Il conflitto di interessi del Consigliere Comunale

La situazione di conflitto d’interessi che l’Avv. Giuseppe Trischitta ha generato assumendo la difesa della Rivendita Aiello contro la delibera N° 618 del Comune di Messina, il famoso provvedimento amministrativo di convalida dell’isola pedonale di Messina oggetto di ricorso e successivo provvedimento di sospensiva da parte del Tribunale amministrativo di Catania, lo pone a rischio di procedimento disciplinare da parte del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Messina.

Con un parere del 2001 il Consiglio Nazionale Forense in merito alla vicenda di un Consigliere Comunale che aveva preso la difesa di una parte contro il Comune dove aveva una carica istituzionale ha precisato che -“non sembra alla Commissione che possa ravvisarsi una causa di incompatibilità tra quelle tassativamente previste per la professione di avvocato nell’ordinamento professionale vigente. Deve tuttavia rilevarsi che il contegno concreto del professionista potrebbe assumere rilievo sul piano disciplinare per violazione dell’art. 37 c.d.f. (conflitto di interessi). Sul piano dell’opportunità, è poi fuor di dubbio che il corretto esercizio del mandato professionale e il pieno assolvimento degli obblighi connessi all’assunzione di un mandato politico rappresentativo sconsiglino l’assunzione del patrocinio in cause promosse contro l’ente locale nel cui Consiglio siede l’avvocato in questione.-( Consiglio Nazionale Forense, parere del 3 ottobre 2001, n. 145)

La vicenda che ha generato il conflitto d’interesse s’inserisce nel solco dell’istituzione dell’isola pedonale a Messina, la prima che la città può vantare e che è stata voluta fortemente dal Sindaco Renato Accorinti, il quale con un provvedimento del Gennaio 2014 ha dato il via a 6 mesi di dibattiti, tensioni e nervosismi non solo tra i cittadini ma anche tra i commercianti della zona, tanto che si sono organizzate due associazioni contrapposte, la Millevetrine a favore e un comitato di commercianti contrari.

Dopo sei mesi di sperimentazione dell’isola pedonale il Consiglio Comunale, che non aveva avuto la possibilità di mettere becco nella vicende dell’isola la cui istituzione è di esclusiva competenza della Giunta Comunale, riesce ad entrare della finestra portando in aula la discussione sul Piano Generale del traffico (P.G.U.T.) ed approvando con 16 voti a favore, tra cui quello essenziale del Consigliere Trischitta, e 8 contrari un emendamento che riduceva l’isola alla sola Pizza Cairoli, centro e cuore della Città, già pedonalizzata da anni. Di fatto l’eliminazione dell’isola pedonale di Messina.

A questo punto per precisare le basi del conflitto d’interesse è bene sottolineare che esso non nasce dalla circostanza che il Consigliere Comunale Trischitta ha votato una decisione in consiglio comunale e ha assunto nel contempo la difesa di una parte in merito alla stessa materia, l’isola pedonale di Messina, contro il Comune di Messina. Il conflitto si genera dagli “obblighi connessi all’assunzione di un mandato politico rappresentativo che sconsiglino l’assunzione del patrocinio in cause promosse contro l’ente locale nel cui Consiglio siede l’avvocato in questione” – In altri termini non si tratta di una situazione d’incompatibilità sanzionabile in generale ma solo di un conflitto sanzionabile dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

Se questi sono gli aspetti formali della vicenda, ben altra cosa sono le complicazioni politiche a cui si potrebbe andare incontro per questa strada. Prima fa tutte il valore del voto d’aula espresso dal Consigliere Comunale, che essendo capogruppo di FI in seno al Consiglio Comunale potrebbe aver spinto anche altri colleghi a votare in un certo qual modo. Già allora, il 29 Luglio c.a., fece scalpore che il centrodestra e il centrosinistra si trovassero compatti nel decidere d’eliminare l’isola pedonale, tanto che dietro la pressione dell’opinione pubblica e con una certa altezzosità e alterigia politica i 16 Consiglieri indossarono una maglietta dove si autoproclamarono eroi per la vittoriosa decisione d’aula.  

Di fatto una cosa è bene precisarla subito, da un raffronto tra la data del provvedimento del Consiglio Comunale contro l’isola pedonale votato anche dal Consigliere Comunale Trischitta e la data successiva del ricorso al TAR contro la stessa isola da parte della ricorrente difesa dallo stesso Consigliere Comunale emerge con chiarezza che si tratta di due momenti diversi e separati.

Pertanto, almeno formalmente, non si può parlare di voto ad personam, cioè di voto espresso a favore di una persona. Il provvedimento del Consiglio Comunale, passato con 16 voti contrari all’isola tra cui quello del Consigliere Trischitta, 8 a favore e 3 astenuti, è del 29 Luglio 2014. Ad esso la Giunta, ritenendosi l’unica competente a decidere sull’isola, risponde con un provvedimento del 14 Agosto 2014 che non tiene conto delle decisioni del Consiglio Comunale. Ed è a quest’ultimo provvedimento che i cinque commercianti della zona si oppongono con un ricorso al Tar di Catania che emette ordinanza sospensiva.

Abbiamo cercato di sentire il Consigliere Comunale Giuseppe Trischitta per sapere quando e in che periodo avesse avuto dalla ricorrente il mandato d’agire contro il Comune di Messina ma non è stato possibile raggiungerlo, mentre siamo riusciti a sentire direttamente la ricorrente, la Rivendita Aiello, la quale a precisa domanda sulla data del mandato ha preferito rilasciare la seguente dichiarazione. “Ci siamo mossi dopo i primi due mesi… il Consiglio Comunale ha fatto una riunione a porte aperte dove praticamente ci hanno detto che era così e così sarebbe stato”.

E’ facile dedurre, stante il riferimento alla riunione del Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza del 19. Febbraio 2014 , che si tratta di una data antecedente a quella del voto d’aula espresso dal Consigliere Comunale, ma ciò non significa che il voto espresso non sia stato genuino e senza condizionamenti.

A confermarlo è l’ex Direttore Generale del Comune di Messina Avv. Emilio Fragale, a cui abbiamo chiesto se vi potevano essere ripercussioni sul provvedimento o se il voto poteva essere annullabile. “Tra i Consiglieri Comunali che io ho conosciuto, la persona che per intima coerenza ho apprezzato di più in tutti i partiti e proprio Pippo Trischitta e non ritengo che vi possa essere stato conflitto d’interesse tra l’attività professionale e l’attività di Consigliere Comunale”.

Bisogna dire per completezza d’informazione che il Consigliere Giuseppe Trischitta ha già dichiarato agli organi di stampa di aver rinunciato all’incarico professionale ricevuto dalla Rivendita Aiello e che si tratta solo di formalizzare la rinuncia presso gli organi competenti. 

Come è chiaro che si rimane a disposizione per eventuali dichiarazioni e precisazioni che il Consigliere Comunale Avv. Giuseppe Trischitta volesse rilasciare. 

 

Pietro Giunta