Oltre 450 presenze per un evento che farà discutere per il valore sociale intrinseco e la produzione artistica offerta nel suggestivo scorcio del Monte di Pietà. Protagonisti i ragazzi del Laboratorio “Diversi Talenti”, esperienza teatrale fondata sull’integrazione tra disabili e normodotati che anche questa volta hanno presentato una produzione artistiche di particolare pregio. Presenti il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina, il Prof. Pietro Navarra e il Presidente uscente alla Provincia di Messina, On. Nanni Ricevuto.A presentare l’evento artistico la trentunenne Elisa Furnari, madrina dell’intera serata e da anni impegnata nel no profit.
Il momento culminante l’anno sociale è arrivato. All’interno del suggestivo scorcio seicentesco del Palazzo del Monte di Pietà, tra tinte, tele e rivisitazioni sceniche appropriate, si è svolta il 13 luglio scorso la prima edizione di “MessinArte”, evento artistico che ha visto convergere in un unico spettacolo arte, gusto e teatro. “Messi in Arte” e “Messina Arte” diventa così una realtà, una prima rassegna di questo genere, con l’ambizione di diventare un appuntamento annuale come auspicato dagli organizzatori.
Dopo tre anni di attività artistica, con all’attivo diverse produzioni come “Siciliani prima di tutto”, preceduto il primo anno dal progetto teatrale “Opera Prima”, il Laboratorio Teatrale ”Diversi Talenti” promosso dall’Associazione Socioculturale “I Giovani del Pirandello” consegna alla città di Messina un’altra serata di spettacolo dalla grande eleganza scenica e dalla ricercata atmosfera goliardica nel cuore di uno dei principali beni architettonici che ancora resta ai messinesi, nonostante i tragici fatti del 1908. In Sicilia sono numerose le compagnie che durante la stagione estiva scelgono scorci monumentali come location per le proprie prestazioni artistiche. Non a caso iniziative come “Teatri di Pietra” nascono sulla scia di un pensiero che unisce l’arte teatrale al patrimonio artistico dei borghi, degli insediamenti storici riportati alla luce e riproposti al pubblico veicolando così un nuovo concetto di sviluppo socio-culturale che anche “I Giovani del Pirandello” vogliono portare avanti proprio all’interno della cornice del Monte di Pietà che potrebbe quindi seguire questa scia, favorendo alla città così un luogo ritagliato per questo genere di eventi.
Appena superati i portici, nel cortile centrale ad accogliere i partecipanti un’atmosfera che restituisce alla città un tassello della propria storia con i colori rinnovati di una cultura artistica nel suo sbocciare. Allestita nel braccio interno della struttura una mostra di opere d’arte realizzate da giovani artisti (anche diversamente abili) con la partecipazione straordinaria dell’artista e docente Lidia Simone, le cui opere sono state premiate in diversi contesti nazionali come la Biennale di Venezia.
A cimentarsi nell’arte del teatro due realtà che hanno deciso di condividere un percorso culturale comune, quello di proporre il palcoscenico come opportunità per trasformare la disabilità in risorsa presentandosi in un cartello artistico di tutto rispetto. Sullo sfondo l’impronta di racconti dal sapore immediato – frutto di accurati profili, di storie vere e altre dai contorni sfumati della cultura popolare siciliana- a suggerire un’immagine di città quasi smarrita e che il “Borgo dei Ricordi” (testi di Titti Mazza), ha riportato alla luce nella prima metà della serata.
Di impatto emotivo e dai testi in chiave errante, la produzione artistica messa in scena ne “Il viaggio dell’Emozione”, (Regia e Testi di Fabio La Rosa) per uno spettacolo che è andato oltre il palcoscenico e che ha visto la compagnia impressionare la platea con effetti visivi gradevoli e dal forte significato esistenziale, tecniche teatrali tese alla conoscenza di sé e alla comunicazione interpersonale, uno spettacolo che ha preso forma attorno agli interrogativi della vita tra l’ “aprirsi al viaggio..lasciando il passato” o il “rimanere legati alle proprie paure”.
Una città in miniatura. Il “Borgo antico” è l’emblema dello spirito del Laboratorio compagnia “Diversi Talenti” che ha sempre voluto far rivivere aspetti tipici di stagioni passate con la consueta teatralità dei gesti di noi siciliani, il tutto dietro l’uso del dialetto, codice che racchiude in sé linguaggio ed emozioni riportate nella loro essenzialità attraverso racconti, immagini, costumi, oggetti reali dentro storie di vita concreta. E’ proprio dal “Borgo antico” che escono fuori figure apparentemente datate, che la modernità sembra aver consegnato agli affreschi cinematografici dell’Italia della prima metà del novecento e che sabato sera hanno incantato tutti con qualche vena nostalgica di quelle vie un tempo abitate dalla gente comune ed oggi lasciate all’incuria dei passanti. Anche questa è Messina.
Storie come quella di “Alfredinu u spazzini”, personaggio attorno al quale si realizza l’intera opera, è la metafora di chi orgoglioso delle proprie origini è comunque consapevole del mutamento che si sta consumando attorno al suo lavoro, quello del netturbino, vigile protagonista delle storielle consumate tra luoghi comuni e fughe nella fantasia di chi aveva poco ma con quel poco viveva dignitosamente le proprie giornate anche negli screzi tra comari, giovanotti in erba e persone semplici ma con i grandi sogni puntualmente vissuti in ripetuti flash. Dietro Alfredo l’impegno di Alessandro Amato, giovane educatore e volontario dell’Associazione di cui è anche il segretario.
