Rinasce “Coppola Editore”, la storica casa editrice trapanese del 1984 di Salvatore Coppola, noto per essere stato l’inventore dei “Pizzini della Legalità”. Dopo la sua morte, nell’ottobre del 2013, i fratelli hanno deciso di donare il marchio ai giovani di Scampia, consegnandolo all’impegno di Rosario Esposito La Rossa, della casa editrice Marotta&Cafiero.
Il logo ufficiale è una pulcinella di mare, con i colori della bandiera siciliana. Un logo che unisce Scampia a Trapani, grazie ad un editore, che qualche anno fa, regalò ai giovani di Scampia una macchina per stampare i pizzini. Tutto questo però ci piace pensare, Salvatore, lo sapevi già. E già ti starai corrucciando perché avresti avuto preziosi consigli da dispensare e, sicuramente, avresti voluto incontrarli tutti questi giovani volenterosi. Tu che ti imbarazzavi a parlare in pubblico e, quando dovevi farlo, ti tremava un po’ quella voce sporcata dalle tante sigarette. Tu che quando eri imbarazzato incrociavi le braccia, quasi a stringere forte, per non farle scappare, le parole che avevi fra la testa e il cuore. Tu che, se potevi, stavi sempre dietro le quinte. Delicatamente umile e gentile.
Tu che eri allergico al termine “antimafia”, perché quella era una vocabolo adatto al lavoro di magistratura e forze dell’ordine, il resto doveva essere un impegno a costruire legalità. Tu che confezionavi libri con cura ed amore paterno, li accarezzavi ancora prima che fossero reali. Tu che fra le pagine ti struggevi e sudavi, una grattata alla capa e una sigaretta rollata. Che i tuoi libri odoravano di casa e arrivavano sempre accompagnati da due righe, quasi fosse doloroso lasciarli partire soli. Tu che eri capace di discussioni tremende quando si trattava di cosa includere e cosa no nei tuoi libri, con la tua testardaggine e l’esperienza di decenni. Tu che, al momento opportuno, arrivavi armato di cesoie e dimezzavi gli scritti, senza pietà e in modo professionale, anche se coccolavi gli autori più prolissi affinché non si sentissero monchi o offesi.
Tu che della scelta di caratteri e stili eri maestro antico, e io ricordo quella volta che mi spiegasti “il grassetto è pesante”, perché tu preferivi la leggerezza e l’eleganza di uno stile perduto, prediligendo la chiarezza alla tendenza del momento. Tu che con le mani ossute disegnavi nell’aria le parole, mentre le tue labbra si muovevano in modo quasi impercettibile. Tu e il tuo sorriso sgangherato che parlava con “il silenzio delle parole”.
Tu, che sotto la coppola eri Coppola e ne avevi una per ogni occasione, tutte con una loro storia importante. E quante volte abbiamo fantasticato di come ci sarebbe piaciuto narrare le avventure dei tuoi copricapi in un libro. “Le mille e una coppola di Coppola”, dalla Sicilia, passando per la Francia, fino a Qal’at-al-ballut (dove il buongiorno si sente dal mattino), in cui si sarebbero raccontati gli incontri di un piccolo gigante di editore.
E mi scuserai se, in questo momento così importante, mi sento troppo piccola per dire cose grandi, ancora ho bisogno dei tacchi per sentirmi alla tua altezza. Ma ci dovrai perdonare tutte le volte che faremo delle scelte sbagliate, perché succederà, tu lo sai, è qualcosa di inevitabile in questo mestiere che ha a che fare più con l’anima che con la carta. Ci perdonerai se non sapremo dire dei no e dei sì come avresti fatto tu, abbiamo bisogno di imparare quello che a te scorreva nelle vene fin da ragazzino.
Impareremo a rimanere sempre dietro alla nostra penna e a ricucire gli strappi, tagliare i fronzoli, evitando i facili entusiasmi e i personaggi di cartone. Impareremo che le parole “non appartengono” ma, già nel prendere forma, salpano e, quando arrivano lontano, sono buone parole. Parole che coltiveremo perché “di questa terra facciamone un giardino”. E ci perdonerai questo coraggio nel non voler lasciar andare quell’idea di editoria, fatta non solo di libri, che ostinatamente hai costruito e difeso per decenni, anche quando ti sei trovato solo.
Ora tocca a noi, sperando di renderti orgoglioso, di strapparti più di un sorriso, piccolo gigante di editore