Il Natale degli alluvionati

Il Natale è per antonomasia la festa della famiglia, durante la quale tutti i parenti si riuniscono nelle proprie case per trascorrere assieme quelle giornate importanti da un punto di vista religioso ma non solo. E per antonomasia è la festa dei bambini, desiderata e attesa con ansia per giungere a quel momento “fanciullesco” per eccellenza: aprire i regali. Con il cuore a mille, i bimbi scartano i pacchi, sperando tanto di ritrovarci il giocattolo che avevano richiesto un paio di giorni prima a Babbo Natale.

Ma se succedesse qualcosa che ostacolasse questo momento? Contro natura non si può andare e, nnostante ogni genitore faccia di tutto per proteggere il proprio figlio dalle brutture della vita e renderlo capace di godere di ogni istante e di ogni emozione che la sua età può donargli, non è possibile far finta che l’alluvione non ci sia stata. Che la casa non sia stata sepolta dal fango. Ma un genitore è capace di nascondere il proprio dolore e mostrare un sorriso che, nonostante celi la disperazione e i problemi del mondo adulto, riesce a far sentire il proprio figlio a casa, anche in un’anonima stanza d’albergo.

Fortunatamente questi genitori non sono stati abbandonati, anche se non proprio tutti la pensano così. Martedì 22 Dicembre alle 17.30 in Piazza Duomo si è svolta l’iniziativa “L’albero dei regali”, durante la quale sono stati donati ai piccoli alluvionati giocattoli, vestiti e libri. Il sindaco Buzzanca ne ha approfittato per ringraziare Nino Frassica, presente per consegnare i regali, per essersi adoperato a livello nazionale attraverso raccolte fondi, riuscendo a “far riaccendere i riflettori della solidarietà su Messina”, spentisi troppo in fretta. O forse, aggiungiamo noi, mai accesi veramente. Il sindaco ha poi ringraziato anche MediaHook, agenzia di pubbliche relazioni che ha messo a disposizione i regali.

A consegnarli anche Marco Storari, Alessandro Parisi, Arturo Di Napoli e i giocatori dell’Acr Messina, che hanno regalato un sorriso in più ai ragazzini, scattando con loro numerose foto.

Ed è stato proprio l’Acr Messina a ringraziare il sindaco e Nino Frassica per ciò che hanno fatto in questi mesi: Arturo Di Napoli, Arturo Di Mascio e il direttore sportivo Avallone hanno consegnato loro, davanti agli scatti dei fotografi, due targhe.

Ma se da un lato la piazza straripava di gioia e caos al momento della consegna dei regali, dall’altro, lontano dall’obiettivo delle telecamere, gli abitanti di Altolia non hanno risparmiato critiche.

«Dopo quello che è successo abbiamo capito che in Italia ci sono morti e persone di serie A e di serie B. – afferma una signora – E noi siamo di serie B, C e così via. Ci hanno abbandonato, se ne sono fregati tutti di quello che è successo. Cosa dobbiamo fare adesso? Abbiamo paura, la montagna è lì, pronta a franare di nuovo.»

E se qualcuno lamenta abbandono e inefficienza, c’è chi invece lamenta troppa sicurezza: «Io lavoro in una scuola che è molto più pericolosa di quella del mio paese, eppure non è chiusa.- esordisce un signore – Adesso hanno paura che ci scappano gli altri morti. Perchè non ci pensavano prima? Adesso la vita deve andare avanti, vogliamo la normalità. Prendiamo la posta: perchè non la riaprono? Come fanno gli anziani con la pensione, la luce e tutte le altre cose? Non è possibile così. Dobbiamo ricominciare a vivere.»

Il ritorno alla normalità è comunque in fase di rodaggio: in questi giorni potranno tornare nelle loro case, nelle cosiddette “zone verdi” in cui il pericolo è quasi del tutto rientrato, circa duecento famiglie, cioè quattrocentocinquanta persone. Queste potranno almeno trascorrere il Natale a casa, mentre la maggior parte lo farà in albergo.

 Se il ritorno alla normalità non è comunque possibile da realizzare con la riconsegna della propria abitazione, molte iniziative si stanno muovendo in tal senso: far sentire meno possibile il trauma e cercare di riprodurre l’atmosfera natalizia. Oltre all’iniziativa dei regali in piazza Duomo, martedì al Capo Peloro Resort è stata organizzata una serata di karaoke, partite a carte e “tombolate”.

Un’altra iniziativa molto interessante che prosegue già da qualche tempo è quella che si svolge al “Circoletto dei Laghi” di Torre Faro dove, grazie all’interessamento dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia Regionale di Messina e dell’Associazione Solidalia, è possibile svolgere attività sportive come tennis, volley, basket e calcetto.

 L’obiettivo primario resta comunque la raccolta fondi. Senza di essi, infatti, si fa ben poco, considerando soprattutto le magre casse della Regione e l’impossibilità di riceverne dallo Stato. Così mercoledì sera al teatro Vittorio Emanuele è stata rappresentata l’opera “Pali”, della compagnia teatrale Scimone-Sframeli, i cui incassi saranno organizzati in borse di studio da destinare agli studenti alluvionati. Sempre al Teatro Vittorio Emanuele domenica 27 Dicembre alle 20.30, per iniziativa dell’associazione culturale “Messina Giovane” e con finanziamento del Ministero della Gioventù, si terrà il concerto “Ricominciamo InsieME”, a cui parteciperanno Mario Venuti, Tinturia, Tony Canto, Matteo Amantia, Mannarino ed Arancia Sonora.

L’associazione Messina Giovane è anche promotrice della proiezione di una serie di film negli alberghi, nei luoghi dell’alluvione e infine in quelli in cui si ricostituiranno le comunità.

 Insomma, qualcosa si muove, anche se in silenzio (si pensi alla partita benefica di lunedì scorso organizzata dall’attaccante del Palermo Miccoli, che ha raccolto circa cinquatamila euro ma che non è stata per nulla pubblicizzata o menzionata dai media nazionali, nonostante il calcio in questo paese sia l’unica cosa che, forse, ci permette di sentirci tutti italiani). Le iniziative ci sono. Promosse da privati o da piccole associazioni, però. Ma facciamocelo bastare. In fondo è Natale e siamo tutti più buoni. Per ora.