“Alfredo”, due battute sul tuo personaggio. Vorrei sapere chi sei, magari un accenno a chi è Alessandro Amato e cosa rappresenta Alfredo nell’immaginario dell’opera prodotta.
“Alessandro Amato è semplicemente un educatore che, grazie ai “suoi” ragazzi ed al loro esempio di spontaneità e coraggio, ha trovato a sua volta il coraggio di salire su un palco e di mettersi a nudo (cosa impensabile prima!), dimostrando così che è possibile annullare le differenze”.
“Alfredo, nell’immaginario dell’opera, è l’anima del borgo, colui che ama il silenzio che c’è all’alba quando tutti dormono e lui, invece, comincia a lavorare perdendosi nei ricordi….ma soprattutto è l’uomo che teme gli effetti negativi della modernità e promuove il ritorno ai Valori con la V maiuscola, quelli della semplicità, dell’amicizia, dell’orgoglio per le proprie origini (infatti rifiuta di essere chiamato “operatore ecologico”, lui è “alfredinu u spazzinu”), della cura e rispetto delle cose che ci circondano ma soprattutto è colui che sa che il mondo, ormai, va troppo di fretta e non ha tempo per tutto questo”.
E nell’immaginario comune chi è Alfredinu?
“Nell’immaginario comune, invece, credo che Alfredo sia una sorta di cantastorie, di menestrello….colui che, vivendo da sempre nel borgo e nelle sue strade, è a conoscenza di tutte le vicende personali degli abitanti di quest’ultimo. Come tutti i cantastorie – conclude Alessandro – sa essere malinconico ma anche comico e pungente allo stesso tempo”.
MessinArte ha rappresentato un momento per ricordare a questa città il ruolo dell’Arte come veicolo di cultura sia in senso stretto che nella veste di partecipazione, crescita e responsabilità civica che l’Associazione “I Giovani del Pirandello” prova a sensibilizzare soprattutto accompagnando l’inclusione piena dei disabili che nell’arte del teatro trovano un proprio progetto di vita che esalta le proprie capacità e stabilisce legami che restano.
Una manifestazione che farà discutere molto per l’eleganza coreografica, i messaggi sociali veicolati da trame e performance artistiche che hanno colto di sorpresa l’intera platea e che ha visto presenze significative calcare il palcoscenico del Monte di Pietà, a dimostrazione dell’attenzione generata nei giorni precedenti verso le Istituzioni e le associazioni partners dell’evento. Chiamati al termine dello spettacolo a consegnare l’“Attestato di fine corso”agli attori: il Magnifico Rettore Pietro Navarra, il Pro-rettore Salvatore Cuzzocrea, il già Presidente della Provincia Regionale di Messina Giovanni Cesare Ricevuto, l’on. Fortunato Romano e il Presidente del Consiglio Comunale uscente Giuseppe Previti entrambi amici dell’Associazione “I Giovani del Pirandello”, il presidente del Kiwanis Club Messina Centro Carmelo Indaimo, la presidente della Fondazione Città del Ragazzo di Messina Enza Trovato, la responsabile del Centro Psicopedagogico e Soc.Coop. E-duco Rina Rocca, per l’Associazione Camelot Rosario Lo Faro e il cuore pulsante dell’Associazione “I Giovani Pirandello”, la presidente Tizzi Mazza a cui è stato dedicato un intenso applauso. A fare gli onori di casa Elisa Furnari, nella veste sia di madrina della serata che di coordinatrice dell’evento.
Ricordiamo come l’Associazione “I Giovani del Pirandello” sia un’organizzazione senza fini di lucro, nata nel marzo 2010, con lo scopo di promuovere iniziative a carattere formativo, educativo/rieducativo, artistico, sportivo, culturale e sociale, finalizzate a favorire il recupero, lo sviluppo, l’espressione della personalità e delle potenzialità del singolo individuo, in un percorso di integrazione di soggetti abili e diversamente abili all’interno del tessuto sociale. Passo dopo passo “Diversi Talenti” si è strutturato in compagnia teatrale. Un bilancio di questa esperienza è possibile farlo solo chiedendolo ai protagonisti. “Diversi Talenti” è, quindi, una realtà in salute, conta più di 40 tra educatori, professionisti, volontari e i ragazzi coinvolti nel percorso formativo promosso dal laboratorio. Obiettivo del Laboratorio è quello di costruire una Compagnia teatrale composta da attori diversamente abili e normodotati, uniti dall’amore per l’arte e la socialità, qui intesa come libera espressione della propria interiorità, di totale e spontanea integrazione, condivisione e collaborazione.
Non si tratta solo di una forma di aggregazione e socializzazione di giovani (26 tra abili e diversamente abili) ma di uno strumento efficace di dialogo con la diversità di ogni singolo individuo “abile o diversamente abile” che consente – contemporaneamente – la scoperta/riscoperta della Tradizione Teatrale come interfaccia principale per la diffusione di una cultura del rispetto, nell’ottica della grande opportunità che offre il Teatro d’Integrazione. Il Laboratorio teatrale conta sul supporto tecnico dell’artista Fabio La Rosa e di Giovanna Manetto, entrambi registi dei diversi spettacoli della compagnia.
MessinArte si candida ad essere un evento artistico da qui in avanti e la risposta della gente – oltre 450 presenze – ne ha confermato il forte richiamo sulla città.