Angelo Lombardi, Luigi Sequino, Tina Motoc, Salvatore Messina, Ilario Russo, Caterina Liberti… Sono questi, insieme ad altri 900, i nomi che il 21 marzo riecheggiavano in piazza Duomo a Messina. A pronunciarli sono gli stessi familiari delle vittime e i giovani. Ben 30.000 persone provenienti sia dalla Sicilia e da tutta Italia hanno sfilato per le strade di Messina con striscioni che chiedevano giustizia. Un grande successo insomma. Erano presenti anche personaggi importanti primo fra tutti Don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
A proposito di questa giornata abbiamo intervistato Tiziana Tracuzzi, responsabile dell’associazione a Messina .
Quando si è svolta la manifestazione Libera il 21 Marzo, è stata massicciamente presenziata da persone provenienti da tutta Italia.
Sì c’era gente proveniente sia dalla Sicilia che dalla Calabria, ma anche dal resto dell’Italia perché ogni anno ci sono dei gruppi e quelle associazioni che vogliono partecipare alla giornata che si svolge nella città considerata la città scelta per quell’anno.
Perché Messina?
Secondo me per senso di gratitudine per questa città. Messina si è dimostrata ed è stata, in quel primo giorno di primavera, un fiore bellissimo che si è mostrato a tutti quanti e tanto ci a insegnato.
Qualcuno ha voluto esprimersi dicendo che probabilmente è stato un regalo che Libera faceva alla propaganda dell’amministrazione comunale.
Assolutamente no. Questa giornata non è di nessuno, ma è di tutti. Non è dell’amministrazione, ma è per i familiari. Però è una giornata che quando si decide di svolgerla in una città come si è fatto a Salerno, Torino , Milano si deve fare insieme alle sezioni presenti.
I familiari chi sono?
I familiari delle vittime innocenti delle mafie. Questo elenco è molto lungo e complesso nella sua composizione. Ne fanno parte sia le vittime, innocenti riconosciuti dalla legge, che hanno questo status , sia le vittime che non sono riconosciute . Tutti coloro che sono in attesa di verità giudiziaria. La verità che c’è nel cuore di ognuno di noi è quella di cui questo elenco tiene conto. Noi non siamo gli avvocati difensori di nessuno. Però sicuramente siamo persone che vogliono accompagnare altre persone che ricercano verità e giustizia. Il sostegno c’è.
C’è stata una bellissima continuità morale e di età. Si è vista una partecipazione altissima di bambini , tra cui secondo me ne spicca uno, Nino Agostino.
Il nipote di Vincenzo e di Nino Agostino, da cui prende il nome. Il nipote di Vincenzo Augusta e il figlio più piccolo di Flora [Agostino n.d.r.] che è la referente per la memoria di Libera in Sicilia . Nino è un ragazzo incredibile perché è timidissimo però ha un mondo interiore ricchissimo. E’ un ragazzino come tanti altri che per esempio ama i fumetti.
Un ragazzino che però porta sulle sue spalle un’eredità.
Si è un ragazzino che è consapevole di quella che è la sua storia e del nome che porta, perché la sua famiglia gli ha permesso di esserlo nel modo giusto.
Tu in quanto referente del movimento Libera a Messina, non ti occupi solamente della giornata di Libera o di quello che è Libera . Spazi in altri mondi.
Io provengo prevalentemente da un altro mondo che è quello sport.
Che cos’è Libera per te ?
Libera è un’associazione di associazioni, mette insieme realtà che già esistono a Messina da tantissimo tempo e che lavorano. Riunisce sia quelle strutturate e organizzate, ma anche quelle giovani e piccole del territorio .
Come gli amici di Addio Pizzo , i referenti del Comitato Antiusura presente in Caritas, questi ci danno uno specchio della città che tu conosci meglio di altri , di una città non così felice come vorrebbe apparire. Come vedi la realtà anche economica della città di Messina?
Io vedo una realtà in grossa difficoltà e sicuramente noi come Libera non abbiamo la risposta. Secondo me la risposta è quella che in queste settimane abbiamo visto che già i territori danno. Io penso a una comunità educante, come Villa Lina o l’ Oratorio di Fondo Fucile. Sono comunità con delle esigenze che si sono date delle risposte che non si danno soltanto in autonomia, devono arrivare da chi diciamo è preposto a dare quelle risposte. Però sono realtà in cui non si impone una risposta. E’ chiaro che la nostra è una città in enorme difficoltà. Libera non è la panacea per tutti i mali, né pensa di esserlo. Però sicuramente siamo al servizio delle persone che hanno bisogno. Non soltanto i familiari che cercano verità e giustizia, ma anche quelle persone che in noi possono trovare un sostegno per altro. Questo sì. Speriamo di poter essere questa occasione.
Questa giornata ha dato carica a voi come l’ha data a tutti , ci ha dato una rinnovata energia. Come pensate di mettere a frutto questa energia nuova.
