di Livia Capasso
Adele Bei, Laura Garroni, Egle Gualdi, Adele Maria Jemolo, Laura Lombardo Radice, Marisa Musu, Giuliana Nenni, Maria Teresa Regard: questi i nomi di otto partigiane che sono risuonati nella Sala Santi della CGIL romana lo scorso 20 ottobre. Sono i nomi scelti per il progetto di Toponomastica femminile Sulle vie della parità @ Roma dagli e dalle studenti del liceo “Socrate” di Roma, ospiti della tavola rotonda organizzata dalla sezione ANPI Adele Bei. Il progetto invitava a individuare e descrivere percorsi culturali di genere femminile in grado di riportare alla luce le tracce delle donne nella storia e nella cultura del territorio, e proporre i loro nomi per l’intitolazione di due piste ciclabili romane ancora carenti di intitolazione. Le otto donne scelte hanno incontrato nel loro cammino la Resistenza romana – nei GAP (Gruppi di azione patriottica), nei GDD (Gruppi di difesa della donna) e nel Comitato di assistenza alle vittime del fascismo. L’attentato di via Rasella, l’assassinio di Teresa Gullace o la strage delle donne romane sul ponte dell’industria sono solo alcuni dei fatti, forse i più significativi, che hanno visto il contributo di queste otto donne. Mancava in città un riconoscimento al loro valore: è arrivato, anche se tardivo, il 4 giugno scorso, quando c’è stata la cerimonia di intitolazione dei tratti della pista ciclabile Ponte Milvio/Ponte Castel Giubileo, alla presenza delle autorità.
La partecipazione delle donne alla Resistenza è stata essenziale per la riuscita di tante azioni di ribellione all’occupazione nazista e ai fascisti. Si tratta di un contributo massiccio, ma ancora poco riconosciuto, di donne militarmente organizzate e molto note, ma anche di patriote, staffette, semplici cittadine. Ed ecco i numeri del loro tributo, che compaiono anche nella locandina dell’evento: dall’8 settembre 1943 al 23 aprile 1945 ci sono state 70.000 donne nei Gruppi di Difesa, 35.000 partigiane combattenti, 512 comandanti e commissarie di formazioni partigiane di Squadre di Azione Patriottica, 623 donne fucilate o cadute in combattimento, 2.750 deportate, 4.635 arrestate, torturate, condannate 19 decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare, 52 decorate di Medaglia d’Argento, 15 decorate con la stella d’oro del Comando delle Brigate Garibaldi.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Susanna Camusso, Segretaria Generale CGIL, Carlo Smuraglia, Presidente ANPI, Marisa Cinciari Rodano, Partigiana. Ha coordinato i lavori Francesca Lagorio, giornalista del TG3 RAI e ha introdotto Lorenzo Mazzoli, Presidente della sezione ANPI Adele Bei.
Toccante è stato l’intervento di Marisa Rodano che, ricordando le battaglie condotte nella sua giovinezza, ha anche sottolineato il difficile compito di essere donna e combattente, mentre Susanna Camusso ha rievocato l’esigenza delle donne di emanciparsi, conquistare il diritto al lavoro, l’indipendenza economica, l’autodeterminazione.
Sono intervenuta per Toponomastica femminile, a chiarire le finalità della nostra associazione e l’importanza che riserviamo alle nostre iniziative didattiche: è proprio sulla fascia giovanile della popolazione che bisogna far leva, perché conoscano l’impegno e il sacrificio di tante donne, riflettano sulle ragioni economiche, sociali, politiche, culturali dell’assenza delle donne nella storia, e diffondano la cultura di genere.
Appropriata è sembrata la scelta dell’opera che compare nella locandina dell’evento, Festa popolare, di Giuseppe Migneco, appartenente alla Raccolta d’arte della CGIL nazionale. In occasione di questa tavola rotonda, già dal 15 ottobre è stata inaugurata, sempre presso la CGIL nazionale, in Corso d’Italia 25, Roma, una mostra storiografica Donna nella Resistenza – Diritti negati Diritti conquistati, curata da Ornella Ravaglia. La mostra è rimasta aperta fino al 23 ottobre.
Alla tavola rotonda erano presenti anche le studenti dell’istituto “Pertini/Falcone”, che insieme al liceo Socrate si è aggiudicata l’intitolazione dell’altra pista, Monte Ciocci/Monte Mario. La loro adesione al progetto di Toponomastica Femminile si è inserita nell’attività di scoperta e recupero memoriale di donne di valore, con l’obiettivo di rendere visibile la presenza delle donne nei percorsi urbani, come pratica di cittadinanza attiva. Di conseguenza la scelta delle Costituenti, quasi tutte assenti dalla toponomastica cittadina, è sembrata la più adatta al gruppo. E così i nomi di Laura Bianchini, Bianca Bianchi, Angelina Merlin, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi figureranno sulle targhe dei sette tratti della pista ciclabile dal 28 ottobre, giorno in cui ci sarà la cerimonia di intitolazione.
Un ringraziamento va ad Adriana Argentini, che invitandoci ha contribuito a diffondere e far conoscere il nostro impegno nelle scuole.