L’entusiasmo di Rosalia Ciancio è contagiante, intrigante e affascinante allo stesso tempo. Nata a Desio, Rosalia attualmente si trova a percorrere le strade della Sicilia con la sua bicicletta. Ha diviso l’isola in tredici tappe che da Palermo, dove è sbarcata dalla Nave che ha preso a Genova, la stanno portando in giro per tutta l’isola. Il suo, ci dice, è un viaggio in bicicletta spirituale, per rigenerare l’anima. Niente di cattolico, mistico o orientale, la spiritualità di Rosalia e della sua anima è quella della massima libertà, un modo di viaggiare e un’esperienza che ha appreso durante il suo viaggio verso Santiago di Compostela.
Ci ha colpito questa donna degli anni 60 che ha avuto la forza e il coraggio di mettersi in gioco e che con la sua bicicletta gira il mondo. Anche se il viaggio in Sicilia per Rosalia ha un significato speciale e specifico, come ci ha detto lei stessa ed è più vicino alla ricerca delle proprie radici essendo i suoi nonni e genitori tutti Siciliani. “In certo qual modo, questo viaggio in Sicilia è un riappropriarmi di un mio diritto.”
Il primo contatto con Rosalia è avvenuto quando lei si trovava a Catania. “Catania è bellissima”, ci ha detto. “Con la bicicletta la città la vedi in un altro modo, se vai a piedi è tutto limitato ed è molto più stressante. Invece con la bici sembri proprio una del posto, entri, esci, vai al mercato a prendere la frutta oppure vai al mare sulle belle spiagge nere e finissime di Catania.
Ma la vera intervista Rosalia ce l’ha concessa quando si è trovata a Noto.
Ad ogni tappa mi fermo per la nottata. Sono nata a Desio, ci confessa, mio padre era di Messina, sua madre era della Provincia di Agrigento, Campo bello di Licata. Mio nonno era Calabrese. Mia madre, invece, era di Sant’Agata Militello. Pertanto io sono Siciliana. Sono venuta in Sicilia per prendermi qualcosa che mi spetta di diritto, la mia sicilitudine e lo faccio con tutta la mia forza e la mia energia. Io, in realtà, avrei voluto vivere in Sicilia, solo che mio padre era riuscito a farsi una posizione al Nord che difficilmente avrebbe potuto fare al Sud. Mia nonna aveva la casa a Villa Lina, rione Giostra e io venivo nei tre mesi estivi in vacanza.
La sua passione per la bicicletta quando è nata?
La mia passione è nata con il cammino di Santiago di Compostela. Tanto è vero che sempre in biciletta ho fatto ben tre cammini di Santiago. Il cammino del nord, da Desio, quello che parte dalla Francia e quello che parte dal Portogallo partendo da Lisbona. In seguito, ho fatto due volte la via Francigena fino a Roma.
I chilometri che riesce a fare al giorno?
Nelle prima parte di questo giro della Sicilia ho fatto 110/130 KM al giorno. Era la parte che conoscevo, quella settentrionale dell’Isola. Nella parte Orientale ho fatto una media di 80 KM e oggi ne ho fatti pochissimi. Però non guardo ai Km, ad esempio questa zona di Noto/Pozzallo non la conosco e me la faccio con calma. Domani che devo arrivare a Pozzallo non passerò dalla Nazionale, che sono solo 30 Km , ma preferisco passare dalla costa attraverso Pachino, Marzamemi ecc.
Le tappe del giro in Sicilia quali sono?
Le tappe sono Palermo, Santo Stefano di Camastra, Milazzo, Messina, Catania, Siracusa, Noto e poi devo fare ancora Pozzallo, Ragusa, Agrigento, Sciacca, Marsala, San Vito lo Capo e Palermo. Il viaggio è stato organizzato prevedendo ad ogni tappa l’uso notturno di Ostelli e B&B per un costo di 20/30 euro a notte. Mangio solo quando ho fame, a Noto ad esempio ho mangiato un cannolo siciliano, una granita, un gelato e una bottiglia d’acqua.
Andare in bicicletta, in movimento, è lo specchio di quello che è il mio carattere. Io sono una persona dinamica, attiva, curiosa e sempre in movimento. Per me questi sono viaggi spirituali.
Perché spirituali?
Perché li faccio da sola, quando viaggi da sola hai modo d’approfondire. Non è una spiritualità cattolica, niente a che vedere con il cattolicesimo. La spiritualità è una cosa che riguarda te e la tua anima. Io la mia anima ce l’ho e gli devo far fare le vacanze. Di far fare le vacanze al mio corpo non è che mi interessa molto, però la mia anima deve andare in vacanza, deve purificarsi, rigenerarsi. Pedalare è un mezzo meditativo.
La chiesa si occupa delle anime perché le persone non si sanno occupare da solo delle proprie anime. Se mi è consentito, io ci riesco ad occuparmi della mia anima perché è mia, la sento, ci lavoro e non la metto di sicuro in mano ad un prete. Il questo senso il Cammino di Santiago mi ha cambiato la vita e mi ha fatto scoprire che la mia anima è forte. Il Cammino è un percorso molto spirituale, è una metafora della vita e quindi da molto, ti fa stare bene, fa capire che c’è altro e tutto non è perduto.
Non si spaventa a girare per le strade della Sicilia con la bicicletta e da sola?
In Sicilia? Proprio per niente. Figuratevi che non metto neanche il navigatore quando viaggio, se mi perdo chiedo e in questo modo ho conosciuto moltissima gente, tutti gentilissimi e che mi hanno fatto un sacco di complimenti. La Sicilia e i siciliani sono aperti, comunicativi, caldi e non ho nessuna paura. Certo, non è che vado a pedalare e mezzanotte, però anche nelle case dove sono stata accolta…
Cosa ci dice della sua esperienza della Sicilia sino ad ora?
E’ tutto un susseguirsi di emozioni che ti arrivano addosso inaspettatamente. Ad esempio ieri stavo fotografando un panorama bellissimo, quando mi arrivano davanti due sposini bellissimi. Non ho potuto fare a meno di fotografarli e metterli nella mia pagina FB dedicata al mio cammino in bicicletta (Biciclina Rosi in giro per ) oppure quando camminando con la bici ho sentito una musica. Era una salsa e se si considera che io sono anche una ballerina di salsa, sia pure amatoriale, mi sono trovata all’improvviso a dover ballare. E’ stato bellissimo.
La sua vita al rientro dal giro della Sicilia ?
Ho un bar di cui sono proprietaria, frequentato da molte donne e di cui vado molto fiera, a Cabiate (CO). Un paese di 7 mila anime dove mi conoscono tutti e tantissimi mi stanno seguendo in questo mio viaggio in Sicilia.