Indulto mascherato a favore dei mafiosi

“Si parla di un indulto mascherato, ma è peggio. L’indulto opera in maniera generalizzata, uguale per tutti, invece con il meccanismo previsto dal decreto lo sconto cresce con il crescere della pena” e “non essendovi sbarramento, vi è la possibilità di far uscire i soggetti più pericolosi sul piano criminale”. E’ la stroncatura del procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita della cosiddetta “liberazione anticipata speciale”, prevista dal decreto Cancellieri sulle carceri, che – ha sottolineato – è applicabile anche ai detenuti di mafia (così come previsto già per la liberazione anticipata dal ’75).

La disposizione, che permette di aumentare da 45 a 75 i giorni di sconto concessi ogni semestre per la liberazione anticipata a partire dal 2010 e per altri due anni, ha spiegato Ardita in un’audizione alla Commissione Giustizia della Camera che ha in esame il decreto per la sua conversione, “avrà un’ampia applicazione tra gli esponenti della criminalità mafiosa condannati a pene lunghe”. Mentre “è chiaro che non potrà che incidere in modo molto marginale sull’affollamento, potendo riguardare al più qualche migliaio di soggetti”.

In sostanza, si cerca, secondo Ardita, “di svuotare il mare con un guscio, ma con l’effetto che si consentirà ai detenuti che hanno pene più gravi di uscire prima”. In questo modo, ha spiegato, “la soluzione al sovraffollamento viene perseguita come una rinuncia alla pena. E non ottiene lo scopo deflattivo”.

Ardita critica anche il “risarcimento equitativo” di 100 euro al giorno per ciascun detenuto nel caso di mancata ottemperanza alle disposizioni imposte dai magistrati di sorveglianza, per l’impatto economico che l’attuale formulazione potrebbe avere.

“Può riguardare – spiega – una posizione soggettiva” che non equivale ad una “violazione dei diritti”, ma la mancata ottemperanza comporterebbe un risarcimento ottenuto “surrettiziamente”.

  “Il costo sociale del carenza di adeguatezza delle carceri oggi lo pagano i detenuti sotto forma di disagio ulteriore. E questo non è giusto. Ma l’operazione che si vorrebbe fare è scaricare questo costo sui cittadini”, ha concluso.