La burocrazia “disabile”nei confronti dei messinesi

Questa è la storia infinita di due ragazze disabili di Salice che quotidianamente si confrontano con le loro disabilità. Un disabile, infatti, ricorda di essere tale quando si confronta col quotidiano.

Lo scalino per un disabile è lo scoglio più duro, egli ci si confronta ogni giorno. Le ragazze di cui stiamo parlando vivono in un paese, Salice, ed il loro scoglio è una pedana mancante, quella che dovrebbe permettere loro un accesso facilitato alla chiesa, che come si sa è il centro della vita di un paese. Ancor più per loro è fondamentale sentirsi parte attiva della comunità.  Da anni queste ragazze come molti disabili in questa città lottano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Tanti incontri presso il quartiere, tante promesse anche dall’assessore alle Manutenzioni, Pippo Isgrò, il quale dovrebbe indire un bando per la redazione di un progetto per la realizzazione di una pedana. Dopo anni che le ragazze cercano risposte ancora si attendono interventi concreti. Spesso le cose bisogna farsele da se per non incorrere in quel grande mondo chiamato burocrazia, pieno di scartoffie, in cui non è per nulla presente la realtà delle persone.

L’unico modo per risolvere questo caso è un progetto per la realizzazione di una base elevatrice, con tanto di preventivo della ditta di 7 mila e 900 euro, per cui è però necessario individuare la copertura finanziaria. La soluzione potrebbe essere rappresentata da una somma residua di circa 47 mila euro da utilizzare proprio per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che prevede, però, un vincolo ben preciso: il fondo, per essere investito, necessita di un progetto specifico che copra tutto l’importo. L’assesore Isgrò  ribadisce, che non può essere sempre lui il capro espiatorio, solo perché si interessa delle problematiche del territorio Tutti possono andare a fare sopralluoghi e chiacchiere, lUDC come tanti altri, ma io ho già portato a compimento il progetto completo che è già depositato, attendo ora che la Cassa Depositi e Prestiti decida di accordarmi la somma di denaro necessaria. La somma deve essere spesa in ununica soluzione e, pertanto, senza approvazione dellerogazione della somma da parte della Cassa si hanno le mani legate. Ci si chiede se non si possa trovare una soluzione alternativa, ma Isgrò scarta questa possibilità, asserendo che ormai lunico ostacolo è il capitale, ma intanto i cittadini aspettano e soffrono!

Marilena Faranda