Sono loro … tutte quelle persone che fanno uso delle cd. e-cigarette, sigarette elettroniche. Vengono detti nel gergo “svaporatori” anziché fumatori, perchè loro “svapano” , non fumano. In verità … spesso fanno entrambe le cose … vanno in giro con questo laccetto al collo che regge una sorta di piccolo “aerosol” portatile che vaporizza fragranze diverse, vanigliate, contenenti nicotina o no, che sembrano soddisfare anche i fumatori più incalliti, i nicotina dipendenti appunto … anche loro cercando in questo strumento, la forza di smettere.
Gli esperti di lotta al tabagismo, sollevano qualche perplessità sulla possibilità della sigaretta elettronica di essere un valido strumento, la sua principale colpa è di richiamare psicologicamente il gesto del fumare le sigarette. Si dubita anche sui rischi che potrebbe comportare , a lungo andare , l’inalazione di queste sostanze. Contemporaneamente si discute se il commercio di questi apparecchi debba essere esclusivamente gestito dai tabaccai e dalle farmacie , poiché i liquidi contengono nicotina.
Nel frattempo che si discute e ci si interroga ….. il popolo degli “svaporatori “ aumenta, così come i gli esercizi commerciali che vendono questo tipo di prodotti.
La sigaretta elettronica viene acquistata , non tanto per l’attraente slogan “Liberi di fumare dentro i luoghi comuni” …., ma probabilmente perché si prende consapevolezza della nocività del fumo da sigaretta e questo nuovo congegno, alimenta la speranza di riuscire a smettere o diminuirne la quantità si sigarette consumate quotidianamente.
La discussioni che ruotano attorno alle e-cigarette oltre ad attenzionare l’aspetto connesso ai rischi per la salute, si dovrebbero soffermare anche su un altro aspetto molto evidente , e cioè il grido d’allarme nei confronti di una dipendenza spesso sottovalutata dalla società. L’aspetto positivo che al momento possiamo dobbiamo riconoscere alla sigaretta elettronica è quello di avere reso evidente la dipendenza e il desiderio da parte di molti, di liberarsene adottando questa sorta di strumento di auto-aiuto .
Secondo il prof. Riccardo Polosa , ordinario di medicina interna all’Università di Catania … “è indispensabile capire che il fumo non è un vizio. Se così fosse, sarebbe materia esclusivamente privata, personale, soggetta al diritto individuale. Il fumo in realtà è una malattia, una tossicodipendenza di cui la medicina e la società devono occuparsi nell’interesse di un individuo che deve essere considerato alla stessa stregua di un ‘paziente’. Il tabagismo è tra le patologie da dipendenza farmacologica, nella stessa lista in cui si trovano anche l’abuso di alcol e l’assunzione di eroina”.
Infatti, essere uno del popolo degli svaporatori è un po’come far parte di un gruppo di counseling … gli svaporatori condividono tra loro il rapporto instaurato con la sigaretta elettronica e il conflitto provato nei confronti della sigaretta tradizionale … quando si incontrano , magari tra i corridoi o nelle stanze di uffici e luoghi di lavoro vari, gli svaporatori non si limitano come prima al classico “buon giorno”, si riconoscono grazie quel piccolo congegno, si chiedono da quanto tempo si è passati alla sigaretta elettronica, del grado di soddisfazione, dei momenti di cedimento, si consigliano su come gestire la dipendenza, sembrano motivarsi vicendevolmente. Pensate che cedere ad una sigaretta , viene confessato spesso a bassa voce … come se si fosse compiuto un grande peccato …
Ma torniamo ai dibattiti che ruotano attorno alla sigaretta elettronica e cerchiamo di capire meglio cosa sappiamo e cosa ancora non sappiamo ancora dei rischi per la salute derivati dall’inalazione dei liquidi contenuti nella sigaretta elettronica. Secondo il Prof. Fabio Roda, direttore dei Centri per il Trattamento del Tabagismo dell’Asl di Brescia, «Poiché non prevede combustione con catrame e idrocarburi, la sigaretta elettronica ha minori probabilità di provocare tumori, per ora non è ancora stata dimostrata la sua nocività, ma è ancora in discussione la sua efficacia per sconfiggere il tabagismo».
Ma svapare aiuta a smettere di fumare? Sicuramente aiuta a evita le oltre 4mila sostanze tossiche contenute nelle sigarette tradizionali, commenta sempre il Prof Polosa, autore di uno studio pilota pubblicato di Bmc Public Health rivista scientifica internazionale.
Lo studio in questione, rafforza la speranza di coloro che si avvicinano alla sigaretta elettronica. I ricercatori infatti, sono riusciti, mediante sigarette elettroniche contenenti cartucce alla nicotina, a far ridurre il numero di sigarette fumate o a far smettere di fumare dei forti fumatori (oltre 30 sigarette al giorno) per un periodo che si è protratto anche fino a sei mesi. Secondo i ricercatori il successo ottenuto nei fumatori che hanno ridotto da 30 a zero il numero di sigarette fumate al giorno potrebbe essere conseguenza di una delle caratteristiche tipiche delle sigarette elettroniche, che è quella di essere capaci di riprodurre la gestualità tipica del fumatore. I risultati ottenuti vanno ad aggiungersi alla sperimentazione clinica già pubblicata dallo stesso team dell’Università di Catania su BMC Public Health da cui emerge che, grazie all’utilizzo delle sigarette elettroniche, nel 55% dei casi i fumatori partecipanti allo studio hanno ridotto o eliminato la dipendenza dalla nicotina.
Sono risultati interessanti ma parziali, anche se sembrano trovare riscontro nelle esperienze riferite dagli svaporatori, che hanno diminuito in modo considerevole il consumo quotidiano di sigarette. Molti altri dubbi rimangono, ad esempio sul pericolo che i minori si avvicinino con più facilità alla nicotina, o ancora, che i liquidi di ricambio vengono acquistati nel mercato illegale di internet.
Probabilmente si tratterà di aspettare … il tempo e la scienza risponderanno a nostri interrogativi ….
Rosi Nicoletta