Caro Figlio…
E’ sempre più difficile fare informazione sulla mafia.
Oggi la mafia è dentro i fatti e gli accadimenti della società civile e in particolare dentro l’economia nella quale è spesso parte non più marginale, ma si è sempre più identificata e l’ha fatta propria. Gli abbondanti utili del malaffare vengono reinvestititi in attività economiche. Il sistema mafioso controlla molte imprese mantenendo sé stessa.
Oggi permane anche nella democrazia comune come il parlamento che ricerca di volta in volta per piegarli ai propri interessi. Esponendosi a macchia d’olio oltre i suoi ambiti territoriali ed invadendo altre realtà. A Milano ad esempio è sempre più difficile incontrare realtà prive di capitale e interessi mafiosi. Basta ricordare comuni “virtuosi” che sono stati sciolti per in infiltrazioni mafiose. Fare informazione antimafia è sempre più complesso occorre cioè un attenzione maggiore anzi gli operatori dell’informazione devono isolare e denunciare il malaffare nella società civile.
Ne è un esempio la mia come operatore dell’informazione in una “capitale mafiosa”come Palermo nella quale gli interventi della mafia sulla stampa erano chiaramente visibili. Le minacce partivano con una semplice telefonata per arrivare all’arma della pistola e alla dinamite contro i giornali, come il nostro, L’Ora di Palermo, che non si allineava agli interessi di Cosa Nostra. Oggi però per i boss è più facile mimetizzarsi all’interno dei grandi interessi sia a livello nazionale che internazionale. Invito ad un attenzione quasi maniacale verso queste problemi.
Fare giornalismo libero è sempre più difficile perché i boss siedono nei salotti buoni della società, dello Stato e delle altre strutture della democrazia. Bruno Carbone