Venditori ambulanti, automobili adibite a magazzini itineranti, negozi dall’attività sospetta, sporcizia, corsie ridotte per via di attività che nulla hanno in comune con la legalità. Il tutto in uno dei viali più percorsi della città, via di accesso per l’autostrada e sede di attività commerciali che potrebbero definirsi storiche.
Questo, e molto altro, è il Viale Giostra, Messina. Un antico torrente la cui copertura risale al XVIII secolo, oggi rappresenta uno degli esempi più eclatanti di come l’illegalità possa regnare sovrana, e indisturbata.
In passato noi de ilcarrettinodelleidee abbiamo voluto riportare alla luce una memoria dimenticata, interessandoci degli aspetti storico culturali che hanno caratterizzato la storia di questo torrente, ad oggi declassato a ‘brutta zona’. Quello che ora teniamo a raccontare non è solo lo stato di degrado tristemente noto a tutti. Non parleremo di un panorama fatto di segnali stradali usati come bersaglio per fucili e pistole, né di spartitraffico adibiti a cassonetti dei rifiuti, né tantomeno dei rifiuti tossici e pericolosi per l’ambiente abbandonati agli angoli delle strade. Il desiderio attuale è quello di raccontare con le parole una situazione che ormai, per la maggior parte dei cittadini, è normalità. Un curioso fenomeno tristemente familiare per una città assuefatta all’illegalità. Una città che considera il commercio abusivo e ambulante come una folcloristica e immancabile caratteristica di un’identità ormai consolidata.
Un viale che, ad oggi, potremmo chiamare il chilometro dell’illegalità, il mercato dell’anarchia. Le norme igieniche rimangono sulla carta, mentre sull’asfalto è possibile trovare di tutto: cassette cariche di frutta perfettamente allineate ai tubi di scappamento, banchetti di cozze ‘fresche’ riscaldate dal sole di mezzogiorno, il celebre ‘pulcinella’, la cui pesca è notoriamente vietata, esposto in grandi bacinelle come a voler rappresentare una spavalda e sicura indifferenza alla legge. E ancora automobili trasformate in botteghe, i cui portabagagli adibiti a scaffali mostrano ogni genere di prodotto ‘genuino’: uova, pane, latte, formaggi e salumi, il tutto, ovviamente, mantenuto ben caldo dal sole.
Lo spettacolo raggiunge poi l’apoteosi nei giorni in cui si svolge lo storico mercato. Oltre alle bancarelle regolarmente autorizzate ad occupare l’area ad esse dedicate, si è assistito ad un graduale espandersi di venditori ambulanti e abusivi all’esterno del mercato. Ad oggi, l’intera corsia che costeggia l’area è occupata da vere e proprie bancarelle, con tanto di cartelloni, ombrelloni e camioncini. Risultato: parcheggi inutilizzabili, automobili parcheggiate lungo le due corsie centrali del viale e conseguente totale congestione del traffico. Un viale di 6 corsie ridotto a 2. Uomini, donne e bambini, passeggini, motorini e animali costretti a percorrere il viale in mezzo alle macchine. E tra queste macchine, la volante dei vigili urbani.
E le regole fiscali? Altro argomento del quale è meglio non occuparsi, perché non ci riguarda. Siamo di Messina, siamo superiori a tutto, niente può fermarci, possiamo fare ciò che vogliamo.
Gaia Stella Trischitta