La brutta fine dei “Conservatori e Scandurra Riunti di Messina

La domanda ci è venuta spontanea davanti a una struttura a tre piani di 600,00 mq a piano che da anni e anni si trova in Via Sacro Cuore di Gesù a Messina.

Le ultime notizie che ne abbiamo risalgono al 2010 e ripotano la nomina da parte della Regione a Presidente del Cda di Vicenzo Lo Monte. Fratello del più famoso On Carmelo Lo Monte allora nelle quote dell’MPA alla Camera . Oggi si parla di Fondazione dei Conservatori e Scandurra Riunti di Messina e ci si riferisce a tre immobili posizionati nel cuore della città. Quello appunto di Via Sacro Cuore di Gesù, quello di Via Tre B nei pressi di Viale Giostra e il rudere chiamato “Scandurra” sito a Contesse.

Noi de’ ilCarrettinodelleidee abbiamo deciso di parlarne per due ordini di motivi: primo perché non vorremmo che capitasse come per la Case del Portuale che è stata dimenticata per anni e anni senza che nessuno dicesse una parola e secondo perché ci colpiva la circostanza che  in base allo statuto del 2010 oltre al Presidente del Cda erano da nominarsi anche altri componenti da parte della Provincia, del Comune, della Curia e Prefettura.

Ora è chiaro che la logica spartitoria di quei tempi e le regole dei Consigli d’Amministrazione degli enti equiparati a agli Enti Pubblici sono cambiate ma è altrettanto vero che le responsabilità dei vecchi amministratori ove ci siano state o ci siano rimangono. Pertanto siamo andati ad intervistare il Sig. Cesarino Giovanni che da 25 anni lavora come dipendente, segretario e factotum di un “fantomatico” Presidente, come lo stesso ci dichiarato, previa espressa richiesta ad acconsentire a rispondere a qualche domanda.

Questa Fondazione è gestita da un Cda un Presidente, i Consiglieri, I Soci e per ora non si svolge nessuna attività; amministriamo solo i beni (strumentali) che lei vede…Noi siamo impiegati equivalenti a quelli degli Enti Locali. E’ come Colle Reale, come la Casa Famiglia. Qui è dal 2007 che non ci sono più bambini

Io mi ricordo quando sono entrato , 25 anni fa, qui vi erano 45 bambini che stavano fino ai 18 anni perché facevamo convitto.  Allora era lei il bambino. No io ho 60 anni

 Ma la struttura è a norma ?

Si, la struttura e norma e sono 600,00 mq a piano, poi vi è anche lo Scandurra a Contesse. Ma quello è proprio distrutto per colpa dei vandali.

Ma questi potrebbero diventare uffici del Comune ?

Magari è quello che volevamo da tempo. Quando c’era Sindaco Francantonio Genovese abbiamo avuto un incontro ed era propenso a farlo, poi lui è decaduto. E questo è un peccato perché è intervenuto Buzzanca… e non se ne è parlato più ?  No, se ne è parlato ma a quello che ci hanno detto i consiglieri tutte le idee che aveva Genovese, a Buzzanca non andavano più. 

Ma la struttura salvo piccoli interventi sembra in buono stato.

Si, addirittura al primo piano c’era una scuola elementare e Buzzanca ci ha tolto anche quella. Quindi non abbiamo avuto neanche il fitto del Comune. Noi oggi siamo oggi 4 impiegati e di stipendi…quest’anno non abbiamo preso neanche uno stipendio ma solo acconti ed io sono arrivato a 2000 e qualche cosa…e neanche se ne parla. Abbiamo, purtroppo, un Presidente che non esiste.

 Ma voi avete un fermo posta ?

Si, ma vi è poca cosa ed i miei colleghi non sanno neanche cosa fare per essere impiegati, della posta che arriva sono più i Decreti Ingiuntivi che altro. Per non parlare degli impiegati che non si fanno vedere e del Presidente che non prende provvedimenti. Noi dovremmo essere 4 ma di solito siamo 3, oggi uno manca e dell’altro non si hanno notizie da tempo, ma chi sta ha capo (Il Presidente) è ancora peggio….

Ora è chiaro che in un momento di crisi economica potremmo considerare questa storia come tante altre e cioè frutto di un certo malcostume politico che vedeva nella necessità di dispensare posti di sottogoverno il motivo stesso del suo essere. Salvo che nel nostro caso  e fin dal 2010 tra i soci di questa Fondazione vi erano oltre gli Enti c.d. politici anche  la Curia, allora rappresenta da Leonida Mirisola dietro espressa nomina da parte di Monsignor Calogero La Piana e la Prefettura di Messina.

Questo significa che tra gli scopi della fondazione ve ne erano alcuni che abbisognavano di certa tutela “ecumenica” o di un controllo e la circostanza che le cose oggi siano come ci ha raccontato Cesarino ci conferma che qualche peccato di omissione non può che essere stato commesso. 

Pietro Giunta   

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