Messina: primi bilanci

È un Dario Caroniti a tutto tondo quello che si confessa a un’anno dalla scadenza del proprio mandato da assessore, analizzando tutte le tematiche affrontate dal suo assessorato durante il mandato. L’assessore alle politiche familiari è stato sicuramente uno dei più produttivi della giunta comunale, affrontando tematiche, come l’intergrazione degli immigrati e dei rom, che potrebbero segnare un cambiamento per la città. Il reperimento dei fondi per le iniziative promosse dall’assessorato hanno diverse provenienze ed hanno portato, in qualche caso, anche un opportunità di lavoro per i giovani messinesi “le attività svolte in questi anni – ha dichiarato Caroniti – sono state volte al reperimento di fondi, tramite progettazione, su fondi regionali, ministeriali ed europei. Abbiamo ottenuto risultati molteplici per un totale di circa 5 milioni di euro, permettendo talvolta a giovani messinesi di svolgere un’attività lavorativa, seppur a tempo determinato. Inoltre siamo stati i promotori anche di iniziative sportive e ricreative”. Una delle tematiche centrali del mandato di Caroniti è stato senzxa dubbio lo sbaraccamento della zona di Mare Grosso (uno dei tanti argomenti tabù della città) e della conseguenziale integrazione dei rom dal campo ai centri abitati cittadini “abbiamo liberato una zona impoortante come Mare Grosso da un centro d’illegalità – sottolinea Caroniti – abbiamo rimediato ad un errore che si è protratto per troppo tempo, quale appunto quello di far abitare questi rom nel campo. La reazione dei cittadini messinesi?esclusa qualche perlplessità iniziale  è stata di totale accoglienza e siamo soddisfatti di ciò anche perché molti dei rom erano già a conosciuti in molte zone della città”. Non bisogna però commettere l’errore di reputare la “questione Mare Grosso” chiusa e archiviata visto che il degrado e l’illegalità continuano a predominare nella zona. Da qualche mese Caroniti ha ereditato anche una tematica parecchio spinosa: i servizi sociali in particolar modo il Don Orione. Che a Messina esista un problema legato ai servizi sociali è un po’ il segreto di pulcinella, ciò che però deve interessare è il modo in cui la politica amministrativa intende intervenire, visti i fondi sempre più scarsi; perché se da un lato ci sono i lavoratori delle cooperative che offrono un servizio, dall’altro ci sono dei disabili che non possono certamente subire un cambiamento del servizio di cui usufruiscono in virtù del grave handicap di sono portatori. Proprio sul punto delle scelte l’esponente della giunta Buzzanca non ha dubbi su quale aspetto dare la precedenza, annunciando dei cambiamenti molto importanti sui finanziamenti  “credo che il mio primo obbiettivo sia quello di garantire il servizio e la sua continuità – ha annunciato Caroniti – per questo credo che sia ora che le cooperative vengano pagate a prestazione non in esclusiva, così facendo il servizio diventerebbe molto più sostenibile per le casse pubbliche”. Questa eventualità però incontra l’opposizione dei sindacati anche se ancora non sembra esserci aria di scontro sulla tematica “i sindacati vogliono quello che voglio io – ha affermato Caroniti – ovvero continuità nel servizio offerto e ricevuto, le diversità stanno nei modi in cui raggiungere gli obbiettivi. Da parte loro però vedo molto rispetto nei miei riguardi e un’opposizione costruttiva, sanno che l’attuale situazione è figlia dei ritardi dei finanziamenti regionali e nazionali. A breve spero che ci saranno novità ma per quel che mi riguarda non ho alcuna intenzione di arrivare allo scontro che sarebbe il male peggiore per i lavoratori e per gli utenti”.