Presentate oggi in conferenza stampa le ragioni del si al piano di riequilibrio approvato ieri dal Consiglio Comunale di Messina da parte della compagine di Messina di Fratelli d’Italia.
Alla presenza del candidato alle Europee del 2014, Ciccio Rizzo e del Consigliere Comunale Pietro Adamo, le ragioni del si sono state affidate al senso di responsabilità e alla speranza che entro “nove” anni, il periodo concesso dal piano per ripianare i 370 milioni di debito del Comune di Messina, si possa riuscire a viaggiare in Ferrari.
Il piano, dichiara Pietro Adamo, si basa su due grandi linee guida, le entrate attese dai fondi Regionali e Statali e la costituzione, già annunciata dall’Amministrazione Accorinti, di un’unica società che riunisca Messinambiente e Atm.
Ben presto la conferenza e le dichiarazioni del consigliere si sono focalizzate sui contratti derivati, che come è noto sono un elemento debitorio importante del piano di riequilibrio, ed in particolar modo sull’ultimo contratto sottoscritto nel 2007.
“ Noi a quel tempo non sapevamo niente di derivati ma avevamo visto la trasmissione Report di Milena Gabanelli che proprio in quel periodo fece una trasmissione ed è per questo che il nostro voto in aula è stato negativo” E’ da precisare che allora non vi era ancora Fratelli d’Italia e che il riferimento deve essere riferito ad AN
Per questo motivo possiamo dire che non abbiamo nessuna responsabilità politica sulla vicenda e poi come si fa a non comprendere che il consulente della tua stessa banca (La BNL che a quel tempo deteneva anche il servizio di tesoreria e di cassa del Comune di Messina) è lo stesso che poi sarà anche il tuo finanziatore ? Continua polemicamente il Consigliere Piero Adamo.
“Per quanto riguarda gli altri Consiglieri Comunali pensavano di comprare dei semplici BOT per finanziare l’Ente, mentre per le delibere precedenti si era davanti a delle semplici delibere di rimodulazione del debito.
Se queste sono le ragioni e le giustificazioni sulla vicenda dei contratti derivati, più interessante è la motivazione politica che Fratelli d’Italia mette alla base del loro voto favorevole di ieri sera in Consiglio Comunale.
“Il Comune è un ente pubblico e non può ragionare come un privato e quindi deve avere una c.d. etica pubblica, all’interno della quale, anche come indirizzo Nazionale del Partito, i debiti si pagano….questo non è un condono o una sanatoria come hanno detto ieri i consiglieri fuoriusciti di CMdB”.
Il riferimento è a Nina Lo Presti e Luigi Sturniolo i Consiglieri Comunali di CMdB che ieri, nell’annunciare la spaccatura con la lista civica di Renato Accorinti Sindaco, basavano la loro decisione proprio sulla circostanza che il Piano di Riequilibrio nel non mettere in luce le responsabilità delle vecchie amministrazioni altro non era che una sanatorio e un condono della mala gestione amministrativa del passato.
“Questo nostro voto positivo al Piano, conclude il Consigliere Pietro Adamo, non significa che non vaglieremo sulla sua realizzazione e applicazione o che abbiamo cancellato il passato, perché pretendiamo che l’amministrazione verifichi e scopra le carte ed a questo proposito anche sui debiti fuori bilancio che dovranno essere approvati dal Consiglio Comunale e già ricompresi nel piano di riequilibrio, pretenderemo chiarezza sulle carte e sulla documentazione di ogni singolo debito”, a prescindere se essi saranno presentati all’approvazione del Consiglio Comunale attraverso molteplici delibere o attraverso un’unica delibera omnibus .
“Allo stesso tempo chiediamo all’amministrazione di mettere i dipendenti comunali nelle condizioni di poter attuare il piano, riconoscendo che molte misure di esso comportano l’impegno della macchina amministrativa del Comune di Messina ed è in questo senso che chiediamo il riconoscimento della meritocrazia dei dipendenti e la fine delle indennità o del salario accessorio riconosciuto a pioggia a tutto il personale.
Pietro Giunta