Facendo quello che facevamo anche prima del 21 e che abbiamo fatto in questi due anni di percorso ufficiale. Noi abbiamo visto che Messina ha dimostrato di essere assetata, non soltanto in questo giorno, ma in questi anni . Sappiamo che abbiamo seminato tanto: iniziative , eventi ma anche momenti di riflessione che la città e i territori ci hanno chiesto, ovviamente con l’aiuto dei familiari, dei referenti nazionali, a anche di noi volontari di presidio. Quindi quello che adesso dobbiamo fare è non disperdere questa energia e continuare. Quello che abbiamo fatto finora è stato incontrare chi ce l’ha chiesto, quindi le scuole, associazioni, parrocchie. Anche andando dove non si pensa che Libera possa stare . La nostra ambizione è quella di parlare con tutti . Ovviamente nella nostra associazione non ci devono stare tutti, non è un obbligo.
Libera è un’enorme organizzazione fatta da decine di migliaia di persone. Come tutte le cose grandissime ha vizi , peccati e virtù. Spesso la stampa pressa molto sulle défaillance che l’associazione ha incontrato negli anni. Ma a fronte di questi problemi mille sono le attività che vengono espletate quotidianamente. Se tu dovessi fare un bilancio che cosa butteresti dalla torre e che cosa terresti?
Dalla torre non butterei proprio nulla nel senso che Libera è fatta da tante persone, che creano le occasioni . Io penso che tutto quello che è stato fatto in questi anni è stato fatto grazie al loro impegno. Come la 109 del 96, la legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, che però va migliorata; la legge per cui la Giornata per la Memoria e per l’Impegno è finalmente diventata una giornata nazionale. Tutte le cose a cui Libera a contribuito in questi anni. Niente di quello che è stato fatto da Libera va messo da parte, ma rientra nel percorso imperfetto .
Deve imparare dagli errori?
Sicuramente sì. Ho visto tante persone far parte di Libera in modo più strutturato e poi nel momento dopo non farlo. Ma un piccolo pezzo di loro continua a far parte di questo percorso . E’ giusto che sia così.
Secondo te qual è un obiettivo che Libera potrebbe darsi che è impellente?
Gli obiettivi rimangono gli stessi, cambia poco e la strada anche è quella. Secondo me bisogna ascoltare, guardarsi attorno e capire che cosa ti chiede il paese, ma non soltanto. Libera promuove tante attività come per esempio la campagna Miseria Ladra contro la povertà; Illuminiamo la Salute contro la corruzione nella sanità; Riparte il Futuro contro al corruzione della pubblica amministrazione . Sono queste le battaglie che Libera ha già intrapreso. Noi non parliamo di mafia così genericamente e non facciamo gli eroi dell’antimafia. Infatti nei nostri discorsi le parole “mafia” , “antimafia” e “legalità” si sentono pochissimo. Noi parliamo di cose concrete. La concretezza sta proprio in quello che sono le nostre battaglie e i nostri percorsi. Quindi niente di nuovo, continuiamo nel solco di quelle che sono le nostre scelte intraprese venti anni fa, cambiando il linguaggio, evolvendoci, strutturando e continuando a guardarci attorno. Perché Libera non è una roccaforte che osserva tutti dall’alto, anzi noi siamo in mezzo alla gente, noi siamo la gente .
Messina è stata ospite di una manifestazione grandiosa, ma Messina ha partecipato poco anche per i rappresentanti colti. Molti colleghi giornalisti mancavano, troppi messinesi mancavano. In una città di 250.000 abitanti ci saremmo aspettati qualcosa in più. Questo vi amareggia, vi stimola, vi fa arrabbiare?
Se guardiamo i numeri sì mancava molta gente, ma questa giornata non era un’imposizione. Non si può costruire la consapevolezza in tre settimane e nemmeno in due anni. Libera non è il tentativo perfetto . Questa era un’occasione per questa città e secondo me da moltissimi è stata colta. In questo 21 marzo sono state le persone che hanno fatto la differenza, anonime o meno, dentro le istituzioni, i dipartimenti, la protezione civile . Con il loro essere volontari in quel giorno e in quelli precedenti . Si tratta di messinesi.
Avete dei propositi per la manifestazione del prossimo anno?
Noi probabilmente l’anno prossimo, il 21 marzo quando questa giornata si svolgerà sempre in contemporanea in tutta Italia , qui a Messina proveremo a portare in strada chi non c’era , quelle persone che quest’anno non hanno capito cos’era questa giornata . Perché Messina non è stata la capitale dell’antimafia, ma la città che ha deciso di abbracciare i familiari delle vittime innocenti delle mafie e che li ha commossi. Infatti questi ultimi non fanno altro che ringraziare tutta la città di Messina per l’accoglienza ricevuta. Quindi l’anno prossimo proveremo a coinvolgere più messinesi e a far cambiare idea a qualcuno, non su cos’è Libera o l’antimafia, perché noi non facciamo lezioni, ma sul significato di quella giornata. Noi abbiamo dimostrato che la memoria non è un feticcio, ma un motore di partecipazione .