LA FILCA SICILIANA LANCIA L’ALLARME SUL LAVORO NERO. La crisi ha tagliato30mila posti di lavoro, occorre una legge concordata da politica,imprenditori e sindacato per combattere l’illegalità e mancanza di sicurezza

2 marzo ’10 – “Dilaga il lavoro nero in edilizia mentre le Istituzioni e la Politica stanno a guardare”. A lanciare l’allarme è la Filca Sicilia, la Federazione degli edili della Cisl. “La mancanza quasi totale di controlli ispettivi nei cantieri in tutte le provincie siciliane – sottolinea il segretario regionale Santino Barbera – ha fatto aumentare il fenomeno del lavoro nero sino al 40% degli addetti in edilizia. Gli ispettori del lavoro sono diventati delle figure di cui tutti i lavoratori conoscono l’esistenza, ma solo in pochi hanno avuto la fortuna di vederli in azione nei posti di lavoro a tutela della loro sicurezza e per la salvaguardia della loro
dignità”.
Dai dati in possesso della Filca, la crisi economica ha tagliato circa 30.000 posti di lavoro regolari nel settore edile. “Lavoratori – ricorda Barbera – che non risulteranno negli elenchi del 2010 dell’Agenzia delle Entrate come contribuenti dello Stato, perché sono stati e continuano a essere licenziati. Anzi, sacrificati sull’altare della crisi dalle imprese che lamentano le troppe imposte sul lavoro, salvo poi costringerli a lavorare in nero, magari con la stessa azienda”.
Per la Filca Cisl una situazione tanto raccapricciante quanto illegale, ormai resa normale dai pochissimi controlli ispettivi e da una classe politica che ormai riesce a fermarsi solo all’enunciazione dei veri problemi e mai a risolverli.

“Superare lo squallido e drammatico presente fatto di lavoro irregolare e malpagato è semplice – sostiene il segretario regionale della Filca – ma non è sufficiente una nuova legge sugli appalti come sostiene l’on. Gentile. E’ necessario che l’eventuale nuova legge preveda l’individuazione di ruoli, compiti e responsabilità sia all’interno dell’impresa appaltante che
dell’ente appaltatore. Figure che devono controllare il rispetto della legalità contrattuale all’interno del cantiere, con l’applicazione delle sanzioni previste in caso di utilizzo di lavoratori in nero”, controlli di
cui sono responsabili anche penalmente.

La Filca Cisl denuncia come il più importante settore economico dell’isola per produzione di P.I.L. ed occupazione sia lasciato senza controlli e regole certe, con il più alto tasso di evasione fiscale e contributiva, dove chiunque può fare impresa, senza credenziali e a discapito della mano d’opera occupata, della sicurezza sui luoghi di lavoro e della qualità del prodotto.

“Inps e Inail – è l’allarme della Filca – continuano a rilasciare il Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, ad aziende edili senza darne comunicazione alle Casse Edili territorialmente competenti, gli unici Enti titolari al rilascio del documento per il settore delle Costruzioni, creando concorrenza sleale nel settore”.
La crisi economica che ha colpito la Sicilia e il settore edile in modo drammatico, per la Filca Cisl si può superare soltanto con regole certe e una legge chiara che arrivi dal confronto tra politici, imprenditori e sindacato. Una legge che tutti devono osservare con sanzioni certe per i trasgressori e Organi ispettivi funzionanti e presenti sul territorio.
“Solo atti di responsabilità collettiva ci potranno consentire di superare la crisi – conclude Barbera – servono imprese sane che tutelano il lavoro, perchè altrimenti il rischio è quello di lasciare il settore industriale più produttivo della regione in mano ad avventurieri e al malaffare”.