Per le previsioni doveva essere un flop, il progetto di garanzia giovani che, con i fondi dell’Unione Europea, ha invece dato la possibilità anche a tanti giovani residenti alle Eolie di trovare un’alternativa a quella che, in un luogo che vive solo di turismo, è una stasi naturale. Un’alternativa che si è mossa sul doppio binario del lavoro e della formazione e che ha fatto incontrare domanda e offerta. Ma il percorso alle Eolie ha avuto un esito fortunato grazie soprattutto all’impegno della consulta giovanile che, in maniera assolutamente gratuita, ha messo competenza e informazione a disposizione di tutti quei giovani che faticavano a trovare risposte esaustive sulla rete, ma anche al centro per l’impiego che mai come in questi mesi era stato preso, letteralmente d’assalto.
Con i soldi stanziati. “I giovani della formazione, che ha interessato ben 150 eoliani – ci ha raccontato il presidente della Consulta giovanile Fabrizio Giuffrè – sono stati collocati un po’ ovunque, dalle boutique ai ristoranti, ma anche in studi di consulenza commerciale e legale”.
Un’altra nota positiva è data dal post tirocinio formativo. Uno dei punti nodali del piano, infatti, mirava a fornire un’assunzione delle risorse umane, cosa che nella maggior parte della Sicilia non è accaduta e che ha acceso parecchi malumori fra i milioni di giovani che hanno aderito.
“Qui abbiamo il quindici percento dei tirocinanti, che per noi è una grande conquista – ha aggiunto Giuffrè – che sono stati assunti dall’azienda con un contratto di lavoro e questo ha dato, come sappiamo, la possibilità alle imprese di percepire un’ulteriore bonus.
Ma l’impegno delle Eolie è andato oltre l’attivazione dei tirocini. Infatti, proprio in questi mesi, le varie strutture alberghiere si sono trasformate in veri e propri simposi, che hanno veicolato sapere. Tra i tanti corsi attivati: quelli di operatore turistico, parrucchiere e estetista. Corsi che hanno preso forma grazie a un’indagine conoscitiva portata avanti dalla consulta, che ha permesso
di capire quali erano i settori di maggior interesse. Dunque, con cinquantamila euro si è messa in piedi una macchina di formazione prevedendo sia lezioni frontali della durata di cinquanta ore, che lezioni sul campo con i professionisti del settore. Un piano di intervento, quindi, che è andato oltre la campagna di sensibilizzazione e che ha cercato di capire come sfruttare al meglio le risorse che sono state stanziate.
Tuttavia, anche qui qualche pecca si è verificata: il ritardo nei pagamenti o qualche datore di lavoro che ha approfittato dei tirocinanti per lavori che hanno trasceso un po’ il campo della formazione.
Piccola cosa – precisa il presidente della consulta – rispetto a quello che si è portato, visto che si è riusciti così ad allungare il periodo di lavoro, che, alle isole eolie, dura soltanto da giugno a settembre. Con garanzia giovani, infatti, abbiamo tenuto i ragazzi occupati fino a dicembre. Un piccolo miracolo che alle isole Eolie ha portato un po’ di sano ottimismo, soprattutto in un periodo in cui nelle nostre isole si parla di destagionalizzazione per portare un po’ di vita anche nei periodi in cui il sole cede il passo al gelo”.
Claudia Benassai