Se sia una leggenda metropolitana o l’effettiva realtà non è dato saperlo: ciò che sappiamo per certo, però, è che qualcuno lo sta facendo rivivere come nostro compaesano; William Shakespeare (ri)tradotto in messinese, nella sua “Much ado about nothing“, originariamente -si dice- scritta come “Troppu trafficu pi nnenti” (ovvero la celeberrima “Molto rumore per nulla“) da tal Michelangelo Florio, il suo alter ego siculo.
A dare coppola e accento prettamente messinese a quello che parecchi ritengono il miglior scrittore della storia sarà Angelo Campolo, che con Annibale Pavone è anche il regista della rappresentazione; la storia è ridotta all’essenziale perché l’intenzione è quella di mettere in scena un gioco teatrale (seguente ad un’importante esperienza di laboratorio di qualche mese fa), senza scavare molto a fondo nei dilemmi su amore, male e vita proposti da Shakespeare nella sua versione.
Tragicommedia in messinese come le presunte origini di Shakespeare, si diceva: diversi siti web portano esempi che spiegherebbero come mai il nostro “concittadino” cambiò nome, residenza e vita, facendo perdere ogni traccia del suo passato.
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Può quindi considerarsi realtà quest’ipotesi a tratti fantascientifica? Davvero la nostra città ha dato i natali a un genio di questo calibro?
Non potendone essere sicuri, però, possiamo intanto goderci questa simpatica ricostruzione in messinese, che vedrà sul palcoscenico Livio Bisignano, Angela Cundrò, Simona Fiordaliso, Fabio La Rosa, Federico Pandolfino, Alessandro Scarcella, Giada Vadalà e Ivana Zimbaro nei panni di Don Pedro, Don Giovanni e di tutti gli altri personaggi di una delle più famose tragicommedie shakesperiane. Anche se forse, a questo punto, sarebbe più corretto dire floriche.
Per chi volesse partecipare a questa rappresentazione, ricordiamo che l’appuntamento è il 9 e il 10 Gennaio alla Sala Laudamo. Gli spettacoli saranno alle 17.30 e alle 21.30.
E che, per una volta, ci sia sì troppu trafficu… ma per qualcosa di bello!