in quelle della Faranda, oltre che un forte richiamo alla gestione del Teatro anche una preoccupazione comune: che questo nuovo Presidente troppo immerso nel mondo del teatro non sappia relazionarsi con i poteri forti della politica Regionale e gli interessi dei partiti che non mancano mai.

Anche in questo caso la risposta ci viene dall’ex Direttore Artistico del Teatro Maurizio Marchetti, il quale non le manda a dire. Dai rilievi mossi alla Giunta Accorinti che nella nomina del nuovo Presidente, “poi conclusasi felicemente per noi con la nomina di un professionista come Maurizio Puglisi”, si è fatta trovare impreparata nella tempistica rispetto alla Regione e con un comportamento non consono riguardo al rimborso spese al posto di un vero proprio compenso, “perché a mio parere, se si chiamano delle professionalità bisogna porsi poi il problema”, fino ad arrivare al sovraintendente Paolo Magaudda, recentemente rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

“Il ruolo del Presidente è un ruolo politico perché si basa su un sistema sbagliato, impostato su una legge di tanti fa e sulla partitocrazia clientelare. Allora, quando arriva un Presidente d’amministrazione che nella fattispecie è anche un signor tecnico io trovo sconcertante (non pagarlo) …ho capito viene fatto (Presidente) Maurizio ma dategli anche il modo di lavorare.”

Sulle perplessità in merito alla capacità gestionale “avanzate” dalla Faranda, lei ha le stesse perplessità ?

Assolutamente no, Maurizio Puglisi è un professionista in grado di gestire qualunque cosa. Ricorderei alla Dott.sa Faranda che è stata nel Cda cha ha portato alla chiusura dei battenti dell’Ente Teatro di Messina. Non si può fare una polemica su queste cose…è il migliore amministratore teatrale che abbiamo a Messina insieme ad Egidio Bernava, conoscono le leggi, conoscono i Funzionari Regionali e la Regione.

Allora il problema è la mancanza di fondi ?

Il problema è l’impostazione, sicuramente da cambiare ma non si può cambiare in questo momento. Anche perché l’Ente Teatro è un Ente Regionale regolamentato da legge regionale, pertanto qualsiasi cosa che si volesse cambiare deve essere cambiata con legge Regionale.

In merito ai ritardi nel predisporre la gestione teatrale bisogna dire che ci siamo trovati davanti ad un disastro che si è sviluppato negli ultimi tre anni ma le cui basi nascono da tanti anni fa…come per esempio il ruolo dell’orchestra che rispetto alla pianta organica si è aggiunta dopo…in questo momento noi abbiamo un Cda che è rappresentato da un Commissario, un funzionario regionale non di nomina politica, e un Presidente che possono benissimo lavorare insieme e operare per sbrogliare la matassa senza attendere la nomina dei tre consiglieri da parte della Giunta Accorinti. Oggi loro stanno tentando di mettere le pezza alle carenze degli ultimi tre anni e il sovraintendente Magaudda che è lì dentro da 14 anni (queste cose le sa)…c’era già al tempo di Lo Monaco e ha fatto la “battaglia” contro Lo Monaco solo al terzo anno, quando avevamo già speso questo mondo e quell’altro.   

Ma il sovraintendente è una figura politica ?

Magaudda non dovrebbe essere una figura politica ma a suo stesso dire, ci sono le registrazioni, lui dice di avere un padrino politico e ne fa il nome…l’ha detto lui: la differenza tra una gestione e l’altra (del Teatro) è dovuta ai padrini politici. Ed invece il sovraintendente è un ruolo tecnico, a contratto ed è esattamente come i direttori artistici. Si è fatta molta confusione ad arte, artatamente ed in mala fede sul ruolo dei sovraintendenti, dei direttori artisti e dei consulenti. I direttori artistici non sono consulenti ma fanno parte integrante dell’Ente come da per tutto, il Sovraintendente è il coordinatore ed è un tecnico e non dovrebbe essere scelto sul piano politico e partitocratico come in questo caso. Quello fa finta di niente ed è lì da quattordici anni…ma finiamola su.