Di Tonino Cafeo
All’inizio della serata, sul palco del Giardino Corallo c’è Ninni Bruschetta, uomo di spettacolo come quell’altro che ha deliziato il pubblico messinese con nuotate e urla vendicatrici non più di qualche giorno fa. Le sue parole sono però misurate e molto poco “imbonitrici”. Evocano un tema antico come l’impegno degli intellettuali in politica e un’idea evangelica della bellezza come “splendore del vero”. E’ cominciato così l’incontro di Nichi Vendola coi messinesi, in occasione della campagna elettorale per le regionali del 28 ottobre.
Vendola sa quanto sia dura per la sinistra siciliana questa sfida. “Ho incontrato anche molta rabbia, molta disillusione. Ho ben chiaro che le persone che hanno affollato le sale erano lì anche per studiare, per comprendere, non solo per partecipare ad una iniziativa elettorale. E questo è un buon segno. Credo che bisogna partire proprio dalla consapevolezza di quanto sia profonda la disillusione e il disincanto dei siciliani”. Ha scritto sul suo blog a proposito del tour siciliano appena concluso.
Un disincanto che affonda le proprie radici in una politica resa “melmosa” da un sistema di potere che ha occupato tutto l’occupabile, dissipato risorse preziose, tenuto appesi al ricatto del bisogno, quindi del clientelismo, quelli che stanno peggio.
Sostenere Giovanna Marano e Claudio Fava in questo contesto è una strada tutta in salita. Anche se il centrodestra è diviso, il Partito Democratico ha fatto scelte “opache” alleandosi con quell’UDC che-ha spiegato il leader di SEL , “non ha mai fatto una vera autocritica rispetto al cuffarismo. Non basta una presa di distanza personale, che neanche c’è stata, ma occorre un giudizio critico sulla selezione della classe dirigente, sulla gestione del potere.” Per questo, secondo Vendola , “ Rosario Crocetta non dice la verità. Perché propone un cambiamento superficiale che lascia inalterati i rapporti di forza che hanno generato tutto questo.” “ Non basta il giudizio morale positivo su una sola persona, Giampiero D’Alia” , per motivare una scelta che resta ferma all’apparenza delle cose”.
Questa situazione è il miglior brodo di coltura per l’antipolitica. Quello spettacolo a base di “bestemmie liberatrici” e di dignitose liste della spesa delle cose da fare che è però privo di una visione ampia della realtà e finisce col somigliare troppo a fenomeni inquietanti che si stanno diffondendo nei paesi europei più colpiti dalle politiche di austerità.
Per contrastare questa deriva , afferma Vendola, bisogna fare un operazione verità. Affrontare a viso aperto l’impressionante continuità del potere come si presenta nelle città del sud. Il presidente pugliese quando parla di Messina e Reggio sa di cosa parla: “Gli affari della ndrangheta nel Policlinico, l’omicidio Bottari, il narcotraffico, la compravendita di voti, le baracche , la devastazione e la cementificazione. Il Ponte, che unisce due cosche e non due coste”. Un intrico di affari,criminalità e politica che lui stesso definì “verminaio” , procurandosi non poche inimicizie nell’ establishment peloritano. L’altra sera al Corallo ha rivendicato il copyright dell’espressione, precisando che “non era un giudizio sui cittadini ma su quelle dieci famiglie che continuano ad occupare con impressionante continuità tutti i nodi vitali della città. Municipio, Palazzo di Giustizia, Università”. “Chi ha offeso Messina?” Si è chiesto Vendola “ Chi ha cantato le sue verità o chi le ha seppellite sotto un’immagine rassicurante di città babba”?
Intanto ogni volta che viene a piovere, come in queste ore, si consultano i bollettini della Protezione civile più che le normali previsioni del tempo. L’acqua a Messina ha ucciso perché troppa in troppo poco tempo e ferisce e fa male troppo spesso. Quando manca o quando si spreca. La politica di cui Nichi Vendola è portavoce appassionato si preoccupa di questo piuttosto che di leggi elettorali e rimborsi dei parlamentari. I suoi interrogativi toccano il cuore di questa modernità malata. 摘’ moderno・- chiedeva dal palco del Corallo- 都opprimere i vagoni letto e i treni a lunga percorrenza che usano i lavoratori pendolari? ・ moderno bucare una montagna in Val di Susa per l’alta velocit・ per soli ricchi?? Perch・ ・ normale tagliare le scuole e gli ospedali, e non ・ normale tagliare la TAV?? …E’ normale che, in nome della crisi si possano privare i bambini disabili degli insegnanti di sostegno ma non ci possiamo privare neanche di un F35, che contraddice quell’art. 11 della nostra Costituzione??? … se ” l’Italia ripudia la guerra”, perch・ pensiamo ad acquistare, in tempi di crisi, aggeggi di morte e si taglia, invece, il nostro Welfare, il nostro benessere?・
La risposta potrebbe stare in un meticoloso elenco di idee affascinati e innovative: le smart city, le energie rinnovabili, gli investimenti in beni e attivit・ culturali. Ma il vero punto a favore per SEL, i suoi candidati dalla faccia pulita e il suo presidente ・ un idea di democrazia che non consiste del votare ogni cinque anni i tuoi rappresentanti, ma nell’assunzione di responsabilit・, nella cura della propria terra da lasciare se non intatta almeno non peggiore alle generazioni che verranno.
Lo hanno fatto in Sicilia i contadini che nel secondo dopoguerra si ribellarono al feudo e alla mafia. Il miracolo di una politica che si mette in ascolto dei bisogni delle persone e che si mette al servizio della speranza si pu・ fare ancora, qui e ora.