Non mi conosci, ma sono amico di. Voti per me?

Candidati tutti da ridere. O da piangere

Elezioni imminenti. Riprende la solita giostra dei fenomeni. I telefoni squillano, le catene di whatsup fanno rimpiangere i periodi in cui gli sms si pagavano cari. Amici scomparsi da anni si ripresentano più affettuosi che mai. Le amicizie su facebook arrivano a grappoli. Ed è proprio su facebook che i candidati danno il meglio di sé.

“Sono l’amico di…”, “tu chi sostieni?”, “grazie per l’amicizia, posso chiederti un favore?”… un FAVORE? Ebbene sì, perché nulla ha a che vedere con l’ideologia, con la professionalità, con l’obiettività, con programmi e idee definiti. No, tutto è un FAVORE.

Candidati al consiglio comunale che gestiscono campagne elettorali basate sulla totale ignoranza delle linee guida e dei programmi dei propri candidati sindaci, la cui reputazione non ha che uscirne danneggiata.

Quella che segue, è una vera conversazione scaturita dalla richiesta, prima di amicizia, e poi di appoggio e di ‘voti tra gli amici’. Nonostante la chiarezza e l’espressa volontà di non voler violare la deontologia giornalistica che vieta ai giornalisti di dichiarare apertamente le proprie inclinazioni politiche e di influenzare altre persone, il candidato del centrodestra D. O., ha continuato a sollecitare uno ‘strappo alla regola’. Il tutto senza ancora essersi debitamente presentato o aver minimamente accennato alla propria appartenenza politica. Come a voler dire: “che importa di che idee sono, o a che lista appartengo… mi dai una mano?”.

Di fronte alle richieste di delucidazioni, di una presentazione completa ed esaustiva sia del candidato stesso, che del programma del proprio candidato sindaco, ecco che arriva la piena manifestazione dell’assoluta mancanza di informazioni. E parte così la campagna elettorale basata solo sulla tecnica del ‘buttar fango’ sull’attuale amministrazione.

Siamo nelle mani di nessuno, di chi alla richiesta di referenze, risponde senza capire il perché di queste domande. E gli stessi candidati sindaci, che impiegano tempo, denaro, energie in campagne elettorali spinti da ideali e da convinzioni autentiche, rischiano di veder infangato il proprio nome e la propria reputazione, per quella ormai nota usanza di ‘fare politica’ a proprio piacimento. La politica non ‘si fa’. La politica esiste di per sé , ci vuole solo qualcuno che la rispetti.