L’Italia per il meridione

Sono ormai molti i cittadini che soffrono di crisi di rappresentanza e  nel meridione l’ondata di malcontento si è unita in associazioni che rivendicano forme di democrazia partecipata. 

Questo spirito, dunque,   incarna “L’Italia del meridione” , un movimento che a macchia d’olio si sta espandendo in tutto il sud e che in Calabria è costituito principalmente da donne.  Sabrina Pacenza, la responsabile ha spiegato ai nostri microfoni la genesi del tutto: “Il nostro è un movimento nato senza colori politici ,  che tuttavia non vuole essere una lega del sud. L’idea di base è di far ripartire il nostro sud essendo un motore per l’Italia intera, perché le altre regioni senza di noi, non possono andare da nessuna parte. E’ come una macchina che ha due gomme completamente gonfie e il resto completamente bucate”. Che il sud non sia più il fanalino di coda lo hanno capito tutti, anche i politici, che hanno destinato più risorse alle nostre Regioni credendo che la ripresa economica deve necessariamente partire da qui. Tuttavia i milioni di euro- tuona la responsabile- sono stati sempre usati in maniera impropria a causa di una classe politica incapace e poco lungimirante e per questo “il meridione deve partire con le competenze che fino ad ora sono mancate perché oggi più che mai, soprattutto con il governo Renzi si parla tanto di rinnovamento e rottamazione e la vera svolta sta proprio nel recidere il legame stretto tra istituzioni e criminalità organizzata”.  

Ma anche se il movimento si autodefinisce apartitico non mancano riferimenti  a problemi di attualità come quelli dell’immigrazione che molto spesso scatenano rigurgiti populistici e xenofobici, ma anche su questi punto l’Italia del meridione ha le idee chiare: “ Noi non siamo a prescindere contro ogni forma di tutela verso persone che arrivano in questa regione con grandi speranze. Tuttavia è giusto sottolineare che la politica deve frenare a monte questo fenomeno che sta diventando sempre più dilagante  perché anche noi abbiamo difficoltà. I nostri centri d’accoglienza sono stracolmi non riusciamo nemmeno a garantire la prima assistenza. Gli immigrati poi spesso sono oggetto di strumentalizzazioni, diventando essi stessi vittime della povertà e della criminalità organizzata.  Tutti  dovremmo forse prendere d’esempio  da questi sindaci, come Giusy Nicolini  e il sindaco di Riace, Mimmo Lo Monaco   che sono sempre  stati lasciati abbandonati a loro stessi”. Che la sfida di rinnovamento sia difficile è chiaro, ma quello che colpisce più di tutto è la voglia di rimarcare quelle differenze dettate dal genere che debbono essere inserite nell’agenda politica: “Le donne sono più sensibili – ha concluso la Pacenza- in determinati settori: come le politiche per la famiglia, per l’infanzia. Possono dare il loro contributo in ambiti che spesso gli uomini non tutelano. Abbiamo creato uno spazio  in cui analizzare su idee, proposte e progetti. Uno spazio che è mancato ai nostri cittadini perché i partiti sono completamente scollati dal territorio”.  

 Sul fatto che la rinascita parta  dal meridione ne è convinto anche Orlandino Greco, leader del movimento,  che non ha nascosto la sua ammirazione per la lega, l’unico partito  in Italia, che secondo  lui,   è in grado di fare battaglie territoriali. E  proprio con  Matteo Salvini a breve  potrebbero partire degli accordi.  Sul fatto che la rinascita parta  dal meridione ne è convinto anche Orlandino Greco, leader del movimento,  che non ha nascosto la sua ammirazione per la lega, l’unico partito  in Italia, che secondo  lui,   è in grado di fare battaglie territoriali.

E  proprio con  Matteo Salvini a breve  potrebbero partire degli accordi.  Certo, è un caso curioso che la lega nord e un partito del sud trovino spazi di confronto e dialogo: dove approderà questa sinergia  è sicuramente da vedere.