di Ivan Tripodi (Segretario generale UIL Messina)
Nel mentre la provincia di Messina brucia ed è paurosamente devastata dagli incendi, i cittadini, vittime incolpevoli sia degli indegni piromani che delle latitanti Istituzioni, sono drammaticamente soli.
Da Patti a quasi tutti i centri nebroidei per giungere fino a Letojanni, Taormina e nella zona jonica, la provincia messinese é stata sfregiata da fiamme appiccate in maniera indisturbata dai “professionisti” del fuoco.
Adesso, nel mentre la coltre di fumo ancora avvolge i territori distrutti e devastati, é iniziata, come da copione consolidato, la classica azione di scaricabarile e di rimpallo delle responsabilità che, invece, sono chiare ed hanno dei precisi nomi e cognomi.
La regione Siciliana, con in testa il fallimentare presidente Crocetta, ha enormi e precise colpe nel disastro ambientale provocato dalla mano di esseri spregevoli.
La realtà ci dice inequivocabilmente che il nostro territorio, da lungo tempo, é stato totalmente abbandonato al proprio destino: non si è svolta nessuna attività di prevenzione, previsione e lotta attiva agli incendi boschivi, nonché di concreta difesa del suolo e dei luoghi.
Tutto ciò si è concretamente evidenziato nella totale ed indisturbata azione dei clan del fuoco.
Contestualmente la Protezione Civile, al netto delle polemiche tra il capo dipartimento Curcio e Crocetta, ha palesato la sua assoluta incapacità di sostenere una reale emergenza che ha devastato ettari ed ettari di terreno e colpito decine di migliaia di inermi cittadini.
In tal senso, auspichiamo, come magrissima consolazione odierna, che le autorità preposte, a partire dalla Magistratura, stanino e colpiscano i piromani che, evidentemente, hanno goduto di ampie sacche di copertura e impunità.
Adesso non basta la banale solidarietà, la UIL chiede che si riconosca rapidamente lo stato di calamità naturale e che si aiutino concretamente i cittadini, i lavoratori e le imprese per tentare di ridare fiato ad un territorio che è stato azzerato in ogni sua iniziativa economica e sociale con le pesantissime conseguenze che ne deriveranno.
Basta con le parole, adesso parlino i fatti!!!
Messina, 3 luglio 2017