Compro oro a solo a 5oo euro
E’ rimasta nella memoria della città la chiusura nel 2012 di alcuni negozi di compravendita di oro, i famosi “compro oro”, per irregolarità amministrative e attività illecita. Come è nell’immaginario collettivo considerare i compro oro come delle attività finanziarie minori rispetto alle attività bancarie o a quelle dei Monti di Pietà.
Del resto il loro fiorire iniziale, dovuto alle poche regole e controlli, avevano creato un mercato parallelo di di preziosi opaco, non chiaro e dove diventava difficile stabilire la provenienza dei beni venduti e comprati. Nascono da questi rilievi le nuove disposizioni che nell’ultima seduta il Consiglio dei Ministri ha emanato. Regole che hanno il compito di individuare e identificare il venditore che si presenta agli sportelli e porre degli obblighi più stringenti per il compratore.
Prima fra tutte il limite a 500 euro nell’uso del contante nella transazione, questo significa che si può vendere anche preziosi per un valore maggiore ma che si può incassare in contanti solo 500 euro mentre la restante somma dovrà necessariamente seguire le norme sulla tracciabilità.
Tra le altre disposizioni spiccano:
– l’istituzione di un registro degli operatori compro oro professionali per i quali il possesso della licenza di pubblica sicurezza costituisce requisito indispensabile;
– l’obbligo per gli operatori professionali in oro, diversi dalle banche, di iscrizione nel suddetto registro per lo svolgimento dell’attività;
– la previsione di specifici obblighi di identificazione del cliente e di descrizione, anche mediante documentazione fotografica, dell’oggetto prezioso scambiato;
– la piena tracciabilità delle operazioni di acquisto e vendita dell’oro. I compro oro sono obbligati a dotarsi di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite in occasione di tali operazioni;
– la previsione di apposite sanzioni, con particolare riferimento all’esercizio abusivo dell’attività (ad esempio in caso di mancata iscrizione nel suddetto registro).
@PG