“Illustre direttore, desidero esprimerle vivo compiacimento per il processo di donazione che si è realizzato presso il P.O. S. Marta e S. Venera Acireale in data 06 gennaio u.s.”. È la mattina del 13 gennaio, e minuto più minuto meno prendono corpo due documenti, il primo, quello che esprime “vivo compiacimento”, è a firma del coordinatore Regionale del Centro Regionale Trapianti (che fa capo all’assessorato regionale della Salute), Vito Sparacino, mentre il secondo è a firma del consigliere comunale di Acireale Giuseppe Primavera, e a un certo punto recita: “Devo dare atto che continuano le tante disfunzioni al Pronto Soccorso […], ritenuto essere l’Unità Operativa di maggiore impatto con le urgenze, urgenze che purtroppo non trovano la professionalità e l’organizzazione”. Il compiacimento è rivolto al direttore sanitario dell’Ospedale di Acireale, Salvatore Scala, la nota che lamenta un nulla di fatto nonostante “le rassicurazioni dell’estate scorsa” è per il direttore generale dell’Azienda A.S.P. di Catania.
Insomma: per il nosocomio acese un colpo al cerchio e una alla botte. Nonostante i risultati raggiunti ultimamente con un espianto multiplo di organi e due trapianti di cornea, il vecchio problema del Pronto Soccorso che arranca torna a galla senza complimenti. Il direttore Sciacca, in ogni caso, lieto com’è (e come è giusto che sia) delle felicitazioni per i traguardi medici toccati, risponde senza polemiche, spiegando che è difficile far sì che tutto quadri, ma che pare si stia lavorando affinché anche dove le falle sono evidenti il danno venga riparato. Ha spiegato che ultimamente le malattie “concomitanti” di alcuni inservienti hanno creato dei problemi, ma la cosa è rientrata e si lavora per migliorare. Certo, le malattie negli ospedali sono difficili da stanare.
Sebastiano Ambra