Tra le grandi gioie di andare ad abitare in una nuova casa, confezionata su misura sulle proprie esigenze, nel mio caso vi erano pure un paio di sfizi che da lungo tempo aspettavo di togliermi
Uno era quello di poter fare la spesa direttamente su internet e di vedermela recapitare a casa, tutta bella impacchettata, usufruendo dell’agevolazione di consegna gratuita, che Esselunga riserva ai clienti disabili… Nonostante vivessi già da più di un anno in autonomia, ho dovuto aspettare tanto per realizzare questo piccolo sogno perché ad Esselunga non bastava una dichiarazione di domicilio ma a tutti i costi riservava il servizio solo ai residenti. Non mi sono ancora spiegato che differenza passi tecnicamente tra me domiciliato e me residente, fatto sta che senza quel pezzo di carta non avevo diritto a ricevere la mia spesa a casa
La seconda piccola gioia consisteva nel poter acquistare uno di quegli aspirapolvere robot che girano instancabilmente per casa alla ricerca degli acari e che ogni tanto tornano alla base per ricaricare… Ad ogni visita al centro commerciale non mancavo di andarli a trovare, tutti in fila negli scaffali, e seguivo le evoluzioni tecniche che li rendevano sempre più efficienti, unitamente al loro costo che diminuiva di volta in volta Finalmente, lo scorso natale mi decido, trovo un’interessante offerta da Mediaworld e mi abbandono al consumismo! Chiedo di comprare il Roomba 560! Già me lo vedevo girare per casa ad ingoiare polvere regalandomi grandi soddisfazioni mentre, ignobile, lo studiavo dal divano… Ovviamente, già da tempo mi ero fatto prescrivere dal medico dell’asl la “correlazione funzionale tra la mia disabilità e la funzione del robot che mi avrebbe aiutato nella gestione di casa”, come specificato dalla normativa, in modo da poter usufruire dell’iva agevolata al 4% come previsto dall’Agenzia delle Entrate per quei sussidi che possono aiutare a superare qualche impedimento dovuto ad un handicap.
Così, spavaldo, lo indico alla commessa e giusto per conferma chiedo: . La simpatica ragazza mi rimanda al centro servizi e li mi precipito a presentare i documenti in mio possesso, con in mente il robot che continuava a spazzare casa.
Ed ecco la doccia fredda! . Tiè! Immediatamente, per non sapere leggere né scrivere domando: . Insomma, la verità è che dopo 6 mesi di corrispondenza con Mediaworld Italia, non hanno saputo motivare il perché di questa presa di posizione
Fonte: disabili.com
A questo punto, avendo questo fastidioso vizio di approfondire quelle che ritengo essere questioni di principio, chiedo appuntamento con il sig. Alessandro Albieri, direttore di Mediaworld a San Giovanni Lupatoto, convinto che un rapporto più umano rispetto alle comunicazioni virtuali intercorse con nonsochi del centro assistenza, avrebbe se non risolto, dipanato il problema. Devo ammettere che sono rimasto davvero deluso da tanta lontananza dalle mie aspettative, è stato un dialogo con la cieca burocrazia, peraltro non supportata da elementi concreti, nero su bianco, presenti nelle normative di riferimento. A sua detta, il problema era stato preso in carico dai CONSULENTI DI MEDIAWORLD e costoro avevano dato un parere negativo, punto. Sulla base di quali elementi non è dato di sapere. A nulla è servito dire che pochi mesi prima avevo acquistato un robot da cucina Bimby con l’iva agevolata, sulla base dello stesso concetto e cioè che tale era un dispositivo in grado di agevolare la mia vita e superare alcuni limiti legati alla mia disabilità. E a nulla ancora è servito dire che altri rivenditori non avevano alcun problema a concedermi quello che è un mio diritto…
Ma ora che la metto giù così sembra un problema complicato questa normativa. Il mio sconcerto viene dal fatto che invece è estremamente semplice ed ora ve la spiego in poche righe. Anzi vi riporto parte della risposta che ho ricevuto dal contact center delle Agenzia delle Entrate:
Gentile Contribuente,
L’art. 2 comma 1 del Decreto Ministeriale del 14/03/1998 definisce i criteri per l’individuazione dei sussidi tecnici e informatici che possono beneficiare dell’applicazione dell’aliquota Iva del 4%; una delle finalità alla quale gli stessi devono essere rivolti va intesa in riferimento a strumenti basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche che consentano al disabile il superamento e/o il recupero parziale degli impedimenti derivanti dal proprio handicap. Nella Risoluzione n. 57 del 03/05/2005 sono citati, tra i sussidi tecnici, anche i dispositivi elettrodomestici senza meglio specificare di che trattasi.
Semplice no? La prima domanda, dalla risposta ovvia, da porsi è:
– Un aspirapolvere robot è uno strumento basato su tecnologie meccaniche o elettroniche?
E la seconda:
– Consente l’aspirapolvere robot il superamento e/o il recupero parziale degli impedimenti derivanti dal proprio handicap?
Beh, io so che è così ma posso aspettarmi che un direttore del punto vendita possa non essere convinto o non avere la competenza per asserirlo; ed è per questo che per godere dell’agevolazione occorre farsi prescrivere dal medico dell’ASL la correlazione funzionale tra la funzione del dispositivo ed il superamento seppur parziale dell’impedimento derivante dal proprio handicap.
Eppure così semplice non dev’essere per Mediaworld, né, tantomeno, per il direttore Alessandro Albieri…
Ora ho attivato un interpello ufficiale all’Agenzia delle Entrate, chiedendo se tale elettrodomestico è degno di meritare il ruolo di sussidio tecnico per il quale è possibile l’acquisto da parte di un disabile con iva agevolata al 4%. Se tra un mese non rispondono, vale il silenzio assenso e tornerò dal direttore Alessandro Albieri ad esigere il mio aspirapolvere.
Ciò che forse rimarrà un po’ in difetto è la mia innata fiducia nel profondo senso di verità che credo proprio di ogni uomo… quando uom