Dal 3 novembre è in corso una manifestazione promossa dall’AIRC, “I Giorni della Ricerca”, che si chiuderà domenica 9. Una settimana dedicata alla sensibilizzazione riguardo ai tumori e anche un modo per sostenere economicamente tutti quei ricercatori che ogni giorno si impegnano per combattere il cancro.
L’AIRC ha scelto come slogan “Contro il cancro io ci sono”, e anche noi vogliamo starci. Le iniziative promosse sono state e saranno ancora tante fino a domenica. E in molti hanno accolto con entusiasmo e generosità l’iniziativa. Scuole di ogni grado, università, piazze italiane, trasmissioni RAI, e perfino il Quirinale, con il Presidente Napolitano che ammette che in Italia ci sono validi ricercatori, purtroppo malpagati, che sono costretti il più delle volte a lavorare all’estero. Perché il loro impegno oggi risulta indispensabile. La ricerca, in questi anni, è progredita, soprattutto grazie ai contributi dell’AIRC. Le stime dicono che a circa 3 milioni di italiani viene diagnosticato un tumore, e oggi nel nostro Paese dopo cinque anni dalla diagnosi, riescono a sopravvivere il 63% delle donne e il 57% degli uomini. I mali più curati restano il tumore al seno e quello alla prostata.
I più ottimisti giurano che i tumori diventeranno quasi sempre malattie curabili. Il quando però è ancora da stabilire. Ci sono ancora carcinomi che aggrediscono polmoni e pancreas che sembrano impossibili da debellare. Domenica, ultimo giorno della manifestazione, tutti potranno scendere in piazza e con una spesa di dieci euro acquistare una scatola di cioccolatini fondenti (ricchi di sostanze anti tumorali) e così dare un piccolo grande contributo che però potrebbe salvare una vita. Perché se già molte battaglie sono state vinte la vera guerra deve ancora finire.
Contro il cancro noi ci siamo.