Siracusa. «Uno sfregio insopportabile per un monumento eccezionale: Il palco di pietra del Teatro greco di Siracusa diventato pista automobilistica!». È furiosa Flavia Zisa, archeologa e docente dell’Università Kore di Enna, mentre Giuseppe Patti, ambientalista dei Verdi dichiara: «Quello che è accaduto a Siracusa ha dell’incredibile: nel teatro più celebre del mondo, simbolo stesso dell’arte antica, circolano le auto. Un fatto addirittura autorizzato dall’ente di tutela, la Soprintendenza».
L’avvenimento del 12 ottobre era stato pubblicizzato dagli organizzatori del programma: «I partecipanti alla Targa Florio avranno per l’occasione la possibilità di arrivare con l’auto ai piedi delle rovine dopo aver attraversato il parco Neapolis» Quindi puntuali, come purtroppo è accaduto in tante altre città (vedi Roma dove al Circo Massimo sono state parcheggiate automobili e anche barche per foto pubblicitarie), le auto in gara a Siracusa, dopo aver sfrecciato per le vie di Ortigia, la vecchia strada del Lungomare di Levante devastata di recente da orribili colate di asfalto, hanno sfilato «per la prima volta» nell’antico Teatro. Dopo la mobilitazione dell’archeologa e dei Verdi locali, molti gli appelli di intellettuali, cittadini e comitati spontanei anche dall’estero: chiedono le dimissioni dei responsabili che hanno concesso l’autorizzazione «all’indecoroso e umiliante spettacolo». Avviata anche la raccolta di firme a difesa dell’eccezionale delicatezza del monumento compromesso da avvenimenti devastanti che rischiano di coinvolgere altri siti archeologici dell’isola. Durante la manifestazione automobilistica il teatro è stato chiuso al pubblico. Molte le proteste dei turisti, soprattutto stranieri, che avevano già pagato il biglietto.
di Tina Lepri